Come da altro argomento del forum, annunciamo la raccolta di firme in opposizione al progetto di sbarramento del Ceno e costruzione di nuova centrale idroelettrica in località Mulino di Illica (Bedonia) e la costituzione del "Comitato Difesa Taro e Ceno".

Chiediamo al forum di rendere disponibili gli allegati:

- Modulo di raccolta delle firme di opposizione al progetto;

- volantino allegato alle firma con sintesi del progetto.

La raccolta delle firme avverrà in un periodo particolarmente sfavorevole: quello delle festività. Le modalità di raccolta saranno a breve precisate.

Nel frattempo, chiunque voglia stampare il modulo ed iniziare la raccolta delle firme, è libero di farlo.

per informazioni:

taroceno@libero.it

Anteprima modulo raccolta firme
Anteprima volantino
Risposta di Cristina Vincenzi 09:17 - 21/12/09
Complimenti per la concreta iniziativa. Io ed i miei familiari provvederemo al più presto a firmare il modulo contro l'inizio dei lavori della centralina idroelettricca di Illica ed informerò anche gli abitanti della ns. frazione, Scopolo.
Risposta di mario soprani 11:54 - 21/12/09
30 firme già raccolte. Ottimo lavoro ragazzi.
 
Risposta di lorella aviano 15:29 - 21/12/09
Bel lavoro. Complimenti! Anche io ho già scaricato il modulo e farò qui da me una piccola raccolta firme. Quando ho pronto scannerizzo e ve lo spedisco via e-mail
 
Risposta di claudio mazzadi 19:12 - 21/12/09

I giovani e meno giovani che hanno a cuore il Ceno e l'alta val Ceno siano i benvenuti. Auguro un positivo riscontro da chi ama la natura e i nostri luoghi incontaminati, e un bilancimento scientifico degli interessi pubblici con l'interesse privato, se possibile. Auguri di Buone Feste ai Promotori meritori: Claudio.

Risposta di Cavanna F. 22:00 - 22/12/09
http://www.youtube.com/watch?v=qdgbNGfN5v8 Invito tutti a vedere il servizio di Video taro andato in onda questa sera . Grazie mille alla redazione di Video Taro e all'informazione di Parma, L'articolo andrà in stampa domani 23 dicembre.
 
Risposta di Fausto 23:33 - 22/12/09

Ho scaricato per stampare e firmare ma ho visto che è riservato ai residenti nel Comune di Bedonia.

Allora darò la mia solidarietà solo qui sul forum.

Auguri di Buone feste e di Buon Fiume

 

Risposta di Mario Soprani 00:08 - 23/12/09
Fausto possono partecipare alla raccolta firme tutti i cattadini italiani anche quelli non residenti nel comune di bedonia, se sei un turista nella casella ID metterai la lettera T , se sei un pescatore la lettera P ... ecc... come è descritto sul volantino. Ciao Grazie Mario
Risposta di F. Rolleri 00:46 - 23/12/09
In realtà, non è riservato ai residenti del comune di Bedonia, ma aperto a tutti coloro che hanno a cuore il Ceno e, più in generale, politiche di tutela più lungimiranti.
Risposta di Comitato Difesa Taro e Ceno 08:13 - 23/12/09

Caro Fausto, il modulo per la raccolta firme NON E' SOLO PER I RESIDENTI.

Infatti abbiamo previsto, nella tabella delle firme, la colonna "ID", in cui si può mettere la sigla identificativa del firmatario:

R   = residente in Comune di Bedonia 

S   = proprietario di seconda casa

CA = cacciatore

P   = pescatore

CN = canoista

T   = turista

Chiaramente la categoria "più pregiata" è quella del "residente",

MA IL CENO E' DI TUTTI!

Risposta di Sergio Raffi 09:35 - 23/12/09
Caro Fausto credo che tu non abbia letto bene. E' previsto che possano firmare anche turisti, pescatori e canoisti (nota la sigla per ogni categoria). Attenzione alle informazioni non corrette. Sergio Raffi
Risposta di Fausto 10:47 - 23/12/09

Ok, grazie effettivamente non avevo letto bene allora.

Stampo, firmo e invio.

Ciao

Risposta di Fausto 12:49 - 23/12/09

Fatto e inviato, però attenzione, io credo nelle energie alternative, come penso tutti voi, solo che giustamente devono essere a vantaggio della società e non di un singolo.

Perciò se si volesse realizzare una struttura di produzione di energia elettrica alternativa (tipo eolico che probabilmente è meno impattante) anche in quel caso darei il mio assenso.

Ciao a tutti.

Risposta di Un bedoniese che ama il suo territorio 18:24 - 24/12/09

Forza ragazzi facciamo un'opera buona per natale .... collaboriamo tutti alla raccolta delle firme .
Buon Natale Marco G.

Risposta di angela 10:46 - 26/12/09
Mi è stato dato il modulo da firmare davanti alla chiesa, volevo sapere dove potevo depositarlo ? Grazie Angela
Risposta di Comitato di Difesa Taro e Ceno 19:09 - 26/12/09

Cara Angela,
grazie per il tuo interesse. La raccolta di firme sta procedendo in ordine sparso, visti il maltempo e il periodo di feste. Alcuni bar hanno dato la disponibilità a ritirare i moduli compilati e firmati.

Fra questi c'è il BAR LUCIA a Bedonia.

Comunicheremo a breve altri punti di raccolta delle firme.

Grazie ancora.

Risposta di lorella aviano 17:24 - 04/01/10

Ciao Comitato, come è andata la raccolta firme? Siete riusciti a consegnare?

Fateci sapere ..

Colgo l'occasione per Augurare a tutti un 2010 sereno!

Risposta di Sergio 10:02 - 05/01/10

Quante opposizioni sono state consegnate???  Grazie

Risposta di Comitato di Difesa Taro e Ceno 12:27 - 05/01/10

Buongiorno a tutti.

La nostra opposizione, ovvero quella firmata dal Comitato di Difesa Taro e Ceno e da altre due associazioni, è stata presentata al Servizio Tecnico degli Affluenti del Po (Ex Genio Civile) entro il termine del 31 Dicembre 2009.

In tale documento, oltre a presentare un'opposizione al progetto, SIAMO STATI ANCHE PROPOSITIVI, dimostrando COME SI POTREBBE PRODURRE PIU' ENERGIA (sempre da idroelettrico) nelle vicinanze e CON MENO IMPATTO.

La raccolta di firme è andata bene, nonostante molti fra quelli che condividevano la nostra causa hanno preferito non firmare perchè conoscenti di chi ha presentato il progetto della centralina idroelettrica: è una scelta comprensibile.

LA RACCOLTA DI FIRME VA AVANTI: oltre a presentare l'opposizione abbiamo chiesto una SOSPENSIVA DEI TERMINI di 15 giorni perchè IL PROGETTO E' ANCORA INCOMPLETO.

Ci siamo quindi riservati di visionare le integrazione al progetto e di fare ULTERIORI OSSERVAZIONI E DI PRESENTARE ALTRE FIRME.

Chiunque sia interessato al progetto e alla nostra raccolta di firme, può contattarci all'indirizzo:

taroceno@libero.it

A presto e GRAZIE A TUTTI

Risposta di cittadino della valtaro 22:52 - 07/01/10
siete stati propositivi sull'idroelettrico in che modo? spiegatelo in due parole almeno tutti capiscano
 
Risposta di cittadino della valtaro 23:31 - 05/01/10
avete ragione bisogna usare il petrolio e il nucleare bravissimi è molto piu salutare e a buon mercato visto che l'acqua scende lo stesso centrale o non centrale
Risposta di F. Rolleri 07:55 - 06/01/10
Sconnesso ed ambiguo, quest'ultimo intervento non riesco a capirlo. Quanto alla raccolta di firme, la ritrosia nel sottoscrivere l'adesione al Comitato penso sia dovuta al desiderio di non far torto ad una persona conosciuta, il proponente, nonostante la contrarietà al progetto in questione. Credo, quindi, che l'opinione pubblica bedoniese e, più in generale, della Valtaro-Valceno sia schierata in opposizione al progetto più di quanto risulterà dal mero numero di firme raccolte. D'altronde, il buon senso che le nostre valli hanno sempre dimostrato nel tutelare il territorio d'apparternenza e le sue risorse, nel momento in cui è stata data voce ai cittadini, sembra non essere stato tradito nemmeno in questo caso.
Risposta di Comitato di Difesa Taro e Ceno 09:31 - 06/01/10

Gentile "cittadino della Valtaro",
mi fa piacere che lei abbia commentato "nel merito" le nostre obiezioni.

