Al cuore e agli amici difficilmente si dice di no.
La mail ricevuta questa mattina da un amico ingegnere di Milano, con lontane radici a Illica, allarmato di quanto è in progetto sul fiume Ceno, ha chiesto la mia sensibilizzazione e presa di posizione, oltre a chiedere di sottoscrivere la petizione. Dopo una breve ricerca su internet per avere informazioni e comporre un quadro sufficientemente leggibile della realtà che si è delineata, di quale non ero a conoscenza, da subito mi ha comportato diffidenza e severo stupore.
Evito un excursus di "glorificazione sulla Val Ceno" primo, perchè è sotto gli occhi di chi la conosce e la frequenta, secondo, perchè essendoci nato non saprei mantenere un giusto parametro di razionalità.
Evito di entrare nel merito imprenditoriale dell'opera, perchè bisogna essere di dissennati ottimisti.
Evito commenti tecnici (non sono la persona attinente) ma è tangibile a chiunque il raffronto tra la centrale del Ponte Lecca e questa in progetto, per porsi scontati interrogativi.
Evito di entrare nella diatriba e dialettica di molti autorevoli esponenti del posto, con visione diretta della realtà, non ponendomi tra possibilisti o contrari, perchè la dialettica è necessaria per capire e trovare giuste risposte, giuste soluzioni.
Evito di porre inviti e ammonimenti agli attori, perchè sono certo che esamineranno con profonda oculatezza e saggi equilibrio la realtà a 360°.
Quindi, non sconfessando la mia "professione creativa di visionario" e a latere un lungo lavoro su relazioni e comunicazioni, privilegiando sempre e comunque il dialogo, trovandomi lontano e molto impegnato e non avendo punti di riferimenti sul posto, ma solo amici che amano la Vallata dislocati in varie città e distanti, non mi rimane altro di suggerire:
una soluzione alternativa
che a mio parere, sarebbe ottimale per tutti: all'imprenditore, ai residenti, ai villeggianti, al territorio, all'ambiente, con benefici immediati e a lungo termine.
-"Una centrale (facsimile ponte lecca x intenderci) mimetizzata nella strettoia, gola fiume Ceno, sotto Casaleto con la formazione di un lago artificiale (1/2ettari) che sommerga la piana di Casaleto"- Risultato: un pittoresco, bellissimo lago.
Vado a memoria (mi trovo per un soggiorno di lavoro all'estero) guardando l'area dall'alto (Casaleto o statale di Masanti) sembra che la conformazione naturale di quel preciso posto, sia fatto su misura, per un sbarramento del fiume con la creazione del lago sulla piana, a forma di goccia. Anche a guardare da più angolazione, senza necessità di una fervida fantasia, manca proprio un bellissimo specchio d'acqua! L'eventuale centrale, nella gola e strettoia, passerebbe inosservata, quindi l'impatto ambientale sarebbe impercettibile.
Consiglio agli attori di esaminare e valutare questa soluzione alternativa, inoltre consiglio un itinerario di (piccole) centrali idroelettriche nelle Prealpi o più precisamente nelle valli Bergamasche per esempio quella di Lenna (sopra a San Pellegrino) la piccola centrale che sbarra il fiume Brenta, seppur visibile dalla trafficata statale, è sufficientemente mimetizzata (niente cemento) con un risultato che il lago artificiale ha abbellito sensibilmente la zona, attrae villeggianti, pescatori e non solo, è aumentata considerevolmente il numero residenziale, con una discreta richiesta di case abbandonate da ristrutturare, senza dimenticare i benefici per le trattorie e ristoranti.
Quindi chiedo a tutti di meditare e valutare la possibile futura risultanza, considerando:
1. L'imprenditore fa un buon investimento, con sicuri ritorni.
2. Tasola, Ponte Ceno, Fontanachiosa, Casaleto (si specchierebbe sul lago) Libbia, Illica, Masanti, Scopolo, ne avrebbero un sicuro giovamento, così pure Bedonia, un pittoresco lago nel suo territorio.
3. Per i villeggianti, un luogo di lerax, intorno al lago sentieri e piazzole panoramiche, panchine fatte con trochi d'albero, sedute di riposo in armonia e in simbiosi con la natura, attorniati da una cornice di bellissimi boschi cedui.
