Allora Arturo, quest'anno come la mettiamo? Ti vedo in grande difficoltà a districarti tra il tuo amico Aldo Grasso e l'ospite tanto atteso e tanto pubblicizzato!!!

L'anno scorso avevi fatto un accorata difesa del Benigni nazionale e della sua beneficienza "pubblicizzata", son passati 12 mesi ma non è ancora certo se il denaro è arrivato al famoso ospedale infantile!!

In questi giorni abbiamo assistito, oltre ad uno spettacolo indecente, anche ad un altro tipo di beneficienza....quella "predicata", sia prima dell'evento che durante il Festival, con il nostro Robin Hood (ex grande cantante) che ha lanciato frecciate ovunque!! I bersagli erano poi colpiti con frecce più o meno avvelenate in base alle critiche ricevute nei mesi precedenti!!!

Due sole voci ricorderò del Festival di San Remo 2012: una è femminile, nelle nuove proposte ed arriva dalla vicina Piacenza, l'altra invece è maschile e scrive sul Corriere della Sera, ha fatto un articolo dal titolo azzeccatissimo ovvero " Il Predicatore Decadente ".

Speriamo che almeno quest'anno il "Predicatore Decadente" i soldi del suo cachet (che pagano i contribuenti!!!) li faccia arrivare davvero dove ha detto dovranno andare!!! 

Arturo scusa ma, nel film Robin Hood il motto era "rubo ai ricchi per dare ai poveri"...qui invece nella realtà italiana sono cambiate le cose perchè mi sa che Robin faccia una ridistribuzione di ricchezza e di povertà perchè "ruba ai poveri e supertassati contribuenti per girare ad altri contribuenti" ed il bello che lo fa predicando e pure tanto!!

In conclusione la vera novità di San Remo non sono state le canzoni, come ormai da tradizione, ma abbiamo trovato uno che "predica bene e razzola meglio".

Un saluto.

Risposta di Fulvio 15:18 - 17/02/12

Finalmente non si parla più di cave e santoddio!

 
Risposta di Remo Ponzini 20:14 - 17/02/12

Io vorrei sapere chi sono gli idioti che hanno deliberato di erogare ben 750mila euro a questo caprone analfabeta.  Tutti provano orrore ma nessuno, dal Parlamento più affollato e più inutile del mondo, ha chiesto le dimissioni dell'intero C.d'A. della Rai e dei suoi direttori.

Io non mi addentro sugli aspetti qualitativi del Festival in quanto, avendolo accantonato da circa vent'anni, non posseggo le indispensabili competenze, ma le performance (!) di costui, avendo occupato le prime pagine di giornali e tv, me li sono dovute sorbire. 

E' proprio quello che cercava il cialtrone. Fare parlare di se farfugliando corbellerie, pontificando come un vate e sparando fregnacce.  E quando gli hanno fatto capire che aveva deragliato (da solo non avrebbe compreso) ha rigurgitato il celebre motto paraculo: li darò in beneficenza.

Non mi fido di queste abusate affermazioni che spesso si sono rivelate fallaci. Ci crederò solo quando mi verrà dimostrato. Spero che la stampa vigili affinchè l'opinione pubblica non venga doppiamente gabbata.   

 Ma è mai possibile che ad un simile soggetto sia concessa la libertà editoriale e contrattuale di dire tutte le stupidaggini che vuole ???

E' come concedere ad un pazzo conclamato la libertà di sparacchiare dove vuole. Io come cittadino italiano mi sento offeso e turlupinato da questi andazzi irresponsabili. 

Va da se, caro Ruggero, che quello che hai riportato sia "doverosamente" condivisibile. Spero che Arturo Curà ci incolli la e-mail che ha inviato al sign. Vittorio Zucconi con il quale confabula frequentemente. Lo devo sempre sollecitare questo ragazzo. Non mi sembra giusto che privi i lettori di questo Forum delle sue argutissime e divertenti disquisizioni. 


 
Risposta di Remo Ponzini 10:10 - 21/02/12

Vi incollo un dotto ed autorevole scambio di email tra il dott. Vittorio ZUCCONI ed il Gran Maestro Arturo CURA' che,  per problemi tecnici, non riesce a farlo direttamente.

 

Memorie di Adriano di Guglielmo ZUCCONI

E’ la condanna dei campioni che non vogliono rassegnarsi al tempo e sono spesso circondati e malconsigliati da cortigiani e da adulatori. Giocare sempre una partita di troppo, lanciare i dadi una volta di troppo, affrontare un avversario di troppo sul ring, non alzarsi dal tavolo, non uscire dal campo, non scendere del ring mentre ancora si vince. Come deve essere difficile per gli dei invecchiare.


Arturo CURA'  20 febbraio 2012 alle 14:01

 

Gentile dott. Zucconi,
mi chiedo perchè troppo spesso i suoi interlocutori dimentichino il “tema” da lei proposto per avventurarsi invariabilmente sui triti battibecchi “politici” che non portano a nulla se non all’auto clamorosa esibizione.

Tutto ciò è fastidioso e, diciamolo, irriverente.Se l’argomento verte sulle “memorie di Adriano” , si parli di queste. Diversamente si lasci spazio a chi tenta di svolgere diligentemente il tema ( almeno ai miei tempi sui banchi delle elementari funzionava così… )

Ho pochi anni in meno del Celentano e di lui cantante ricordo tutto nel bene e nel male. Come attore cinematografico, dopo lo scivolone di “Oh, Serafino!” ( ma che era saltato in mente al grande Pietro Germi? ) l’ho cancellato così come mi irrito puntualmente quando il nostro “personaggio”, acclamatissimo, si mette in testa di fare il “profeta degli ignoranti”.

Per me Celentano esiste ancora per una canzone-rompighiaccio, geniale e all’avanguardia: il clamoroso “rap” di “Prisencolinational…..”. Per il resto non ha fatto altro che imitazioni mimiche (Jerry Lewis) e musicali (rock and roll).

Molti (anche conduttori ignoranti) dicono: “Azzurro di Celentano” non sapendo che il brano è di Paolo Conte così come criminalmente credono che “Pregherò” sia sempre del “nostro” quando è acclarato che si tratta di un plagio stratosferico contrabbandato ( si tratta di “Stand by me” di B.B.King a cui non arrivarono mai i dovuti diritti d’autore).

Ora Adriano cerca di campare sulle sue memorie e fin che lo subissano di soldi fa bene ( poi lui devolve ).

Il vero guaio è quando inizia gli infiniti monologhi ( non è Benigni ), ora con l’aiuto dell’auricolare alla stregua della giovane conduttrice di “Non è la Rai”, e non è vero che non si sa dove vada a parare! Va a parare non parlando dei massimi sistemi religiosi ma esclusivamente di se stesso il che vuol dire che è davvero giunto il momento di protrarre i suoi celebri “silenzi”.

Almeno per qualche decennio.

 

 
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