Spero almeno lei abbia letto il volantino allegato a questo argomento...

Per fare centrali idroelletriche ci vuole un BUON DISLIVELLO, in quel tratto di Ceno non c'è. Se non c'è pendenza bisogna crearla, derivando acqua per un lungo tratto e quindi danneggiando il fiume a fronte di una SCARSA PRODUZIONE DI ENERGIA.

Ricordiamo che la centralina poco più a valle (Ponte Lecca-Belli) produce 5500 kW, ovvero circa 80 volte tanto la centralina in progetto (70kW)!

Dal momento che siamo anche propositivi, abbiamo suggerito un'ALTERNATIVA MIGLIORE: la produzione di energia sfruttando lo scarico delle acque della Linx a Masanti (ma se volete facciamo anche altri esempi). Lì il dislivello è enorme ed il canale interessato paesaggisticamente è irrilevante, mentre il Ceno viene sfruttato da pescatori e canoisti, i quali portano anche qualche soldo A TUTTI (RICORDIAMO CHE LA CENTRALINA IN QUESTIONE E' DI UN PRIVATO).

Come vede, e come è stato scritto nel nostro documento di opposizione, NOI SIAMO FAVOREVOLI ALL'IDROELETTRICO, MA DOVE HA SENSO FARLO! NON IN UN BEL TRATTO DEL CENO IN CUI NON C'E' LA PENDENZA NECESSARIA!

In ogni caso, PRIMA DI MUOVERCI CI SIAMO DOCUMENTATI, ACQUISENDO TUTTI I DOCUMENTI DI PROGETTO (SONO A DISPOSIZIONE DI CHI SIA VERAMENTE INTERESSATO A VISIONARLI) E CONSULTANDO ESPERTI DEL SETTORE, I QUALI CI HANNO CONFERMATO L'INSESATEZZA DEL PROGETTO, OLTRE CHE IL MANCATO RISPETTO DI ALCUNE NORMATIVE (LEGGA IL VOLANTINO).

Cordiali saluti

Risposta di cittadino della val taro 23:02 - 07/01/10

semplice: l'idroelettrico ha un brutto impatto ambientale e consuma l'acqua, penso che l'acqua scorre ugualmente, se la si usa e dopo poco la si rimette non vedo dove sia il danno, l'eolico è brutto da vedere, questo detto dai verdi, dicevo prima continuiamo ad usare petrolio e nucleare l'impatto certo si nota molto meno, ma tutte gli scarichi nell'atmosfera non li contiamo? E' meglio respirare aria meno pura come adesso o vedere un piccolo tratto di torrente con un po' meno acqua e un'elica che gira, pensiamoci un po'

Risposta di Cavanna F. 23:40 - 07/01/10
Caro cittadino della Val Taro, nessuno dei presenti è contrario all'idroelettrico al fotovoltaico o all'eolico, ovviamente ogni progetto va valutato nel suo complesso: energia prodotta - impatto ambientale - leggi vigenti. Nel caso dell'idroelettrico si potrebbero sfruttare tratti di torrente già compromessi da cementificazione , scarichi fognari , troppopieno degli acquedotti, scarichi delle industrie ecc... Il tratto di ceno relatativo al progetto è uno dei tratti più belli e naturalisticamente interessante dell'appennino tosco emiliano ricco di trote fario gamberi di fiume, frequentato da pescatori, canoisti e bagnanti . Il progetto di Illica oltre a non rispettare le leggi precedentemente illustrate dai miei colleghi del comitato prevede di prelevare fino all' 85 % delle acque del ceno per un tratto di 650 metri , tutto questo per produrre solo 70 kw per pochi mesi all'anno !!! E' un progetto che non ha senso sia per l'energia prodotta che come investimento per chi la costruisce.... Cavanna F.
 
Risposta di Aereus 10:08 - 08/01/10

Perchè non ho (ancora) firmato

Parlando con diverse persone che seguono il forum abbiamo notato che spesso vengono date informazioni fuorvianti. Pur avendo estremamente a cuore il problema ambientale, molti di noi non hanno firmato contro la centralina di Illica perchè non hanno ben chiare alcune questioni tecniche basilari.
A leggere i post sembra che "venga intubato un tratto di Ceno" (e così in tanti hanno capito). In realtà presumo che venga intubata la derivazione del vecchio mulino. Poi sembra che il "Ceno venga prosciugato, visto che verranno rilasciati solo 260 l/sec di acqua e "diventerà un viperaio", ecc...); nessuno ha spiegato che questo è il minimo da rilasciare, e che quindi non sempre ci sarà il Ceno asciutto (è logico ed intuitivo, ma vi assicuro che molti hanno capito così).
Ed ecco le domande:
La derivazione esiste da quanto tempo?
Era a cielo aperto e adesso viene sostituita con un tubo?
Quanto captava per far funzionare il mulino?
Da quanto non funziona il mulino?
La briglia verrà fatta in cemento armato (come ha scritto qualcuno) o in pietrame?
E quanto è alta?
La centralina funzionerà tutto l'anno o nei mesi estivi verrà fermata?
Il Ceno vero e proprio verrà sottoposto a cementificazione?
Se dopo 4 anni di studio la Regione ha licenziato lo screening definindelo non impattante, dove ha sbagliato? Penso che ultimamente i controlli su queste opere, con tutti i verdi che ti stanno addosso, sia molto scrupolosa.
Tra l'altro non mi sembra che il gruppo locale di Lega Ambiente (parlo di quello istituzionale, non dei cani sciolti arroganti e talebani che seminano zizzania a qualsiasi incontro) si sia mosso più di tanto su questa opera in particolare.
Grazie a quanti mi (e ci) chiariranno queste questioni tecniche

Risposta di Comitato di Difesa Taro e Ceno 11:52 - 09/01/10

Carissimo Aereus,
il Comitato lavora su questo progetto da ormai quasi due mesi e si avvale della collaborazione di architetti, ingegneri meccanici ed idraulici, tecnici con competenze legate alla gestione delle risorse idriche.

È stata presa visione e copia del progetto in tutte le sue parti, grafiche e documentarie, presso l’Ufficio Tecnico del Bacino del Taro e del Trebbia. Le competenze sulle quali si fonda la richiesta di diniego della concessione non sono da mettere in dubbio, a maggior ragione per il fatto che tale richiesta ha preso avvio nel momento in cui è stato rilevato il NON RISPETTO DELLE NORMATIVE VIGENTI, ed in particolare:

·       Delibera Regionale 1793/2008 sulla distanza tra Centrali esistenti e in progetto (incompatibilità con la Centrale di Ponte Lecca – Belli);

·       ART. 54 del Piano di Tutela delle Acque, ARTT. 22 -23 DLgs 152/99 sul calcolo del Deflusso Minimo Vitale, in riferimento alla normativa da applicare per bacini idrici con quota media superiore a 600 metri s.l.m..

Ed ecco le risposte alle domande:

·       il progetto prevede un prelievo fino all’85 % della portata del torrente. Se è vero che il prelievo dovrebbe interrompersi nei mesi di luglio, agosto e settembre, è anche vero che la quantità minima lasciata al torrente è di soli 260 litri/secondo e, conoscendo le portate del torrente durante l’arco dell’anno, nei mesi primaverili e autunnali tale quantità, in rapporto al prelievo, non garantisce il rispetto della Delibera Reg. 1793/2008 sulle condizioni per la realizzazione di impianti idroelettrici;

·       il prelievo prevede la sottrazione di acqua al Ceno per 650 metri, di fatto una deviazione, per più di metà anno, della maggior parte delle acque del torrente (il fatto che la Regione abbia definito il progetto “non impattante” non significa che tale opera abbia senso);

·       soggetto proponente e controllore del rilascio della portata minima corrispondono: vi è un chiaro conflitto di interessi, chi garantisce che saranno rispettate le regole sui deflussi e le interruzioni dei prelievi?