4. Il territorio, uno specchio d'acqua da cartolina, i pescatori felici, i ristoratori maggiormente felici e perchè no i residenti dei paesi limitrofi che si ritrovano cascine e stalle abbandonate in demolizione, sicuramente troveranno interessati ad un acquisto con benefici propri e della collettività. Inoltre le amministrazioni locali, saranno incentivate e accorte a valorizzare maggiormente la naturalezza e bellezza della Valle, un biglietto da visita al richiamo dei villeggiante sempre più sensibile a raggiungere posti di questa tipologia, che il territorio di Bedonia ha la fortuna di offrire.
5. L'ambiente, l'uomo in questa occasione si è messo a servizio della natura e non viceversa.
La soluzione suggerita rimane alternativa sembrerà ai più, visionaria, ma è una soluzione con benefici a 360° non dimenticando che se verrà realizzata la soluzione in corso, sarà una sconfitta per tutti, dirsi x tutti.
Rimango a disposizione di chi condivide l'alternativa, soprattutto avere riscontri di chi frequenta Casaleto che sono tanti e sono amico (chiudete gli occhi immaginando il lago sotto al vostro paese di villeggiatura che si specchia, con la superba chiesetta.....la passeggiata per Ponte Ceno vista lago...)
Luigino
Risposta di Remo Ponzini | 16:25 - 16/04/10 |
Ho letto con sommo piacere il suo intervento. Ho apprezzato il suo stile molto misurato ed intriso di compostezza e sobrietà. Ha cercato di prevenire, con umiltà e rispetto (doti assai rare), reazioni scomposte delle solite frange di quelli che vengono definiti " ambientalisti-negazionisti " ovvero di coloro che ancora aspettano che la manna scenda dal cielo a sfamarli e , come se non bastasse, a fornirgli pure l'energia elettrica che ci serve. Ma non si illuda: vedrà che le pioveranno addosso valanghe di critiche da ogni direzione. Presumo che abbia seguito il blog sulla " nuova centrale idroelettrica di Masanti " e che quindi si sia fatto una idea dell'opposizione/ostruzione, che io considero preconcetta ed aprioristica, che ha trovato tanti proseliti sia nella ns. vallata che fuori. Eppure si trattava di una piccola centralina che avrebbe ripristinato una vecchia condotta che portava acqua ad un mulino e che era interamente nascosta nel verde del bosco a lato del fiume. Una volta questi piccoli canali d'acqua, che servivano a muovere la ruota, erano comunissimi ma ora che si vuole sostituire le pale con un piccolo congegno elettronico tutto diventa drammatico ed irrealizzabile Anch'io mi ritengo un ambientalista ma di quelli fattivi e costruttivi; per contro non sarò mai allineato con quelli che hanno la mente imbottita dell'ideologia del NO, quelli che si oppongono a tutto ... per non fare niente, per lasciare tutto come è. Lei ha già evidenziato tutti gli aspetti positivi e quindi non mi dilungo ulteriormente. |
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Risposta di E. Mazzadi | 09:39 - 17/04/10 |
Caro Remo, Dato che sei persona molto intelligente e ragionevole, ritengo che le tue dichiarazioni derivino da una poco attenta lettura degli argomenti del Comitato Taro Ceno sul progetto della centrale di Illica, diversamente non definiresti la nostra posizione "opposizione/ostruzione... preconcetta ed aprioristica". Abbiamo acquisito tutto il progetto e lo abbiamo studiato con esperti, arrivando a queste conclusioni (sono già state ampiamente trattate sul forum, ma ti riporto una sintesi): - assenza delle distanze minime di legge dalla centrale a Valle Ponte Lecca- Belli; - deviazione di gran parte delle acque del Ceno per 600 metri per creare un salto idrometrico di soli 7 metri (le centrali si fanno dove il fiume ha più pendenza); - scarsa produttività dell'opera e perdita di valore di tutto il tratto di fiume; - abbiamo anche proposto soluzioni alternative e più redditizie, tra cui la produzione di energia dallo scarico della Nord-Lynx a Masanti. Forse sei anche male informato: la vecchia condotta sarebbe stata rifatta in cemento armato aumentandone di molto la portata ed il vecchio mulino sarebbe rimasto abbandonato, costruendo invece un nuovo manufatto. Inoltre, per realizzare la nuova condotta si dovrebbe rimuove un enorme accumulo di materiale franoso in bilico sul Ceno e passare sotto ad un ponte (ancora non sappiamo in che