In attinenza a quanto apparso nei giorni scorsi su blog ed altri siti internet relativi alla Valtaro e nella rubrica “Lettere al Direttore”, di altri organi di informazione locale, che criticavano le modalità di assegnazione degli attestati di benemerenza che il Sindaco di Borgotaro, Rossi, ha consegnato nel giorno della festa patronale della Madonna del Carmine con una pubblica cerimonia.
Fra i destinatari di tali encomi figuravano i sindacati, ma non la UIL. 
Premesso che concordiamo con chi afferma che nelle recenti crisi occupazionali che hanno investito la nostra montagna si sia fatto solo il nostro dovere, abbiamo ricevuto la “Lettera aperta” indirizzata al Sindaco Rossi (che segue), che riassume il disagio spontaneo che è emerso fra alcuni nostri aderenti valtaresi.
Nell’invitarla a pubblicarla, anche per riequilibrare la realtà dei fatti accaduti circa la vertenza Fincuoghi, preannunciamo che come Organizzazione sindacale cogliamo questo appello e nei prossimi giorni organizzeremo un pubblico dibattito con gli attori della vicenda e a conclusione di esso terremo anche la prima festa della UIL della Valtaro.
 
Distinti saluti e grazie per l’ospitalità.
Mario Miano
Segretario Generale UIL PARMA

 
Lettera aperta al Sindaco di Borgotaro
 
Ci rivolgiamo al Sindaco di Borgotaro per chiedere se al suo cospetto esistano cittadini di serie B.
Rappresentiamo un numero cospicuo di lavoratori aderenti ad un sindacato confederale, che hanno vissuto tutta la triste storia delle ex Industrie Fincuoghi e che, nonostante l’impegno costante e l’assidua presenza dall’inizio di questo difficile e tortuoso percorso, sono state volutamente escluse dai ringraziamenti ufficiali davanti alla nostra comunità (della benemerenza concordiamo con chi afferma che non spetti avendo fatto le organizzazioni sindacali il loro dovere).
Ci teniamo a precisare che in nostra assenza i risultati ad oggi conseguiti non sarebbero stati tali.
Meriti o demeriti a parte crediamo però che chi dovrebbe invece rappresentarci, come appunto il primo cittadino, ci abbia ignorato, o peggio, offeso pubblicamente.
Capita a molti di diventare di colpo, da un giorno all’altro, uomini o donne invisibili, persone che gli altri si rifiutano di vedere.
Non è necessario essere marchiati da uno stigma evidente, bastano piccole cose, eventi o aspetti minimi, perché scatti il meccanismo dell’esclusione e si venga respinti oppure ignorati.
Riteniamo che in democrazia esistano precise regole di condivisione e chiediamo quindi spiegazioni ufficiali in merito alla grave mancanza di considerazione nei confronti della collettività che il Sindaco dovrebbe rappresentare.
 
Un Gruppo di cittadini della Valtaro iscritti e simpatizzanti del Sindacato UIL
(seguono 18 firme a calce del documento).

Risposta di Remo Ponzini 20:44 - 17/08/11

Qualche sera fa stavo passeggiando per le vie di Bedonia quando, nei pressi di una edicola, un amico mi indica una locandina di "QUI PARMA" che titola :
"UIL attacca DIEGO ROSSI per l'esclusione di questo sindacato dalle benemerenze".
Incuriosito entro ed acquisto il giornale. Non mi dilungo sui contenuti perchè li potete appurare leggendo l'articolo.
Mi era giunta notizia che nell'ambiente di questo sindacato serpeggiasse da tempo irritazione e disappunto. Evidentemente tutto questo ribollio di risentimenti è esploso producendo questa lettera aperta, a firma del segretario sign. Miano, che rivendica ruoli ricoperti (vicenda Edilcuoghi) e mancati riconoscimenti da parte dell'Amministrazione Comunale di Borgotaro.
Anch'io penso che sarebbe stato doveroso premiare tutto il sindacato (Cisl, Uil e Cgil) senza distinzione di sigle. Privilegiandone una (quella amica !) si sono create ingiustizie, polemiche e dissapori evitabili.

Risposta di Fausto 23:09 - 18/08/11

Non voglio, per questa volta entrare nel merito, perchè lo ha già fatto abbondantemente Gigi e, come al solito ... meglio di me.

Perciò mi limiterò ad andare fuori dal discorso, o forse no...!!!

Io i sindacati li avrei premiati, tutti, tutte le sigle, ma solo se avessero portato avanti un'idea che mi balena per la testa da molto tempo.

La riqualificazione degli operai in cassa.

Trovo che sia anticostituzionale pagare delle persone per stare a casa a non fare nulla, o ancor perggio per come si sente dire a volte, a lavorare in nero.

Perchè i Sindacati non hanno proposto di mettere a dispsizione delle Amministrazioni, in lavori socialmente utili (ce ne sono una marea...!!!!) coloro che sono pagati per NON LAVORARE.

Io non entro nel merito del fatto che uno che è in cassa viva una situazione di disagio, è più che evidente quello. 

Ma il punto non è questo, il punto è consentire ad alcune aziende di andare avanti per anni sostenute a galla con finanziamenti pubblici e poi finito il periodo di assistenza chiudere miseramente.