·       la captazione del vecchio mulino avveniva grazie ad una diga di pali di castagno, rinforzata con materiali vegetali, mentre, nel progetto, la briglia di sbarramento trasversale al Ceno nel luogo di presa è un muro di cemento armato: se fosse fatto solo in pietra non reggerebbe alle spinte delle acque; il progetto dice che sarà alta 50 cm (vista la sezione irregolare dell’alveo è probabile che in certi punti sarà più alta), ma di fatto devia tutto il torrente verso il canale di adduzione, prelevando fino all’85 % delle acque correnti;

·       la briglia di sbarramento è in corrispondenza di una frana attiva, che mette in pericolo la tenuta dell’opera in progetto; la documentazione fornita dal proponente, come evidenziato dalla Regione, è insufficiente su questo punto;

·       il mulino è in disuso dagli anni ’50 (ultimo mugnaio è stato un tale Nando, parente dei Solari del Casale), e il suo prelievo non è nemmeno paragonabile a quello in progetto: se il vecchio canale di adduzione aveva una sezione di circa 50 x 50 cm, quella in progetto è prevista di 135 x 135 cm; la quantità d’acqua che veniva usata per azionare la macina non è nemmeno paragonabile a quella necessaria a far funzionare una turbina Francis da 70 kW di potenza;

·       il canale di adduzione del vecchio mulino era permeabile e, di conseguenza, era una parte dell’ecosistema del Ceno e garantiva la vita dell’ittiofauna (era di fatto un ecosistema parallelo a quello del fiume Ceno), mentre quello in progetto è in cemento armato, dunque impermeabile ed asettico;

·       il canale di adduzione, secondo le dimensioni riportate nel progetto, pone il problema del superamento della strada in corrispondenza del ponte sul Ceno: nel progetto non compare alcun accenno a questo problema;

·       il Ceno sarà sottoposto a cementificazione nella misura in cui le opere necessarie alla realizzazione del progetto [briglia di sbarramento, consolidamento della frana attiva, canale di adduzione, superamento della strada, realizzazione delle condotte forzate interrate, realizzazione del nuovo fabbricato per la turbina] portano ad una produzione irrisoria di energia a fronte di un danno ambientale elevato;

·       la produzione della turbina in progetto (70 kW) corrisponde a 1/80 della produzione della centrale di Ponte Lecca – Belli (5500 kW);

·       a partire dal fatto che qualsiasi progetto che si proponga di usare risorse pubbliche dovrebbe per lo meno rispettare le leggi vigenti, sarebbe auspicabile l’uso di risorse idriche di scarto, come il caso del canale di scolo dell’impianto LINX: in questo caso, la quantità d’acqua, la differenza di quota tra stabilimento e punto di rilascio dell’acqua al sottostante Ceno e lo scarso impatto sugli ecosistemi renderebbero un progetto di centrale idroelettrica ben più conveniente per i proponenti e per la comunità tutta. COME GIA’ SCRITTO, NOI SIAMO FAVOREVOLI ALL’IDROELETTRICO, MA DOVE HA SENSO FARLO;

·       il GRUPPO LOCALE DI LEGAMBIENTE SI E’ MOSSO: il rappresentante di Legambiente sezione Alta Valtaro è stato fra i firmatari dell’opposizione presentata in data 31 Dicembre 2009 al Servizio Tecnico degli Affluenti del Po.

Speriamo di essere stati abbastanza chiari in merito e di avere presto anche la tua firma.
A disposizione per ulteriori informazioni.
Comitato Difesa Taro e Ceno

 
Risposta di guido gubernati 13:46 - 27/01/10

ciao, vi scrivo da Biella dove siamo alle prese con lo stesso vostro problema: decine di domande per derivare tutto quel poco che resta di acqua che scorre in modo naturale. Abbiamo creato un comitato spontaneo di tutela dei fiumi.

Alcune nostre osservazioni ai progetti li potete trovare sul sito http://www.thymallusaurora.it e se vi interessa la bozza che stiamo predisponendo per l'ultima centralina in progetto mandatemi un indirizzo mail al quale potervela mandare...Bravi non mollate e cerchiamo di unire le forze! 

Risposta di Mauro P 14:17 - 28/01/10

Cari amici valligiani, illustri amministratori,

apprendo purtroppo solo ora della possibile concessione di un'autorizzazione allo sfruttamento delle acque del fiume Ceno per scopi idroelettrici nel tratto Masanti Illica. Si tratta di uno dei migliori torrenti dell'intero Appennino settentrionale, pulito e ricco di biomassa, una risorsa paesaggistica, naturale e turistica dal valore inestimabile. Vi prego, ponete attenzione a non ripetere gli errori del passato, non siate miopi! Le risorse naturali della valle del Ceno debbono essere preservate per i nostri figli, promosse e sviluppate per il bene dell'economia dei nostri territori, valorizzate e accudite con la massima cura. Non nascondiamoci ancora dietro ad interessi di pochi, apriamo la nostra mente e pianifichiamo il futuro dei nostri territori pensando in grande, credendo alla sostenibilità di uno sviluppo che prescinda dal violentare la nostra bellissima valle, i suoi corsi d'acqua, le foreste e gli animali che ci vivono. Voi che amministrate questa valle, tenete conto che non si tratta solo di un pò di acqua in fondo ad una gola nascosta, si tratta di un ecosistema vivo, di un'entità, il Ceno, che da sempre contraddistingue l'aspetto paesaggistico delle nostre terre, di un corso d'acqua che ci ha accompagnati attraverso la storia, che è nella memoria di tutti, anche di coloro che distrattamente lo osservano mentre attraversano un ponte alla guida della propria auto. Non prendetevi la responsabilità di cancellare per sempre quei 650 metri dove l'acqua scorre da migliaia e migliaia di anni. Non fatelo, non per così poco.

Non siate, Signori Amministratori, così miopi da non essere in grado da soli di valutare lo scempio che ne deriverebbe: osservate, per esempio, cosa succede dalla presa di Ponte Lecca a valle. Andateci a vedere, prendete coscienza di cosa realmente significa il deflusso minimo vitale. Ha tutte le caratteristiche per essere definito mortale, piuttosto. Non nascondetevi dietro ad una autorizzazione od ad un parere di fattibilità rilasciato da qualcuno dentro qualche ufficio di Bologna o di Parma. Pensateci bene e poi pensateci ancora. E se non basta, pensate alle migliaia di persone che ogni anno vi si recano per cercare distacco dai propri problemi, pensate a coloro che il fiume lo amano! Sappiate che per costoro veder morire una parte di questo gioiello incastonato in fondo alla nostra valle sarà come perdere un pezzetto di vita, come veder morire una parte di tanti ricordi, come soffocare il respiro di un grande amico, il Ceno, che ci ha accompagnato ogni giorno vissuto in valle.

Ogniuno di noi fortunati nati in questa vallata il Ceno ce l'ha dentro, anche coloro che la sua presenza la vivono con distacco. Per questo, Vi prego, desistete e fermatevi, questo non è il progresso! 

Affido a questo forum il mio accorato messaggio nella speranza che questo serva a sensibilizzare anche i più freddi e distaccati. Se qualcuno di Voi, amici valligiani, conosce gli Amministratori deputati a decidere oppure ha modo di invitarli a leggerlo, lo faccia e glie ne sarò sempre grato. Nel mio piccolo mi aspetto una risposta da chi deciderà o ha deciso e, naturalmente, resto a disposizione qualora necessitaste anche del mio aiuto.

Grazie,

Mauro.

Risposta di Comitato Difesa Taro Ceno 10:32 - 01/02/10

Guido ti ringrazio per l'intervento, hai la nostra piena solidarietà e collaborazione.

La nostra raccolta firme sta procedendo molto bene ed a breve inizieremo anche
con una petizione on-line su internet.
Non abbiamo alcuna intenzione di desistere e nel caso siamo già pronti a fare
ricorso al tribunale delle acque.
Puoi scriverci al seguente indirizzo: taroceno@libero.it


Saluti
Comitato Difesa Taro Ceno

 
Risposta di Legambiente Altavaltaro 09:38 - 29/01/10

Mi dispiace che anche questo forum si stia ammalando di atteggiamenti provocatori che inducono alla reazione emotiva e non ad un sereno confronto.

La verita' non c'e' l'ha nessuno, quindi, questo permette a tutti di esprimersi e di prendere posizione su problemi come questo, soprattutto se riguardano la cosa pubblica, come l'acqua o un valore ambientale come l'integrita' del fiume ceno.

Non condivido l'idea dei Verdi (non sono iscritto quindi non e' una difesa di parte) visti come un forma di pestilenza, lanciano i lupi dagli elicotteri, le vipere nelle scatolette o nei sacchi....ecc. Poi pero' quando ci sono i problemi la prima cosa che si dice e' Ma i Verdi dove erano? E' un modo come un altro per squalificare gli altri, cioe' quelli che non la pensano come noi.

Per quanto riguarda le posizioni di Legambiente Altavaltaro vengono espresse tramite documenti ufficiali il piu' possibile condivisi tra i soci e i circoli provinciali, cio' non toglie che i soci possano esprimersi, per questo non li definerei ne talebani, ne cani sciolti, ma si deve rispondere nel merito delle questioni e delle affermazioni, stante sempre un atteggiamento di educazione.