modo). Insomma, dobbiamo giocarci bene i nostri territori, non svenderli per pochi euro o per pochi watt. Con la tua logica, pur di produrre qualcosina, dovremmo fare una centralina ogni 500 metri di torrente. Come tu ci definisci "per il NO a priori", ti si potrebbe definire "per il SI a priori", indipendentemente dalla bontà della proposta: nessuno ha la verità in tasca, ma noi il progetto lo abbiamo lungamente studiato, con aiuto di esperti, per poi concludere che non è una proposta buona per la nostra valle. Parlando d'altro: leggo spesso della tua attribuzione di responsabilità agli ambientalisti di tutti i mali della vallata e della tua grande fiducia nell'autodeterminazione delle persone residenti in zona. Vorrei portarti a visitare alcuni rii e torrenti vicino a diverse frazioni, per farti godere della splendida vista di sacchetti di plastica, bottiglie, lavatrici, stufe, persino automobili, incagliate in splendide cascatelle: io ho qualche dubbio che le nostre genti siano sempre le migliori custodi dei tesori naturalistici di cui sono depositarie. Per questo vedo alcune azioni mirate a porre un freno ad errori grossolani (insieme a proposte costruttive che stiamo portando avanti in più sedi), come un modo per NON GIOCARCI MALE UNO DEI POCHI TESORI (ma di enorme potenzialità) CHE ABBIAMO: IL NOSTRO TERRITORIO. Un cordiale saluto E. Mazzadi |
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Risposta di Remo Ponzini | 15:13 - 19/04/10 |
Caro Emanuele, mi aspettavo un tuo intervento sull'argomento e davo anche per scontato che le tue riflessioni fossero contrapposte alle mie. Non c'è nulla di negativo in ciò; anzi a volte da posizioni discordanti si può trovare qualche punto d'incontro accettabile e convergente purchè ognuno abbandoni atteggiamenti spigolosi e ... preconcetti. Comunque mi fa piacere che tu abbia suggerito di utilizzare il canale di rifiuto della Lynx. Avrai però capito che io li valorizzerei entrambi anche perchè i pareri degli " esperti " mi lasciano sempre assai perplesso e dubbioso. Ricordiamoci, e scusate se mi ripeto, che la Regione l'aveva approvata (il che è tutto dire visto che non aveva voluto due pale eoliche sul centro croci) e che anche il Sindaco di Bedonia aveva una assunto posizione possibilistica. Ci poniamo la classica domanda su come si può ovviare a questi obbrobri ma le ns. timide risposte non possono che appellarsi all'educazione familiare e scolastica anche se personalmente non ci faccio molto affidamento. Il Comune ha cercato di fornire un servizio programmato di recupero ma con esiti poco soddisfacenti. Non è certamente un problema solo nostro ma questo non fa che aumentare il ns. disgusto per la ns. nazione trasformata in un immondezzaio. |
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Risposta di E. Mazzadi | 16:55 - 19/04/10 |
Caro Remo, Noto, purtroppo, che ancora una volta eviti di entrare nel merito, per volare alto su questioni di principio (energia pulita, ecc.) Non riesco a capire dove noi del Comitato non siamo stati chiari. 1) Abbiamo già detto che SIAMO FAVOREVOLI ALLE FONTI DI ENERGIA RINNOVABILI: fotovoltaico, mini-eolico, mini-idroelettrico SEMPRE, invece progetti più impattanti quali macro-eolico e macro-idroelettrico, vanno discussi, progetto per progetto, senza dire SI SUBITO A TUTTO, ma valutando attentamente i costi e i benifici per l'imprenditore e per il resto della comunità. 2) Abbiamo appurato che il progetto non rispetterebbe alcune normative 3) Abbiamo indicato possibili soluzioni alternative, meno impattanti e più produttive Puoi dirci, per cortesia, in cosa risiede il nostro apriorismo? Forse nel fatto di dire NO ad un progetto DANNOSO e POCO PRODUTTIVO per la nostra valle? Il nostro non è un "no camuffato", è un no chiaro. Non si può dire SI a TUTTO. Un esempio? Appena proposto il lago artificiale sommergendo la piana di Casaleto tu provvedi all'elogio dell'idea, senza verificarne la fattibilità tecnica, Ma già immaginando le critiche degli "ambientalisti-negazionisti". La proposta del lago artificiale è suggestiva, ma va VALUTATA. Sinceramente non capisco su quali basi ritieni la centralina di Illica un buon progetto, per l'imprenditore e per la comunità tutta. Un organo della regione si era espresso favorevolmente nel primo esame