Chi è in cassa percepisce temporaneamente uno stipendio di natura pubblica, tanto o poco che sia... comunque lo percepisce.

Il fatto che vengano messi al servizio della collettività non impatta sulla loro condizione economica, i soldi che prendono sono gli stessi, ma migliora quella sociale. LAVOREREBBERO, perciò non starebbero sul groppone della collettività.

Fatta questa debita premessa... ribadisco che se i sindacati fossero stati in grado di convincere i loro assistiti della bontà di tale politica sociale allora gli avrebbero dovuto dare 100000 medaglie, non una.

Quante volte ci sentiamo dire dalle Amministrazioni o dalle associazioni di volontariato, di categoria e chi più ne ha più ne metta... non c'è personale????

Ma veramente esiste qualcuno che considera una conquista sindacale aver inventato questo assegno di mantenimento senza alcuna contropartita del lavoratore?

Va beh che paga pantalone, ma magari in questi giorni qualche idiota si sta accorgendo che pantalone è anche lui!!!

Notte a tutti e scusate la digressione, però se qualcuno volesse dirmi dove sbaglio il ragionamento mi farebbe una gran bella cortesia.

ps. se aspettate i "MI PRESENTO" DEL COMUNE DI BORGOTARO state belli freschi, vi danno di tacco e alla grande!!! 2800 persone contano più di voi. Dopo le elezioni i paladini della sinistra si sono eclissati, per sentirli fiatare dovete aspettare altri 5 anni.

Risposta di Remo Ponzini 12:03 - 20/08/11

 

Caro Fausto

Trovo le tue considerazioni sui cassaintegrati totalmente condivisibili. E' giusto che ci siano le tutele statali per questi lavoratori in sofferenza ma sarebbe anche doveroso che costoro si mettessero a disposizione delle autorità locali per svolgere mansioni di pubblica utilità. Sarebbe sufficiente una leggina che investisse i sindaci di questo potere. Oltretutto questi maestranze sono già coperte da possibili infortuni sul lavoro visto che pagano i contributi a fav. dell'Inail.

Potremmo avere un ambiente più pulito, delle strade più rabberciate, degli anziani più assistiti e di quant'altro ci fosse bisogno.

Non mi dilungo perchè sei stato anche troppo chiaro ed esaustivo. Ma purtroppo mi rendo anche conto che con i politicanti ed i sindacati che abbiamo ciò non si realizzerà mai.

Ci vorrebbe quel " Dittatore Illuminato " tanto evocato dal nostro Claudio Agazzi ma questa speranza mi sembra ancora molto lontana e molto utopica.

Per quanto riguarda il " meraviglioso silenzio " che avvolge il Comune de Borgo non ho nulla da aggiungere. 

Evidentemente a loro piace giocare a nascondino. 

Ciao.

 

Risposta di Fausto 00:31 - 22/08/11

Grazie Remo per la specifica che l'assicurazione li copre già. Effettivamente era uno degli aspetti che avevo valutato ma non he avevo certezza giuridica.

Comunque non ti preoccupare che come vedi nessuno si espone. Ho sentito l'intervista del Sindaco e le motivazioni apportate sono state a dir poco ridicole, stridono ancora gli specchi per quanto vi erano piantate le unghie.

Si dice abbiano premiato TUTTI nella figura di un unica persona, peccato che se così fosse stato, almeno una preventiva comunicazione, a coloro che si sono sentiti esclusi, sarebbe stata un tantito più credibile. 

Le altre due sigle avrebbero, inoltre, lavorato da più anni sul territorio, di conseguenza maggiormente meritevoli e pertanto degni della benemerenza...

Beh, lasciamo perdere che è meglio perchè mi sa che quelli dell'ammnistrazione stanno prendendo le abitudini dei POLITICI PARMIGIANI, abitano in un altro paese e quando vengono non hanno idea di cosa dire e allora INVENTANO.

MA QUALI  POSTI DI LAVORO, AZIENDE RISANATE CI SAREBBERO STATI GRAZIE AGLI INTERVENTI DEI SINDACATI IN QUESTI ANNI???

Anzi, sai Remo che l'ho capito quali posti di lavoro hanno salvato... I LORO!!!

E qui la chiudo che tanto va a finire che faccio solo del danno a me stesso perchè ho capito che di far andar meglio le cose interessa talmente a pochi che non ne vale proprio la pena.

Meno male poi che la casta è quella dei politici... ma se ci pensate bene la vera casta è quella di chi gli garantisce il posto ai politici, senza di loro sarebbero costretti ad amministrare bene.

Io ci credo ancora in Diego, ma un jolly se lo è giotato alla grande in questa occasione.

Se doveva venire a scrivere le cose che ha detto, allora penso che abbia seguito il consiglio del Gigi,,, non avrebbe migliorato il silenzio...!!!

Ora fischio a nanna che ho lavorato anche troppo oggi, 6 ore alla Domenica per vedermi tutto bruciato in tasse fa un pò girar le palle. 

Quasi quasi da grande vado a lavorare in CASSA INTEGRAZIONE almeno li il fine settimana te lo fai.

Risposta di MARIO MIANO 20:26 - 23/08/11

Sono d'accordo con il contenuto e volevo informare che come UIL avevamo scritto l'anno scorso al Presidente Berrnazzoli ed all'Assessore Amoretti (le lettere sono agli atti) per proporre che alcuni lavoratori con esperienze informatiche e forzatamente "a casa" fossero impiegati presso il Tribunale di Parma per tentare di smaltire il cronico arretrato.