L'arroganza non e' solo nelle parole, ma spesso anche in alcuni atteggiamenti di poca trasparenza, di poca disponibilita' a fornire documenti pubblici, di palesi conflitti di interessi, di negazione dei dati di realta o nell'uso dei mezzi di informazione spesso piegati ad interessi di parte alla rincorsa di questo o quel politico o imprenditore. (Non e' un riferimento a questo neo-nato forum penso ancora fuori da queste logiche).

Per quanto riguarda l'opera in questione il Circolo non ha preso posizione ufficiale, pur condividendo molte perrplessita' del comitato e sottoscrivendole. Il comitato sta' lavorando molto bene per portare a tutti i cittadini informazioni e problemi che possano aiutare tutti ad assumere una posizione.

Mi auguro che si possa al piu' presto andare ad una assemblea pubblica per un costruttivo confronto con le autorita', l'imprenditore e tutti coloro che hanno interessi diffusi nella questione.

Chiedo scusa dell'intervento un po' moralista ma spero sia utile a questo Forum per continuare a percorrere una strada utile, essendo il rischio della polemica facile una tentazione forte per tutti.

Per Legambiente Giuseppe Capella

 
Risposta di Gianmassimo Traverso 12:43 - 01/02/10

Apprendo oggi del delirante progetto di sbarramento del Ceno e della costruzione della centrale idroelettrica. VI prego di darmi aggiornamenti in merito.

La questione mi interessa in quanto la famiglia di mia madre è originaria di VARSI.

In ogni caso, trovo l'intero progetto un autentico attentato alla bellezza della val Ceno e dalla val Taro, due valli praticamente incontaminate e dalle enormi prospettive turistiche.

Occorre valutare anche la possibilità di impugnare al TAR le eventuali delibere del Comune di Bedonia e di qualunque altro Ente che interagisca sul progetto.

 

Risposta di Claudio Agazzi 14:40 - 01/02/10

Egr. Sig. Gianmassimo Traverso,

Non sono mai intervenuto su questo argomento. Da un lato ammiro tutti coloro che si danno da fare per il bene pubblico, dall'altro sono in parte a conoscenza del progetto dalla viva voce di colui che il progetto lo vuole realizzare e quindi ho una sorta di rispetto verso il rischio econico, le motivazioni di questa persona.

Non faccio l'avvocato difensore e mi sforzo sempre di capire le ragioni di tutti.

Visto il clamore suscitato forse sarebbe stato il caso di andare a chiedere al Sig. Zazzali (l'imprenditore che vuole costruire la centralina) come stavano le cose, quali erano le sue intenzione e altro ancora.

Il sindaco di Bedonia ha già scritto in questo forum che non appena in possesso di dati fornirà il suo parere in merito, magari organizzando un bel dibattito dove tutti possano intervenire.

Qui mi fermo, perchè sugli aspetti tecnici sarebbe meglio aver maggiore conizione di causa e io non l'ho.

Ho però scritto perché trovo a mio parere ESAGERATI i termini con la quale si pone la questione, soprattutto da parte di alcuni partecipanti al forum come il signor Traverso.

Cito alcune sui passaggi:

"...delirante progetto..." Senza commento

"...sbarramento..." altezza media 50 cm e non per tutta la larghezza del torrente

"...costruzione della centrale idroelettrica..." molto probabilmente in parte sotterranea e quindi poco visibile, termine più appropriato Sig. Traverso è centralina.

"...attentato alla bellezza..." a questo punto anche una tapparella di plastica su una qualsiasi casa diventa un'attentato alla bellezza, un ponte in cemento armato uno scempio, un piccolo capannone diventa uno scempio, la croce sul Monte Pelpi diventa aberrante...

"...due valli incontaminate dalle enormi prospettive turistiche..." Qui Egregio Traverso se avessimo dovuto vivere e se dovessimo vivere in futuro di queste ENORMI potenzialità turistiche moriremmo di fame. Sinceramente io non sono in grado di vederle.

Ovviamente le mie rimostranze verso il Sig. Traverso sono pretestuose, non ce l'ho con il suo pensiero che rispetto, e mirano a dire che a volte i termini vanno ben ponderati prima d'essere scritti, che a volte le cose vanno prima conosciute e poi eventualmente (aggiungo io giustamente) criticate.

Saluti Claudio Agazzi

Risposta di Ing. Cavanna Francesco 23:04 - 01/02/10

Carissimo Claudio, personalmente ritengo che sia del tutto naturale che il progetto in merito susciti indignazione e sdegno per gli amanti della valceno e la popolazione locale ; come del resto ritengo altrettanto naturale che di fronte ad una richiesta inamissibile di prelevare fino all'85 % delle acque del torrente sia nata una corposa opposizione .

Oggi ci ritroviamo nella bizzarra situazione che risulta quasi inopportuno e sgarbato dire no a questo progetto.

Io che sono nato , ho investito in questa valle , dedicato con passione interi fine settimana a lavorare per ridare vita ad una casa ed al mio paese,   come altre decine e centinaia di persone voglio che la nostra terra mantenga la propria bellezza e che non venga deturpata.

Personalmente sono per il fare , per l'impresa, per la gente che si rimbocca le maniche, premierei chi vuole investire nelle nostre valli ed in particolare chi vuole realizzare opere di pubblica utilità, ma ovviamente ogni progetto va valutato nel suo complesso.

In merito a  questa centrale idroelettrica non può essere considerata di pubblica utilità poichè l'energia prodotta è insignificante 70 kw per 8-9 mesi all'anno, e tanto meno se consideriamo che i profitti andranno ad una sola persona, con un torrente che in quel tratto verrà ridotto ad un rigagnolo.

Da tecnico posso confermati che è risaputo che la gestione di piccoli impianti idroelettrici è economicamente sostenibile soltanto in presenza degli attuali incentivi a termine (15 anni), passato questo periodo i costi di gestione potrebbero essere pari o superiori ai ricavi rendendo l'opera in oggetto poco redditizia e quindi con il rischio che venga abbandonata (come del resto è già successo in passato con impianti simili).

Ci ritroveremo quindi di fronte ad un relitto da demolire i cui costi di rimozione sarebbero paradossalmente  a carico della comunità, mentre i concessionari dell'impianto godrebbero degl'utili. 

Ringrazio per l'attenzione

Distinti Saluti

Ing. Cavanna Francesco

Risposta di Claudio Agazzi 09:22 - 02/02/10

Caro Francesco,
forse non l'ho scritto abbastanza bene e quindi lo ripeto. Non entro nel merito dell'argomento in quanto non lo conosco e in quanto le informazioni fornite mi paiono di parte. So per certo che mancano elementi importanti per dare un'idea complessiva del progetto al lettore.

Le opinioni vanno rispettate tutte, le mie come le tue.

Il mio intervento era solo sull'abuso enorme della lingua italiana, rileggevo adesso alcuni post precedenti e sorridevo quando in un punto ho letto "...Ricordiamo che la centralina poco più a valle (Ponte Lecca-Belli) produce 5500 kW..." il mio sorridere era dettato dal fatto che una "centralina produce 5500 KW mentre una "centrale" ne produce 70 :). Leggasi: quando si vuole enfatizzare troppo una notizia.

E' chiaro che quando si ha a cuore una cosa a volte si eccede nel linguaggio, capita spesso anche a me. Visto che questo è un forum penso sia però opportuno farsi sentire, dire la propria come sto facendo in questo momento.

Un'altra nota stonata l'ho letta quando si parlava di guadagno di un solo privato. Davvero questa non l'ho capita. Se a guadagnarci è un solo privato non va bene? E' questo un concetto importante? Perché se passa questo tema dovremmo dire addio a tanti piccoli imprenditori che con il loro rischiare hanno l'ambizione poi di guadagnare senza dividere con nessuno :).

Il Sig. Zazzali rischia qualche centinaia di migliaia di euro in questa operazione e se fa le cose come devono essere fatte penso che se guadagnerà nessuno potrà obiettare qualcosa.

Caro Francesco non credere di avere in me un contradittore che la pensa diversamente sui temi ambientali, tutt'altro, ma piuttosto una persona che cerca sempre di capire prima di criticare.

Ti faccio una domanda, come mai nessuno del comitato, nessuno di coloro che GIUSTAMENTE lottano per il mantenimento del paesaggio ha contattato il Sig. Zazzali per farsi spiegare cosa veramente voleva fare? Strano no? Allora fatelo, chiedetegli per cortesia (la cortesia è d'uopo in questo caso) se vi fissa un incontro, se vi mostra le sue intenzioni, se vi fa vedere per bene il progetto e le cose che vuole fare e come le vuole fare.