del progetto (Screening), in quanto la norma sulle distanze dalle centrali esistenti non era ancora in vigore. Non si può dire di no a tutto come non si può dire di sì a tutto. Avere bollato la nostra opposizione civile e tecnica (non parlo di interventi anonimi, dai quali ho già preso le distanze più volte, ma di quelli ufficiali del Comitato) come "aprioristica e preconcetta" non ha fatto piacere. Soprattutto se pensi che abbiamo passato parecchi giorni (da volontari) a documentarci e ad informarci prima di giudicare e parlare. Io posso usare anche più "cordialmente" e "umilmente" come tu sei maestro, per abbandonare "atteggiamenti spigolosi": la paura, però, è che a forza di "cordialmente" si facciano a pezzi le poche speranze di rinascita delle nostre valli, che risiedono, in buona misura, nello sviluppo razionale del nostro territorio, (non nel suo spreco o nella sua svendita). Cordialmente E. Mazzadi |
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Risposta di Ruggero | 11:15 - 20/04/10 |
Emanuele e Remo sarebbe divertente vederli discutere mentre scendono il Ceno in canoa, riuscirebbero e remare uno contro l'altro....forse in un mulinello si troverebbero d'accordo!!?? |
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Risposta di Remo Ponzini | 11:19 - 20/04/10 |
Caro Emanuele, speravo, discutendo, di smussare qualche spigolo ma vedo che la contrapposizione si è fatta stridente ed ostinata. Ci siamo entrambi asserragliati sull'Aventino delle ns rigide posizioni senza riuscire a trovare un punto d'intesa. E' vero che rispondendo al signor Bellini (che non conosco) ho preso lo spunto dalla centralina di Masanti, ma il mio discorso era ben più ampio e comprendeva tutta la problematica della fonti alternative. |
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Risposta di Remo Ponzini | 14:28 - 20/04/10 |
Caro Ruggero, spero che questa tua rapida apparizione sia l'inizio di un ritorno costante nel forum che hai abbandonato da quel di. E vedi di rimorchiare anche il Luigi così ci divertiamo a vedervi guerreggiare. |
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Risposta di Remo Ponzini | 15:24 - 03/05/10 |
Ecco un bellissimo esempio di come si affronta all'estero il problema dell'energia pulita SENZA SE e SENZA MA. |
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Risposta di luigi belini | 09:34 - 25/05/10 |
Gentile Mr Ponzini, Non ho il piacere di conoscerla, ma non ho incertezza (ho letto velocemente i suoi più interventi su più tematiche) di invitarla a promuovere, scuotere la miopia e l'immobilismo delle amministrazioni dal lungo letargo che persiste almeno a mio parere per Bedonia, ai tempi del rimpianto Sindaco Scarpa, che il territorio dell'alto Taro e Ceno, è e potrebbe essere un empireo naturalistico a due passi da quattro province, con un microclima quasi unico nel territorio nazionale, quindi necessita essere fattivi e costruttivi come afferma lei e non perdersi nei rivoli inutili, arridi, senza sbocchi. (a New York, un quarto di secolo fa, fui avvicinato da un emigrante di successo di Ponteceno, quale mi donò una cartolina di Illica del 1935 con discalia " illica stazione climatica estiva" dicendomi; tieni sempre un piede con il tuo paese, non tagliare il cordone ombelicale con la vallata, tu non sai quanto mi manca l'aria dei nostri monti, soprattutto i miei polmoni. Ho fatto tesoro e incorniciare la cartolina facendo costruire all'entrata del paese un benvenuto con la discalia della cartolina del 1935). Questo banale episodio penso sia di riflessione. Mi auguro di fare la sua preziosa conoscenza, nella prossima parentesi estiva a Bedonia, sapendo quanto sia arduo essere "fattivi e costruttivi" dalle nostre parti. Luigi Aroldi il caro amico purtroppo scomparso, saggiamente mi delucidava e diceva con modestia: chi meglio di me conosce le nostre vallate? eppure.....eppure.... Cordialmente |
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Risposta di Remo Ponzini | 15:52 - 25/05/10 |
Gent. mo signor Bellini, |
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Risposta di luigi bellini | 18:32 - 25/05/10 |
Gentile Sig Ponzini, Sicuro di fare la sua conoscenza a Bedonia I più sentiti e cordiali saluti Luigi |
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