Questo suggerimento ci era giunto dai ns. sindacalisti del comparto giustizia.

L'Amministrazione Provinciale ha fatto un accordo con  il Trbunale , reiterato anche quest'anno, e, con il concorso di tutti, abbiao fatto fare una bella esperienza ai lavoratori e si è alleviato il disagio delle pratiche giacenti.

Il Presidente del Tribunale, pochi mesi fa, in una conferenza stampa, ha evidenziato la novità e la positività di questo accordo.

Analoga cosa abbiamo tentato di fare con il Sindaco di Medesano, per avviare alcuni lavoratori che usufruivano di ammortizzatori sociali, a ripristinate la segnaletica e il decoro stradale del paese. Qui si è dovuta purtroppo riscontrare la contrarietà della CGIL che  ha fatto vanificare l'accordo.

 Vorremmo estendere questa proposta in tutti gli ambiti, però devono essere anche le amministrazioni pubbliche a segnalarci le necessità ed il sindacato deve mostrare disponibilità convincendo i lavoratori dell'utilità di quest'offerta di esperienza che assolve in parte anche  a quanto  esposto nella lettera di Fausto. 

 

Mario Miano

Segretario Provinciale U.I.L.

Risposta di Fausto 07:48 - 24/08/11

Beh, non ci crederà ma sono rimasto oltre modo positivamente stupito, sia dal fatto che qualcuno abbia risposto, sia per i contenuti di tale risposta.

Perciò, per quel nulla che conta, però avete la mia personale benemerenza!!!

Grazie

Fausto

 
Risposta di Antonio Cuppone 09:35 - 24/08/11

In merito a quanto scritto da Miano sull'accordo  "tentato" con il Comune di Medesano vorrei aggiungere alcuni passaggi.

Inizialmente i rapporti con il Comune di Medesano, per l'impiego di lavoratori che usufruivano di ammortizzatori sociali, erano stati instaurati dalle cotegorie sindacali edili e materiali affini Feneal Uil-Filca Cisl-Fillea Cgil.
In quel periodo su quel territorio comunale erano tanti i lavoratori  posti in Cigo e Cigs di ditte edili e del legno.

Tutto era nato come iniziativa di categoria per poi successivamente esteso alle confederazioni sindacali, su espressa necessità della Cgil.

Il vero problema riscontrato sin dall'inizio è stato l'atteggiamento poco costruttivo e poco assertivo da parte del Segretario Confederale Cgil Fabio Garavina (oggi Responsabile del Personale di Ferrovie Emilia Romagna).

Il risultato dei vari incontri è stato spiegato da Miano ma vorrei citare il pregiudizio ideologico espresso da Garavina sull'utilizzo dei voucher che il Comune avrebbe voluto erogare (strumento lecito e legale), ed il possibile danno che tale accordo secondo la Cgil poteva portare alle cooperative, che di questi lavorator/lavori  già si occupa, se lasciate fuori dall'accordo e/o non  interessate della vicenda.

Il vero problema in questi casi non ritengo essere solo la concreta possibilità di diventare una persona che percepisce denaro sulla spalle della collettività come scritto da Fausto o che l'assegno sia di mantenimento (assegno percepito come amortizzatore sociale).
In questi mesi tutte le categorie sindacali di settore si sono trovate ad affrontare situazioni di crisi lavorative temporanee o strutturali su tutto il territorio provinciale, affrontate col ricorso ad ammortizzatori sociali.
Quello che l'esperienza di questi periodi ci ha insegnato è che molto spesso i lavoratori  colpiti dalla crisi e che percepiscono indennit soprattutto à di Cigs , fanno molta fatica a reinserirsi nel mondo del lavoro:
sia dal punto di vista contrattuale
sia dal punto di vista psichico e fisico.
Un esempio emblematico  mi è capitato nel mese di luglio c.a. quando un lavoratore ,ormai a casa da 12 mesi prima in Cigo poi in Cigs, è riuscito a trovare un lavoro in distacco per circa due mesi presso un'altra azienda.
Questo ragazzo dopo le prime settimane era letteralmente distrutto fisicamente ma soprattutto mentalmente in quanto non più abituato a i tempi di lavoro.

La possibilità di impiegare i lavoratori che usufruiscono degli ammortizzatori sociali in attività "socilamente utili" garantirebbe un duplice effetto positivo, sul lavoratore e sulla collettività anche se comunque bisogna fare attenzione a non far svolgere lavorazioni che l'ente , che dispone di risorse economiche, potrebbe appaltare a ditte con personale dipendente.
Ma credo che i vincoli del patto di stabilità, da tutti riconosciuti, mettano  nelle condizioni gli enti di poter individuare lavorazioni di pubblica utilità da espletare che non sarebbero comunque appaltabili.
A questo però bisognerebbe associare della formazione professionale qualificante per consentire un reinserimento nel mondo del lavoro anche in settori diversi rispetto a quello in cui un lavoratore ha prestato la propria attività per anni, sempre in un'ottica di welfare soiale.