Cordialmente

Rag. Claudio Agazzi

Risposta di Comitato di Difesa Taro Ceno 12:36 - 02/02/10

Non è intenzione annoiare i lettori,
ma alcune precisazioni sono d'obbligo.

Il Comitato di Difesa Taro e Ceno risponde solo dei post pubblicati direttamente con tale nome istituzionale. Se ci sono state delle enfatizzazioni di linguaggio, sono da attribuirsi a reazioni emotive di singole persone (membri o no del Comitato) che non accettano che IL NOSTRO TERRITORIO VENGA DANNEGGIATO SENZA UNA MANIFESTA UTILITA' PUBBLICA. Il Comitato non ha niente contro l'iniziativa privata, ma quando si tocca un fiume, la cosa interessa la COMUNITA' TUTTA.

Il Comitato ritiene di aver sempre operato in un modo corretto, dando informazioni esatte. Se poi si vuole correggere la PUNTEGGIATURA questo è un altro discorso, ma siamo pienamente convinti della bontà della SOSTANZA della nostra comunicazione.

Tale convinzione nasce dal fatto che abbiamo acquisito TUTTA LA DOCUMENTAZIONE DISPONIBILE sul progetto presso il Servizio Tecnico di Bacino (ex Genio Civile), con una domanda ufficiale. Il materiale non poteva essere pubblicato in modo integrale, sia per problemi di privacy, che per le dimensioni (più di 400 MB di files). Abbiamo dato la disponibilità a mostrare tale materiale a chi ne fosse interessato, previa richiesta tramite mail all'indirizzo taroceno@libero.it . Contattare il richiedente non è stata ritenuta cosa opportuna perchè fanno fede i documenti presentati nelle sedi istituzionali e quelli, come detto, li abbiamo ACQUISITI INTEGRALMENTE.

Il comitato, oltre ad avere dei tecnici al proprio interno, si è avvalso anche della consulenza di altri specialisti, arrivando alla conclusione che il progetto sarebbe POCO REDDITIZIO e che ESISTONO ALTERNATIVE PIU' VANTAGGIOSE ECOLOGICAMENTE ed ECONOMICAMENTE (come scritto nel documento di opposizione).

Il Comitato si rende disponibile a sostenere tali argomenti in un incontro pubblico organizzato dall'ente pubblico o dal richiedente la concessione.

Comitato di Difesa Taro e Ceno

Risposta di F. Rolleri 18:12 - 02/02/10

Intervengo perché sono particolarmente attratto dalla ricerca di un punto di vista il più possibile obiettivo, possibilmente condiviso.

La libera iniziativa è un assunto dell'attuale società, e mi pare che nessuno, all'interno di questa discussione, abbia intenzione di metterla in dubbio. Ma quando un progetto presentato da un privato usa risorse pubbliche, peraltro importanti come l'acqua, penso che sia dovere di qualsiasi cittadino chiedersi quale rapporto tra costi ambientali e benefici energetici il progetto presenta. E' una linea di pensiero dettata dal buon senso, non da posizioni pregiudiziali.

Un progetto, per etimologia, è una previsione di un intervento possibile: fatto il progetto, è da annoverare tra le possibilità anche il fatto che esso risulti non sostenibile, sia dal punto di vista economico che da quello tecnico. Tutto questo ha a che fare con i limiti che l'azione antropica deve autoimporsi affinché la sua convivenza con la natura possa proseguire senza difficoltà. La pur esigua dimensione del progetto sul Ceno non mette in dubbio questo principio generale.

Una visione lungimirante a scala comunale o intercomunale dovrebbe, prima di qualsiasi intervento scriteriato, prevedere di prendere in considerazione tutte le opzioni possibili per la produzione di energia. La valorizzazione di risorse di scarto, ad esempio quelle proposte dal Comitato, si pone come alternativa credibile e intelligente: perché non fare uno studio di fattibilità prima di qualsiasi altro intervento?

Quanto al sig. Zazzali, ho provato a parlargli il giorno di Cioccolataro, a Bedonia: l'ho fatto da privato cittadino semplicemente interessato a capire le intenzioni del proponente. Ebbene, la sua brusca reazione alle mie domande mi ha fatto capire che, probabilmente, non aveva granché intenzione di ascoltare ragioni differenti dalle sue.

Saluti.

arch. F. Rolleri

Risposta di Mauro Pontremoli 20:19 - 02/02/10

Bentrovati Amici valligiani,

è sempre interessante avere a disposizione uno spazio dove confrontare con educazione le proprie opinioni a proposito di temi che riguardano la comunità, l'ambiente e l'interesse di tutti. E' con questo spirito che intervengo nuovamente, riferendomi in particolare all'intervento del gentile Sig. Agazzi.

Personalmente ritengo errato porre sullo stesso piano l'opportunità (o meno) di sostituire delle antiestetiche tapparelle (o tendaggi di dubbia fattezza e colore, porte e portoni, lampioni o staccionate, ecc.), con la realizzazione di un'intervento quale quello di cui si discute, le cui indiscutibili ripercussioni sull'ambiente, la bellezza ed il turismo in valle vanno ben oltre la disquisizione in termini di gusto di cui alle righe che precedono.

Quanto alle potenzialità turistiche di un tratto di fiume con le caratteristiche del Ceno nel suo tratto montano, si sappia che esistono casi in Italia in cui la sola gestione turistica organizzata della pesca in ambienti simili, genera un'indotto annuo pari a 50/60 mila visite, con notevoli ripercussioni positive sulle attività economiche dei territori interessati. Da noi in valle così non è perchè non ci si è ancora provato, ma questo non significa che un buon risultato sotto questo profilo non sia potenzialmente ottenibile, tutt'altro. Se foste operatori turistici, titolari di pubblici esercizi o di attività commerciali, buttereste via anche solo un risultato pari al 10% di quello da me citato? Io sono pronto a scommettere che le 5-6mila visite annue (in aggiunta a quelle che già oggi esistono) sono alla portata. Chiedere alla gestione del torrente Aveto per credere. (A proposito: conosco volontari, tecnici e politici che hanno realizzato il progetto di cui parlo poco sopra. Propongo alle Pubbliche Amministrazioni locali il mio aiuto disinteressato e gratuito per studiare la fattibilità di un'iniziativa similare anche in valle).

Quanto allo sfruttamento delle acque ed ai relativi profitti: legittimo che un imprenditore tragga profitti sulla base di investimenti e rischi propri. Convenzionalmente un'imprenditore usa i suoi soldi per fare qualcosa a proprio vantaggio (chessò, acquista un terreno, realizza un'unità produttiva, lavora e ne trae benefici economici). Giustissimo. Nel nostro caso, però, l'imprenditore usa il proprio denaro e una risorsa pubblica, l'acqua, per trarne un profitto personale. Non è esattamente la stessa cosa, a maggior ragione se ciò comporta un danno per la comunità quantificabile nella misura in cui paesaggisticamente, naturalisticamente e turisticamente la valle arriverebbe a risentirne.

E' di recentissima mano la notizia che Varsi stia per varare un progetto per l'installazione di due siti per la produzione di energia elettrica tramite pannelli fotovoltaici e stia per autorizzare alcune piccole installazioni, per lo più di privati, per lo sfuttamento dell'eolico. Parallelamente si pensa anche di valorizzare il Ceno a scopi turistici. Pare quindi che esista il modo per produrre energia elettrica e valorizzare il nostro bellissimo torrente.

Avendone esperienza diretta, tengo inoltre a sottolineare (anche per opportuna informazione della nostra gente), che per produrre l'equivalente dell'energia che si produrrebbe con l'ipotetica centralina di Ponte Illica, è sufficiente installare sulla copertura di un piccolo capannone industriale alcuni pannelli fotovoltaici. Tali installazioni non sottraggono nulla a nessuno, non danneggiano l'ambiente, non danneggiano gli operatori turistici ed economici locali, sono eventualmente finanziabili tramite operazioni in conto energia (se non si desidera pagare interamente l'impianto, si può cedere parte dell'energia prodotta per rientrare nei costi) e, ne sono certo, non urteranno la sensibilità di nessuno.

Questo, per ora, è quanto. Voglia Lei e chi ci legge accettare le mie osservazioni come l'espressione di un punto di vista personale e non come un'appunto polemico alla Sua libertà di espressione.

Ringrazio per l'attenzione e per avermi dato possibilità di espressione.

Risposta di Claudio Agazzi 20:19 - 02/02/10

Io accetto tutto, e dirò anche che sostanzialmente potrei fare parte del comitato in quanto mi sento d'essere uno che per quello che può difende il territorio e l'ambiente.

Ho solo detto che sono "volate" parole forse un po' esagerate e che una più corretta esplicazione sarebbe stata d'aiuto per tutti.

Io non correggo le punteggiature (scrivo di mio già molto male) ma quando il Comitato, e non un singolo cittadino preso dalla foga, scrive nel volantino: "Captazione di 1600 litri al secondo, lasciando solo 256 litri al secondo nell'alveo..." dice una cosa inesatta in quanto i 256 litri al secondo mi pare d'aver capito trattasi di quantità minima, quindi nel caso la portata in quel momento fosse di oltre 1.856 litri al secondo la quantità lasciata sarebbe ben di più. Trattasi di punteggiatura?

Comunque Emanuele, credo sia tu che scriva per conto del comitato, non prendere tutte le cose che si dicono per dichiarazioni di guerra. Come ti ho detto sponsorizzo le persone che come te si danno da fare per il bene di tutti, quindi vai pure avanti. Mi permetto di dire che un po' meno dura fierezza potrebbe servire a capire meglio e a far capire. Vero che avrai tutti i documenti ma esistono anche gli uomini, le sensibilità, il lavoro della gente e magari una chiaccherata poteva aiutare. Solo un mio parere.

Dai speriamo ci sia questo incontro così capiamo meglio tutti.

Buon lavoro

Claudio Agazzi

Risposta di Remo Ponzini 12:22 - 03/02/10

Buongiorno a tutti.

Intervengo nuovamente su questo argomento dopo un lungo silenzio durato due mesi. Non mi sono più espresso perchè avevo assistito, sul blog gemello, ad una ondata di prese di posizione unidirezionali prive di verifiche e quindi completamente aprioristiche. Ora sembra che il Comitato disponga dei progetti ma per pronunciare giudizi assennati ed equilibrati ci vogliono tecnici CAPACI ed APOLITICI. Preciso che con il signor Zazzali (imprenditore centralina) non ho alcun rapporto di parentela, di amicizia e tanto meno di affari.

Il 4 dicembre, rispondendo al signor Dellanzo, mi ero così espresso (faccio un copia-incolla) :
 

"  Signor Dellanzo, io condivido appieno quello che ha scritto. Se dipendesse da me sulla cresta del Monte Cento Croci ci metterei un centinaio di pale visto che la zona è molto ventosa e quindi molto redditizia.

Ho l'impressione che su questo forum si sia creato uno schieramento compatto contro la possibile costruzione della centralina di Masanti, basato più sull'onda emozionale che razionale e senza disporre di tutti i dati occorrenti per esprimere giudizi obbiettivi e ponderati.

La posizione del sindaco di Bedonia (che io non ho votato) l'ho trovata molto equilibrata e condivisibile. Ha semplicemente affermato che prima di prendere una decisione bisogna leggere le carte e valutare il pro ed il contro.

Sono anch'io un pescatore e conosco benissimo ogni ansa di quel fiume bellissimo, ma mi astengo dai giudizi affrettati per i motivi sopra esposti.

Ritengo però che se aspiriamo ad avere un ambiente più salubre ed al contempo avere l'energia che ci serve, dobbiamo indirizzare tutte le ns. energie verso quella pulita. Se riusciremo a produrne anche solo un 5% di quella che ci occorre, sarà già un grande successo. "


Voglio semplicemente affermare che NON CONDIVIDO minimamente la politica del NO . Penso che senza un minimo di razionalità e di pragmatismo non si possa affrontare e sopratutto risolvere alcun problema. Abbiamo assistito in questi ultimi decenni alla negazione assoluta del NUCLEARE (perdendo tecnologie, posti di lavoro ed una fonte sterminata di produzione elettrica) salvo poi ad andarla ipocritamente a comprare in Francia pagandola il doppio e poi a quella del PETROLIO (inquinante), CARBONE (inquinante), GAS METANO (produce CO2)  ecc. ecc..

Abbiamo e stiamo indirizzando risorse verso quella pulita, che condivido pienamente, ma poi abbiamo assistito a rimostranze, per me insensate, perchè le PALE EOLICHE disturbano il panorama, i PANNELLI SOLARI sono anti estetici, le CENTRALI IDROELETTRICHE sono delle cementificazioni dissennate e degli attentati alla natura   ecc. ecc. ecc..

Nella ns. vallata, sopra il paese di Belforte, vive una coppia di tedeschi in una grotta o casa semi diroccata priva di energia elettrica... con tutto quello che ne consegue.

Mi chiedo, sono disposti questi negazionisti, a fare altrettanto ???  Io penso proprio di NO.

Ecco perchè quando si presentano casi come il nostro io penso che sia necessario ponderare e riflettere con attenzione. E' quello che sta tentando di fare il Claudio Agazzi con grande equilibrio e saggezza. L'energia pulita può richiedere anche qualche rinuncia ma questo va accettata se vogliamo incominciare seriamente a ridurre l'inquinamento mondiale.

Risposta di Remo Ponzini 14:42 - 03/02/10

Egregio signor Pontremoli, mi consenta una piccola precisazione. Lei ha affermato quanto segue :

" Convenzionalmente un'imprenditore usa i suoi soldi per fare qualcosa a proprio vantaggio (chessò, acquista un terreno, realizza un'unità produttiva, lavora e ne trae benefici economici). Giustissimo. Nel nostro caso, però, l'imprenditore usa il proprio denaro e una risorsa pubblica, l'acqua, per trarne un profitto personale. Non è esattamente la stessa cosa, a maggior ragione se ciò comporta un danno per la comunità quantificabile nella misura in cui paesaggisticamente, naturalisticamente e turisticamente la valle arriverebbe a risentirne. "

Guardi che le concessioni demaniali hanno costo che va riconosciuto ( in questo caso alla Regione) per tutto il periodo del contratto. Quindi non è affatto vero che la collettività ne subisce un " danno " ma anzi, la collettività va alla cassa.  Succede come per le concessioni ai gestori dei bagni sulle ns. spiagge. Hanno un contratto che può durare 10 o 20 anni a fronte del quale riconoscono il corrispettivo pattuito allo Stato.

Cordiali saluti.

Risposta di Mauro Pontremoli 14:49 - 03/02/10

Buon pomeriggio,
come sempre rispondo a tutolo personale. Riprendo l'intervento del Sig. Ponzini perchè trovo che in esso vi siano interessanti spunti di riflessione e, probabilmente contrariamente a quanto egli stesso pensa, diversi punti di contatto fra la sua linea di pensiero e coloro che dicono di no alla centralina.

In primis siamo tutti daccordo che per esprimere giudizi (io li chiamerei pareri o opinioni, suona meglio) in merito ad un progetto occorra essere preparati. Auspico quindi che coloro che dovranno decidere in merito siano adeguatamente formati ed informati sui vantaggi e gli svantaggi che tale intervento comporta, in modo tale da assumere la giusta posizione anche e soprattutto rispetto ai cittadini che sono chiamati a rappresentare.

Sono daccordo anche sul fatto che sarebbe meglio che a valutare il progetto ed esprimere delle considerazioni in merito (considerazioni che avranno delle ripercussioni per tutti i valligiani, se ne tenga conto) fossero dei tecnici apolitici. Si tenga però conto che a decidere, chiudendo ogni discussione in merito, sarà proprio un'organismo politico.

Pienamente daccordo anche sul fatto che sia necessario implementare la produzione di energia da fonti rinnovabili. Mi pare di aver letto su questo forum che la contrarietà è circa questo specifico progetto, non in senso lato verso la produzione di energia idro-elettrica. Pare infatti che siano state avanzate delle controproposte, perchè non prenderle in considerazione se queste presentano minori controindicazioni?

Più che daccordo anche sul fatto che prima di parlare occorra ragionare con attenzione. Mi sento, a questo proposito, di porle una semplice domanda: perchè lei pensa che chi si oppone non abbia adeguatamente valutato prima di esprimersi? Lei crede che le capacità di analisi e di ragionamento siano a pannaggio esclusivo di chi la pensa come Lei?

Non conoscevo l'esistenza in valle di due anime che hanno scelto di vivere sole in mezzo alla natura. Dev'essere un'esperienza molto intensa e particolare. Sono più che convinto che costoro, se interpellati, non esiterebbero ad esprimere parere contrario all'iniziativa. Del resto chi può amare la natura incontaminata e parallelamente essere dissociato dallo stile di vita moderno quanto costoro che nella natura ci vivono in mezzo e dalla quale traggono sostentamento?

Non condivido invece il chiamare in causa massimi sistemi di approvvigionamento energetico planetario in relazione al progetto in discussione. In un senso o nell'altro, la centralina Masanti-Ponte Lecca non sarà la panacea di tutti i mali, nè per coloro che sono daccordo, nè per coloro che invece sono contrari.