Saluti

Antonio Cuppone
Segretario Provinciale Feneal Uil Parma

 
Risposta di Mario Miano 12:34 - 26/08/11

“La crisi della Valtaro:quando le sinergie funzionano”.

E’ intenzione della UIL offrire un momento conviviale ai propri iscritti della Valtaro, ma sarà anche aperto a tutti i cittadini della valle. La data non è ancora stata fissata, ma certamente individuata entro la fine del mese settembre.
Il pubblico dibattito avverrà tra i Sindaci della zona, l’Assessore regionale Muzzarelli, il Presidente della Amministrazione Provinciale V. Bernazzoli, l’imprenditore Mancini di Bedonia Gres, il Segretario Generale della UILCEM Pascucci.
A breve vi daremo ulteriori aggiornamenti.

 
Risposta di Mario Miano 17:32 - 01/09/11

Lo spettacolo della manovra, anche per come viene confusamente condotta dal Governo, anzichè ridare credibilità internazionale all’Italia, sta producendo l’esatto effetto contrario, sia sotto il profilo economico che politico. E questo per il Paese è un grosso danno, che, nonostante gli aiuti della Bce, ci costerà caro, anche in termini di confronto con paesi come la Germania, con la quale sui titoli di stato abbiamo una differenza a nostro sfavore di 4 punti.

Idee confuse quindi, tante e soprattutto inique. In una situazione generale di crisi che si trascina dal 2008, dove non c’è più lo spazio per le favole e le barzellette, emerge  tutta la  natura politica, etica e sociale del Governo, in cui a farla da padrone c’è la strenua difesa dei previlegi (vedi il no alla patrimoniale, la timida lotta all’evasione, che da sola varrebbe tre manovre o l’avversione per la tracciabilità dei pagamenti) e c’è la volontà chiara di attaccare i  pilastri dello stato sociale, quali sono il lavoro, la scuola e la sanità pubbliche.

In questo pesante quadro di un deficit e debito pubblico che la UE ci impone in tre anni di sistemare, allora chi paga? Pagano in primis i lavoratori pubblici e privati e i pensionati che sono quelli più facilmente controllabili e raggiungibili, che non saranno ricchi … ma sono tanti! Infatti già versano più del 90% del gettito totale delle imposte. Il mondo del lavoro e delle pensioni, oltre che svilito nel suo valore etico, è penalizzato da alte imposte dirette, da imposte indirette uguali per tutti i redditi, da detrazioni  ora ridotte, da stipendi per i pubblici decurtati, da contratti di lavoro non rinnovati, da una inflazione (oltre il 2%) superiore all’incremento dei salari, dalla erosione continua della misura e del diritto per le pensioni, dall’uso selvaggio del precariato.

La Uil da anni si spende con proposte che vanno a favore di una più equa tassazione dei redditi fissi, della rivalutazione delle pensioni, della detassazione dei premi di produttività e della tredicesima mensilità, della tassazione delle transazioni finanziarie e delle rendite (la rendita è tassata al 12%, il lavoro, fra imposte e contributi quasi al 50%,) della  riduzione dei costi della politica, di norme che rendano meno appetibile per le aziende il lavoro non stabile.

Si vive come nei fumetti di Alan Ford, dove  un personaggio  rubava ai poveri per donare ai ricchi!

Facciamo, su questo,  una breve considerazione di carattere politico. Se  da vent’anni abbiamo questo Governo,  che porta la grave responsabilità di tutto quello che avviene nel mondo economico e sociale del Paese,   se per due volte ha perso le elezioni, ma a furor di popolo  è  ritornato, una ragione ci sarà: anche la sinistra, politica e sindacale, a questo punto, dovrebbe fare la sua analisi, di coscienza e di strategia. 

Dispiace, in questo momento, così denso di nubi, soprattutto per i cittadini più deboli, di  essere fonte  di attacchi da parte della Cgil di Parma, che rivolge alla UIL, attraverso articoli di stampa, quelle che riteniamo, vere e proprie offese al nostro lavoro e alla nostra serietà di sindacato e di sindacalisti.

Ciò che divide  la UIL (spesso insieme alla Cisl) e la Cgil è la diversa concezione di sindacato, fra quello dell’antagonismo ideologico e  quello della concertazione pragmatica: entrambi hanno la loro dignità ed  hanno, nel loro seno, qualità e limiti. La UIL è convinta che la seconda via  sia la  più virtuosa e necessaria per il bene dei lavoratori e del sindacato, anche per la ragione che, non contempla, fra i suoi punti, la denigrazione di chi non la pensa come noi.

Segreteria Provinciale UIL Parma

 
Risposta di UIL Borgotaro 08:44 - 02/09/11

IL PROGRAMMA NEL DETTAGLIO DELL'INCONTRO DI LUNEDI’ 26 SETTEMBRE ORE 17.00 PRESSO LA CASA DEL VOLONTARIATO DI BEDONIA :

APERTURA DELLA FESTA DEL SEGRETARIO GENERALE MARIO MIANO

INTRODUZIONE DI LORENZO LEONELLI SEGRETARIO PROV.LE UILCEM

PUBBLICO DIBATTITO SUL TEMA:

 “LA CRISI IN VALTARO: QUANDO LE SINERGIE FUNZIONANO”


 
INTERVENTI:

CARLO MUZZARELLI - ASSESSORE REGIONALE EMILIA ROMAGNA

VINCENZO BERNAZZOLI -  PRESIDENTE AMM.NE PROVINCIALE

AUGUSTO PASCUCCI -  SEGRETARIO GENERALE UILCEM

MANCINI DONATO -  IMPRENDITORE BEDONIA GRES

DIEGO ROSSI -  SINDACO DI BORGOTARO

CARLO BERNI -  SINDACO DI BEDONIA

 
A SEGUIRE: RINFRESCO E MUSICA DAL VIVO CON VALENTINO!!!

 
Risposta di Mario Miano 15:01 - 06/09/11

Le Segreterie Provinciali della UIL e UIL Pensionati di Parma, fortemente preoccupate per la stasi che si è prodotta – per le recenti vicissitudini che hanno caratterizzato la vita politica della nostra città -  nella progettazione di soluzioni alternative al WCC sono con la presente a chiedere alle autorità in indirizzo  incontro urgente. Urgenza dettata sia per migliorare le condizioni di vita dei nostri anziani all’interno di strutture protette, ormai obsolete e inadeguate alla qualità della vita degli ospiti, nonostante i grandi sforzi degli operatori che operano all’interno, sia anche alla luce dell’approssimarsi della scadenza del 2013. Scadenza dettata dalle recenti normative regionali per evitare di “gettare a mare” finanziamenti e nuovi posti di ricovero.
Ma non solo! Ed è per questo che la nostra richiesta assume carattere d’urgenza. E’ rimasto sospeso, e logicamente, ne chiediamo il rispetto,  il confronto con le Cooperative sulla paventata diminuzione dei tempi di assistenza; come è rimasto eluso  il confronto sul bilancio sociale in merito al fondo messo a disposizione dall’INPDAP per l’assistenza domiciliare e/o servizi alternativi per evitare l’istituzionalizzazione delle persone anziane.
Siamo di fronte a una manovra che ha abolito il Fondo Nazionale per la non autosufficienza, ha tagliato il fondo sociale, taglia i finanziamenti ai comuni e alle regioni, non ha introdotto i livelli essenziali assistenziali, ha introdotto i tickets sanitari e, di conseguenza di tutto ciò la UIL e la UIL Pensionati chiedono la riapertura del tavolo di confronto anche per proporre proposte per evitare che i nuovi bisogni di una buona parte della popolazione creini nella stessa disagio ed emarginazione.
Confidando in un sollecito riscontro inviamo cordiali e fraterni saluti.

Il Segretario UILP                             Il Segretario CSP UIL
(Giuliana Rossi)                                (Mario Miano)

 
Risposta di Mario Miano 15:02 - 06/09/11

“CISL E UIL A BOLOGNA PER UNA MANOVRA PIU’ CREDIBILE E PIU’ EQUA”

Dopo il sit-in del 1 settembre a Roma davanti al Senato, CISL e UIL e a livello territoriale davanti alle prefetture di tutta Italia CISL e UIL Emilia Romagna continuano la loro mobilitazione organizzando per sabato 10 settembre una manifestazione regionale davanti alla Prefettura di Bologna per chiedere al Governo l’introduzione nella manovra economica dei cambiamenti necessari nel segno dell'equità, della tenuta sociale e dello sviluppo dell’occupazione.
Troppi in questi giorni hanno distratto l’attenzione dei lavoratori e dei pensionati, distogliendoli dall’urgenza di inchiodare il parlamento alle sue responsabilità nel varare una manovra nella quale la CISL e la UIL da tempo dichiarano con fermezza di non riuscire ad intravvedere né il segno della necessaria equità nella distribuzione dei tagli, né l’impegno ad avviare il paese sulla strada dello sviluppo, garantendo insieme a certezza ed esigibilità per la contrattazione aziendale, anche il sostegno all’occupazione e al lavoro, uniche vie d’uscita per il rilancio dell’economia del nostro paese e per la ripresa della fiducia dei mercati nelle sua capacità produttive.
L’appuntamento è a Bologna in piazza Roosvelt, dove sono attesi gli interventi dei segretari nazionali della CISL Piero Ragazzini e della UIL Paolo Pirani, e dove quadri, militanti e iscritti delle due organizzazioni converranno per le 9.30 di sabato mattina. Ribadita ancora una volta e quindi chiara la scelta di non danneggiare lavoratori e aziende ricorrendo a manifestazioni nella giornata di sabato.

LE SEGRETERIE PROVINCIALI CISL E UIL DI PARMA

 
Risposta di Mario Miano 18:22 - 06/09/11

Sciopero del 6 Settembre - Dichiarazione di Gianfranco Martelli, segretario generale U.R. Uil di Emilia Romagna e Bologna:

«Nutro profondo rispetto per i cittadini, i lavoratori e i pensionati che oggi hanno aderito allo sciopero della Cgil, scendendo in piazza. Come deve essere, ognuno ha la sua propria sensibilità.
Non dobbiamo tuttavia dimenticare come il nostro Paese stia vivendo una fase di estrema complessità e di intenso disagio sociale. E proprio in virtù di questo, va sottolineato come - purtroppo ancora una volta - la Cgil abbia sbagliato nel proclamare questo ennesimo sciopero generale che non porterà a nulla.
Il problema della Cgil non è il merito delle questioni, ma è di stampo politico. La logica
che guida ora le scelte della Uil poggia su un modello di sindacato che si rifà alla
concertazione di stampo riformista. Un modello che nella Cgil pare essere in netta minoranza laddove rimane prigioniero degli schemi consunti legati all’antagonismo ideologico.
Finanche nei momenti più aspri della dialettica sindacale, stile e correttezza di toni
(talvolta anche duri) hanno sempre contraddistinto la Uil Emilia Romagna che non vanta nel suo Dna alcun pedigree offensivo nei confronti di chi non condivide in alcun modo le sue opinioni. Un rispetto che si estende anche ai simboli».