Con sincero rispetto e stima,

Mauro Pontremoli

Risposta di Marco Pazzini 20:14 - 03/02/10

Sono pienamente d'accordo con il Ragioniere Claudio Agazzi , si potrebbe risolvere tutto chiedendo direttamente al sig. Zazzali magari una sera al Bar , aspettare che vengano date tutte le concessioni , che venga realizzato il progetto e poi se non dovesse andar bene fare delle modifiche all'impianto ovviamente con l'approvazione del sig. Zazzali .

E' vero che il volantino non riporta tutte le informazioni , sarebbero state molto più utili 500- 1000 copie stampate delle 300 pagine del progetto per potersi fare un'idea chiara magari da consegnare casa per casa , chi ha fatto questa opposizione avrebbe dovuto prendersi questo impegno, ovviamente dopo aver avuto l'approvazione del sig. Zazzali .

Sono d'accordo anche sul fatto che le iniziative di imprenditori non vanno assolutamente bloccate , anzi vanno incentivate bisogna essere sensibili con le persone in particolar modo con il sig. Zazzali.

Grazie Marco

Risposta di F. Rolleri 20:58 - 03/02/10

Salve sig. Ponzini,
abbiamo avuto modo di confrontarci anche su un altro tema e il piacere di interloquire con Lei non è altro che un ulteriore incentivo ad intervenire sul tema dell'energia, ed in particolare sul progetto per Illica-Masanti.

Mi trovo d'accordo con Lei sull'avversione per la politica dei continui NO: penso sia stata la rovina del movimento ambientalista in Italia, dove, a differenza di altri paesi europei ben più avanzati, la cultura ambientale non ha ANCORA preso piede adeguatamente. Ma mi pare una generalizzazione considerare il Comitato composto esclusivamente da aprioristici oppositori.

Tralasciando qualsiasi diatriba sulle questioni energetiche non direttamente connesse al progetto in val Ceno (non mi pare il luogo per scriverne e credo occorrerebbe un grado di approfondimento non raggiungibile in questa sede), la questione sostanziale riguarda, come ho già avuto modo di sottolineare, il rapporto tra costi ambientali e benefici energetici.

In ecologia esistono due concetti fondamentali: capitale naturale e servizi degli ecosistemi (la invito a consultare il web, altrimenti Le posso fornire un buon numero di testi che trattano l'argomento). Il primo è definibile come il patrimonio, NON INFINITO, che la natura ci mette a disposizione e che abbiamo il dovere di conservare per permettere a chi ci seguirà su questa terra di godere delle stesse condizioni di vita; i secondi sono i servizi che la natura, con il suo funzionamento, le sue relazioni, i suoi sistemi, rende a noi umani e senza i quali non vivremmo e che non vengono MAI conteggiati nelle analisi economiche.

Ora, tutto questo per dire che alterare lo scorrimento di un torrente (peraltro non tenendo conto di leggi vigenti bellamente dimenticate) con una deviazione del suo corso per produrre una risibile quantità di energia non è un progetto, ma una forma di miopia volontaria.

Detto questo, le alternative esistono (pannelli fotovoltaici, pale eoliche di diverse dimensioni, risorse idriche di scarto, biomassa, centrali a cogenerazione, e via elencando): personalmente penso che non si dovrebbe lasciare l'iniziativa a privati, se non sotto il controllo di organismi istituzionali e di garanzia che tutelino il pubblico interesse.

Per questo non mi stancherò mai di ripetere che occorre redigere un piano energetico locale, che permetterebbe di non dovere sprecare energie a difendere il nostro territorio da becere speculazioni di imprenditori che sulle spalle del territorio vogliono lucrare (non mi si venga a dire che il sig. Zazzali produce energia idroelettrica per amore dell'ambiente...).

La saluto e spero ci si possa confrontare in un dibattito pubblico.

arch. F. Rolleri

Risposta di Remo Ponzini 15:16 - 04/02/10

Egregio signor Pontremoli,  ieri avevo risposto al suo garbatissimo intervento con un lungo post ma proprio nel momento dell'invio un calo di tensione mi aveva fatto spegnere il computer e tutto svanì.

Oggi sarò più conciso così eviterò di fare annoiare gli utenti di questo blog.

Io penso veramente che tanti interventi siano stati dettati più da spinte emotive e forse anche ideologiche che da ragionamenti conoscitivi e calibrati. Infatti i progetti sono apparsi solo recentemente e, come ha convenuto anche Lei, sono di difficile lettura per la stragrande maggioranza dei cittadini (io compreso) che non possiedono le indispensabili conoscenze tecniche. 

Non convengo affatto sul secondo interrogativo che mi pone. Non ho mai inteso, esprimendo il mio pensiero, di fagocitare quello altrui e ne tanto meno di prevaricare o avere la supponenza di possedere in esclusiva capacità di analisi o una qualsiasi verità. Se ho dato questa impressione chiedo scusa a Lei ed agli altri utenti.

Sono uscito un pò dal seminato parlando in generale di tutto il sistema di produzione di energia ma un filino di collegamento con quella piccola centralina da 70 Kw c'era.  Volevo solo evidenziare che in qualche modo la dobbiamo pur produrre se vogliamo averla nelle nostre città, nelle fabbriche, nelle linee ferrate ecc. ecc.. Sono  semplicemente contrario a coloro che si oppongono sistematicamente a qualsiasi forma di produzione ma che quando rientrano a casa e premono l'interruttore pretendono che la luce si accenda.

Voglio anche far notare che la Regione Emilia-Romagna il progetto della centralina l'aveva approvato. Questo è molto sintomatico considerando che detta Regione bocciò anni fa il progetto delle prime due pale eoliche del Monte Cento Croci e  che furono poi installate a pochi metri di distanza ma in Liguria. Ne deduco che se l'ha approvata un Ente così " severo " (l'amministrazione ha lo stesso colore politico) tanto devastante non dovrebbe esserla.

Divergiamo su diversi argomenti ma ho notato anch'io che abbiamo affinità di pensiero sulle fonti alternative. Peccato che per ora parliamo di briciole rispetto alla ns. necessità, ma con una saggia politica di sviluppo di quella pulita e di contenimento dei consumi, si può fare qualcosa di concreto per il ns. pianeta.

Risposta di Remo Ponzini 13:56 - 05/02/10

Egregio signor F. Rolleri ,  fa molto piacere anche a me dialogare con Lei anche se esprimiamo pensieri e concetti spesso contrapposti. Quando il confronto  si sviluppa civilmente, senza rozzezze o villanie, anche le diverse riflessioni possono sfociare e produrre considerazioni conclusive con possibili convergenze o quantomeno con limature di ns. atteggiamenti preconcetti che sono spesso frutto di pregiudizi che convivono con noi.

Come vede siamo entrambi contrari alla politica evanescente ma anche inconcludente che ha il NO sistematico stampato in fronte. Io penso che i piedi debbano sempre appoggiare per terra e la ns. mente non debba mai scollegarsi dalla realtà perchè senza concretezza non si realizza nulla.

Ho trovato molto interessante e suggestivo il tema che ha proposto " capitale naturale e servizi degli ecosistemi " . Penso di trovare sul web le risposte che possano aiutarmi ma visto che Lei dispone già dei riferimenti necessari Le sarei grato se volesse indicarmeli.

Il problema dello sterminio delle risorse naturali che il ns. pianeta ci fornisce è già drammatico e lo sarà sempre più. Stiamo bruciando petrolio a ritmi forsennati. In un secolo abbiamo quasi consumato tutto quello che a natura ci aveva fornito con milioni di anni di sedimenti vari. Ed il continuo aumento della popolazione non fa che accentuare questo problema già smisurato. Su questo argomento La inviterei ad aprire un nuovo argomento di discussione visto che mi sembra assai disponibile e preparato.

Le fonti alternative ci stanno dando un piccolo contributo. Speriamo che la ricerca riesca ad estrapolare dal sole sempre più energie prima che sia troppo tardi. Mi sembra di aver notato un certo risveglio ed una maggiore attenzione su questo tema sia a livello nazionale che globale. Ci vuole un coinvolgimento ancor più generalizzato per incedere sempre più pressantemente con tutti i governi.

Sulla ns. piccola centralina da 70 Kw i ns pensieri divergono. Lei è certamente contrario io invece sono possibilista.
Faccio questo ragionamento. I pannelli solari su una singola casa hanno l'incidenza di un granello di sabbia ma se vengono installati su milioni di abitazioni si riesce ad ottenere qualcosa di concreto e di tangibile.  E' la politica delle api e delle formiche ; dalla natura si impara sempre qualcosa.