Bologna, 6 Settembre 2011

 
Risposta di Mario Miano 11:27 - 07/10/11

Abbiamo preparato come UIL provinciale una riflessione sul Governo e sulle pensioni. Chi è interessato può scaricare il file allegato.

Saluti

 
Risposta di Mario Miano 15:43 - 11/10/11

UNA RIFLESSIONE UIL SUL GOVERNO E L’ATTUALE FASE POLITICA

Siamo arrivati vicino al punto di non ritorno nella gestione della crisi. Nonostante le minacce che incombono sui nostri titoli di Stato, abbiamo avuto quattro manovre finanziarie in quindici giorni, sempre precedute e accompagnate da polemiche interne alla maggioranza che l’hanno resa sempre meno credibile.

Non si è mai visto nulla di simile negli ultimi sessant’anni né in Italia né in Europa.
Il Presidente della Repubblica è costretto a impiegare quotidianamente il suo prestigio per dare credibilità internazionale ad atti di governo confusi, incomprensibili e forse di poca utilità.

Siamo nel tratto finale di una legislatura che probabilmente si concluderà prima della sua scadenza naturale, con un governo e una maggioranza che si collocano ai minimi storici nella considerazione degli italiani.

Sull’altro piatto della bilancia c’è il maggior partito di opposizione fermo nella sua tradizione che vuole il suo stato maggiore diviso e il segretario in carica contestato sia pubblicamente che riservatamente.

È la cupidigia di autolesionismo che non ha mai abbandonato la sinistra politica italiana. È un caso di scuola della psicanalisi: se non soffrono non si sentono vivi.

Le tre Confederazioni sindacali continuano ad essere divise e temo resteranno tali fino a quando la CGIL continuerà nella sua corsa solitaria come avanguardia dell’opposizione e candidata all’egemonia della e nella sinistra.

Insomma un quadro generale pieno di incertezze e divisioni.

Una situazione ideale per gli imitatori borghesi degli ex rivoluzionari cinesi. I nostri demiurghi, aspiranti salvatori della patria, riassumo il loro pensiero in una frase del grande timoniere MAO: “c’è grande confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente”.

E in effetti sono convinti che il popolo italiano è ormai pronto per essere catturato dal primo che lo seduce.

E già successo nel 1994 e pensano che il miracolo possa ripetersi: secondo me non hanno capito niente. O fanno una operazione antisistema scardinando l’esistente, e non credo ci riusciranno; oppure dovranno mettersi in competizione con i tanti “capi” in lista d’attesa per il potere. E sarà dura.

Naturalmente è sempre presente la speranza del “terzo scenario”: cioè una minestra preparata nelle cucine esterne alla politica, con un possibile capo del governo che non si è mai misurato con il consenso, con un coro già pronto a cantarne le lodi. Per fare questa operazione bisognerà però estromettere, Berlusconi, catturare la Lega e scommettere sull’autolesionismo del PD.

Insomma una operazione quotidianamente auspicata e sistematicamente ignorata.


Mario Miano - Segretario UIL Parma

 
Risposta di Mario Miano 17:39 - 24/11/11

Stt, quale futuro : piena di debiti, licenzia i dipendenti, nomina un nuovo direttore generale e alla fine pagheranno solo i cittadini?

La Uil ricorda come STT Holding è partecipata al 100% dal Comune di Parma e per tale ragione anche se la Società opera in un regime di diritto privato i soldi sono pubblici e le eventuali conseguenze di scelte non appropriate ricadranno solo ed esclusivamente sui cittadini di Parma.

Da questo punto di vista allora non si capisce perché attuare nell’ultimo anno comportamenti vessatori e azioni di demansionamento nei confronti di dipendenti che, oltre a non essere giustificate, se accertate dai giudici competenti porteranno richieste di risarcimenti ai quali STT ( e purtroppo non i suoi vertici personalmente) dovrà far fronte.

Allora partendo dal presupposto che i dipendenti subiscono le azioni dei loro vertici ci si chiede perché non sia stato possibile affrontare il problema in maniera complessiva e trovare soluzioni adeguate anche per eventuali esuberi che fino ad ora però non si sono dimostrati tali (visto che STT non fornisce spiegazioni a riguardo né vi è menzione nei documenti ufficiali dell’azienda sull’impiego delle risorse umane).

Si continua a procedere in maniera opaca e poco trasparente, si rifiuta qualsiasi tipo di confronto serio e fattivo e in più i vertici di STT non indicano, in maniera chiara quali siano i futuri scenari di tutto il gruppo ( ricordiamo che il gruppo STT controlla con il  100 % di azioni  altre 7 società).

La sensazione è questo uso privatistico del capitale pubblico avrà solo due conseguenze: i dipendenti ingiustamente licenziati chiederanno risarcimenti consistenti e i cittadini pagheranno il conto salato quando tutto questo castello di carte sarà spazzato via  e gli attuali vertici di STT non ci saranno più perché destinati ad altri incarichi in altre realtà amministrative.

E’ difficile comprendere come sino alla settimana scorsa STT avesse 4 dirigenti (due poi arrestati) di cui due storici, un nuovo direttore generale, un condirettore (che nel frattempo è diventato liquidatore di altre 3 società) ed un Presidente , ma sembra che  l’unica priorità fosse quella di infierire su i dipendenti e non affrontare in modo seria la ristrutturazione complessiva del gruppo.

La situazione preoccupa perché STT, oltre ad aver drenato soldi freschi del Comune di Parma, ha nel suo portafoglio azioni Iren di proprietà dei cittadini di Parma i cui utilizzi futuri sono del tutto sconosciuti. A fronte di tutto ciò, le uniche cose certe di cui abbiamo notizia sono che  abbiamo nuovi dirigenti dai compensi oscuri, il licenziamento prospettato a gran parte dei dipendenti, il rifiuto a qualsiasi tipo di confronto e nel contempo le opere che deve portare avanti STT sono completamente ferme.

 
Risposta di Mario Miano 17:35 - 14/12/11

Nell’edizione del 12 dicembre la Gazzetta di Parma  ha pubblicato un sondaggio circa la reintroduzione dell’ICI nei confronti della Chiesa e dei sindacati.

Per quanta riguarda la UIL, debbo segnalare che  gli immobili  (fra i quali quello di Parma) delle sedi UIL (esclusi ovviamente quelli presi in locazione ) sono di proprietà di una società creata ad hoc dalla UIL Nazionale, la UNIONE IMMOBILIARE  LABOR SpA (acronimo UIL SpA), che in quanto società per azioni, non gode di nessun trattamento di favore dal fisco ed è assolutamente in regola nei pagamenti ICI.

 
Risposta di UIL 17:30 - 17/01/12

Giovedì mattina si terrà davanti al palazzo dell’Amministrazione Provinciale una manifestazione dei lavoratori dell’ex Fincuoghi di Bedonia organizzata dal Sindacato UIL.
Questo al fine di riproporre il non risolto problema della chiusura di quel stabilimento e dei 90 lavoratori in attesa di conoscere la loro sorte lavorativa.

Il dettaglio dell’iniziativa:

MANIFESTAZIONE APERTA A COLORO CHE HANNO A CUORE IL FUTURO DEL NOSTRO PAESE…
CHIEDIAMO A TUTTI DI PARTECIPARE CON I LAVORATORI “EX-FINCUOGHI” CHE ATTENDONO RISPOSTE…

IL  GIORNO GIOVEDI’19 GENNAIO 2012 ALLE ORE 11.00

SAREMO DAVANTI ALLA PROVINCIA - P.LE DELLA PACE, 1 - A PARMA

PER ESPRIMERE UNA VOLONTA’ COMUNE!

 

UILCEM
Unione Italiana Lavoratori Chimici Energetici Manifatturieri

 
Risposta di Mario Miano 11:54 - 27/01/12

LA CRISI: IL SINDACATO COSA PUO’ FARE ?

Se la Germania detiene il primato produttivo e gli altri paesi nordici quello dell’organizzazione sociale, ciò è dovuto anche al ruolo che esercitano i sindacati nella società, nei luoghi di lavoro e verso i governi.

Il sindacalismo confederale italiano ha la stessa forza di quello tedesco, ma non lo stesso ruolo e la stessa possibilità di intervento sui processi economici e sociali. Mantiene ancora un notevole potere di interdizione ma non quello di proposta: questo è il limite da cui partire per compiere un’analisi veritiera e costruire un progetto per domani.

La domanda basilare è: come incidere efficacemente sulle scelte sociali ed economiche dei vari governi?

Ed ancora: come rendere possibile il nuovo modello contrattuale per tradurre la produttività in benefici economici per i lavoratori?

Sono due domande cruciali che si integrano: dal governo fino ai luoghi di lavoro.

Il governo (i governi) sono e saranno sempre più “eurodipendenti”; le imprese saranno sempre più “mondialdipendenti” (la globalizzazione).

Ignorare questi due elementi significa illudersi sulla possibilità che tutto resti come prima.

I cambiamenti sono in atto da tempo, e lo saranno sempre di più già a partire dai prossimi anni.

Il primo elemento da acquisire è la conoscenza dei processi ai vari livelli: senza la conoscenza la partecipazione è una pura cerimonia senza risultati, e l’obiettivo della codecisione non è nemmeno pensabile.

Ciò significa avere un sindacato meno antagonista e più propositivo; significa inoltre accettare che si occupi direttamente (e insieme alle imprese) di alcuni pilastri dello stato sociale: la formazione; la previdenza; la mobilità; la flessibilità nelle fasi di riorganizzazione del sistema produttivo.

Il sindacato deve essere inoltre l’interlocutore obbligato dei governi per le decisioni connesse ai redditi del lavoro (salari e pensioni), per l’accesso al lavoro dei giovani, per la diffusione del sapere e della ricerca, per la redistribuzione tramite il fisco.

In definitiva un percorso in cui a livello nazionale si è più soggetto politico che agente contrattuale, mentre a livello aziendale si è un po’ meno antagonisti e un poco di più partecipi ai destini dell’impresa, soprattutto per la crescita le retribuzioni e la tenuta occupazionale.

Il nuovo? Le modernizzazioni? Basterebbe cominciare ad attuare le promesse più volte dichiarate e mai attuate.

Esempi? Ridurre i parlamentari e cambiare il ruolo del Senato; ridurre il finanziamento pubblico ai partiti ed ai loro giornali; abolire in toto le province (o perché non la regione, ente faraonico ed elefantiaco che non ha alcun feeling con il cittadino comune a differenza dell’ente provincia); ridurre il numero dei rappresentati eletti negli enti locali e insieme a loro i membri delle giunte comunali e regionali; porre un limite umano alle loro retribuzioni; rilanciare il senso del pudore e impedire le impalcature sfarzose, gli sprechi, il nepotismo a livello nazionale, nelle regioni e nei comuni; ridurre all’indispensabile le consulenze; abolire il castello artificiale di società, enti e ammennicoli vari che ruotano intorno alle istituzioni nazionali e del territorio; disboscare le norme burocratiche e i loro apparati che sono il primo impedimento per investire in Italia; restituire ai cittadini, alle imprese, agli investitori la certezza del diritto con la giustizia civile e penale stabile e funzionante. Dovrei aggiungere la lotta alla criminalità organizzata e all’evasione fiscale, ma questi sono doveri elementari di qualsiasi governo degno di questo nome.

Questi sarebbero i pilastri solidi di una nuova e moderna repubblica.

A questo primo semplice elenco delle cose da fare si risponde di solito:sono decisioni complesse che bisogna ponderare bene. E difatti tra una ponderazione e l’altra non se ne fa niente.

Mario Miano
Segretario Generale U.I.L. PARMA

 
Risposta di Mario Miano 12:12 - 07/02/12

COMUNICATO STAMPA:  “VALTARO  e  FINCUOGHI”

Con riferimento ad un recente articolo apparso sulla  stampa  dove nel titolo la UIL veniva messa sotto accusa  e il cui contenuto faceva riferimento ad una conferenza stampa di CGIL e CISL di Borgotaro convocata per “sostenere l’operato silenzioso delle istituzioni a favore dell’occupazione dell’Alta Valtaro” dobbiamo affermare che quanto sostenuto da quei sindacalisti    non ci convince !

Qual’ è il ruolo del Sindacato, quello di ascoltare il “silenzio” degli altri ?

La UIL ha molto rispetto delle Istituzioni, ma non vuole rinunciare al suo ruolo, e proprio insieme ad esse  vuole sostenere l’occupazione in Valtaro.

La nostra è una lotta alla luce del sole e tutti coloro che vogliono partecipare a sostegno dell’occupazione sono  benvenuti, anche e soprattutto CGIL e CISL (tra l’altro invitate reiteratamente a fare  insieme la manifestazione del 19 gennaio scorso, invito declinato).

Infatti noi continueremo l’azione sindacale a sostegno di tutta l’occupazione e per la riapertura della Fincuoghi di Bedonia e se a breve non ci saranno risposte concrete, di manifestazioni ne faremo ancora.

La Fincuoghi è troppo importante per l’economia dell’Alta Valtaro a cominciare dai lavoratori direttamente interessati che oggi vivono con la cassa  integrazione a 700 euro al mese, ma anche per tutta la popolazione , ed è per questo che sollecitiamo anche la loro partecipazione.

La UIL valuterà positivamente quelle offerte d’acquisto che  porteranno alla riapertura dello stabilimento Fincuoghi di Bedonia, ma sarà una valutazione consapevole ed autonoma.

Per questo la voce del Sindacato in questa battaglia non può mancare, e la UIL è già presente.

SEGRETERIA PROVINCIALE UIL - SEGRETERIA PROVINCIALE UILCEM VALTARO

 
Risposta di Mario Miano 12:19 - 25/02/12

ELEZIONI RSU DITTA ELETTROGAMMA SRL DI BEDONIA
 
In data 22 febbraio 2012 si sono svolte, per la prima volta, le elezioni RSU in azienda. Dovevano essere eletti 3 rappresentati in totale.

La fabbrica occupa circa 80 lavoratori, la maggior parte sono donne. L’attività svolta è quella della lavorazione dei motorini elettrici.

Questi i risultati:
AVENTI DIRITTO  76
VOTANTI 55
BIANCHE 1
NULLE 1

Sono risultate  elette :

PONZINI ANTONIA  UILM
BELLONI LARA         UILM
OPPICI SIMONA        UILM
 
La UILM ringrazia tutti i lavoratori/lavoratrici che hanno votato e hanno permesso di avere in azienda una rappresentanza sindacale.
La Segreteria Provinciale Uilm (metalmeccanici) e la Uil augurano buon lavoro ai componenti RSU.

 
Risposta di Mario Miano 16:28 - 26/03/12

Per sabato 31 marzo alle ore 10 è prevista l’inaugurazione del nostro nuovo ufficio UIL di Bedonia in piazza Micheli 17 (di fronte Bar Mellini).

Siete tutti invitati

 
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