La ringrazio e le porgo cordiali saluti.

 
Risposta di Claudio Agazzi 17:56 - 04/02/10

Buonasera Marco (intendo Marco Pazzini). Perchè tanta cattiva ironia? Le pare che io sia faziosamente schierato da una parte? Ha letto bene quello che ho scritto, oppure ha colto solo gli elementi che si prestavano secondo lei ad una “disputa”?
L’ho scritto e l’ha scritto anche Remo Ponzini, sarebbe bene cercare di capire prima di giudicare o prima di propagandare.
Le sembra normale che si compiano azioni contro una persona per quello che intende fare senza prima provare a parlare con questa persona? Guardi che un comitato l’ho creato anche io l’anno scorso, mi sono documentato, sono andato a richiedere copie di atti pubblici, ho fatto un esposto alla Procura della Repubblica ma prima di tutto ho tentato di parlare con chi secondo me non si stava comportando nel modo giusto. Nel mio caso è servito a poco ma penso che il modo corretto di comportamento sia questo.

Perchè ironizzare sull’incontro con il Zazzali? Non lo faccia in un bar ma magari presso un locale messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale. Perchè ironizzare sulla quantità di pagine del volantino? Era fatto bene, solo latitava di qualche ulteriore informazione: tra 1 pagina e le 500/1000 da lei paventate ci sono anche numeri che all’incirca suonano così: 2,3...

Poi sul fatto che in particolar modo vadano incentivate le iniziative del Sig. Zazzali non entro nel merito avendo evidentemente lei motivi particolari che a me sfuggono.

L’unica cosa sulla quale ha fatto bene a ironizzare è sul mio appellativo di ragioniere, ha fatto bene ma forse non aveva capito che la mia si era ironia. Mi sono firmato così, cosa mai fatta prima, in quanto ho visto spesso scritto Ing., Arch., e quindi pensando che il titolo fosse importante e qualificante ho aggiunto la pochezza del mio :) (la veda sempre ridendo mi raccomando altrimenti non finiamo più).

Le ribadisco una cosa, io NON sono l’avvocato diffensore di Zazzali, ho parlato dell’argomento con lui una sola volta mentre ci gustavamo un aperitivo quindi si figuri.

Ho solo suggerito al comitato stesso e a tutti coloro che giustamente sentono questa necessità di difendere il territorio (senza ironia) di parlare magari con questo signore, se poi questo signore non ha voglia di parlare allora andate giustamente avanti per la vostra strada, magari condivisa una volta capita anche da me.

Sa perchè glielo dico? Perché o ho capito male io oppure il Zazzali mi disse che la maggior parte della tubazione non sarà visibile, come pure la centralina in quanto quasi tutta coperta.
Allora sommata questa cosa al fatto che il famoso sbarramento in realtà sarà alto 50 cm e ricoperto di pietra, quindi assimilabile ad una di quelle dighe che magari anche lei faceva da ragazzo nel fiume, sommata al fatto che mi disse che comunque c’era uno scivolo per il passaggio dei pesci, sommata al fatto che comunque per almeno 3 mesi all’anno la centralina sarà ferma, quindi nei mesi di massimo turismo, sommata al fatto che non ho ancora capito quanta acqua porta questo benedetto fiume, sommato tutto mi dico:

Ma se tutto viene fatto bel rispetto delle regole, se tutto oltre al rispetto delle regole viene fatto con un occhio di maggiore riguardo magari ascoltando anche i pareri del comitato, se questi 70 Kw vengono prodotti con energia pulita e non con petrolio bruciato è davvero un così grande problema?

Può darsi di si, io lo vorrei capire meglio, lei mi pare invece l’abbia già capito.
Sarà perchè sono un povero ragioniere :)

Cordialmente
Claudio Agazzi

Risposta di Antonio 23:05 - 04/02/10

Claudio, mi chiamo Antonio mio fratello ha una casa a scoppolo io sono venuto a conoscenza del progetto nel periodo di natale quando mio cugino ha portato a casa uno dei volantini che il comitato ha distribuito a Bedonia.

Personalmente penso che il grosso errore lo abbia commesso il sig. Zazzali che ha portato avanti il progetto senza informare nessuno , anzi facendo credere che le sue intenzioni erano di ripristinare il vecchio mulino ( ad uso mulino e non centrale idroelettrica ) , questa è stata una grossa scorrettezza .... che ora da quanto leggo sta pagando cara.

Come del resto è stato scorretto quanto ha fatto la vecchia amministrazione di Bedonia che per incompetenza o per interesse ha fatto procedere il progetto senza comunicarlo alla popolazione locale, vedremo cosa farà la nuova amministrazione , spero che non stia alla finestra a guardare ma che si esponga in merito,  personalmente stimo molto Berni mi sembra una brava persona .

Non sono un esperto in materia , ma leggendo quanto ha scritto il comitato mi sembra molto chiaro , riguardo le sue considerazioni non penso che sia sufficiente coprire un muro in cemento con dei sassi o mettere un tubo sotto terra per dire che l'opera è positiva , penso che il problema principale sia l'acqua che viene tolta a torrente , nient'altro.

Riguardo l' altezza dello sbarramento il fatto che sia alto solo 50 cm a mio avviso è peggio .. significa che non vi sarà nessun lagHetto ma solo una deviazione del fiume.

Lasciare un torrente senz'acqua o quasi ... 250 litri al secondo mi sembrano davvero pochi ,

 se poi nei periodi di piena parte dell'acqua che non assorbe la centrale verrà rilasciata al torrente .... purtroppo i periodi di piena sono ormai limitati a poche settimane all'anno.

A Ottobre con mio nipote siamo andati a fare un giro lungo il fiume ... si poteva quasi attraversare con gli stivaletti...

A parte queste considerazioni personali avrei una soluzione ... perchè il sig. Zazzali non si limita a fare un impianto più piccolo .. magari  prelevando meno acqua .... penso che troverà molte meno resistenze ..

Io non sono contrario all'idroelettrico ma mi sembra abbastanza assurdo rovinare quel tratto di torrente per soli 70 KW .

Antonio

Risposta di Michele 23:27 - 04/02/10

Bellissimo l'intervento, di Pontremoli, l'idea di fare una zona a pesca speciale sarebbe fantastica:

-  più trote fario rilasciate ( autoctone)

- Più controlli contro il braconaggio

 - pulizia del fiume 

-  corsi di pesca a mosca e spinning 

-  sentieri segnalati  lungo il fiume

- i canoisti potrebbero organizzare corsi di canoa

- aree Pic Nic e ristoro lungo il torrente

- piccole spiagge per i bagnanti

Penso che sarebbero tutte attività che verrebbero fatte gratuitamente da volontari .

Pensate in pochi anni che bello per noi per il turismo per Bedonia per la Val ceno.

La centrale di Illica  purtroppo elimina tutte queste possibilità  .......

Siamo ad un punto di svolta , qui si decide il futuro .

Risposta di Mauro Pontremoli 11:55 - 05/02/10

Una caro saluto a tutti i valligiani ed al gentile Sig. Ponzini, al quale voglio dedicare queste mie poche righe. Considerati gli ormai numerosi scambi di opinione reciproci, propongo di darci del tu.

E' vero come tu sostieni che le concessioni demaniali si pagano. Occorre tuttavia fare una precisazione. Il sistema di tassazione dell'energia elettrica in Italia risente ancora oggi del fatto che dal dopoguerra fino a pochi anni or sono, la produzione dell'energia elettrica era ad esclusivamente nelle mani dello Stato, segnatamente di ENEL. Ciò ha comportato una evidente sperequazione nella tassazione dell'energia prodotta, facendo ricadere questi oneri per lo più a carico dell'utente finale (famiglie, imprese, enti pubblici). Tutti noi possiamo ancora oggi verificare questo leggendo bene la bolletta che ci arriva a casa. Ciò che l'impresa pubblica o privata che sia corrisponde allo stato è effettivamente poca cosa rispetto ai ben più corposi profitti che questa realizza vendendo la propria energia -le cui tasse, ribadisco, sono sostanzialmente a carico dell'utenza finale- ed oggi ancor di più se consideriamo che l'energia da fonti rinnovabili immessa in rete è pagata profumatamente. Le concessioni demaniali sono spesso cifre irrisorie che finiscono nelle casse dello stato o della regione, senza alcuna ricaduta sul territorio dove si produce energia e a scapito del turismo e dell'ambiente. Quindi, riassumendo: le concessioni si pagano poco, la tasse sull'energia le paga chi accende le lampadine e il territorio dove l'energia si produce subisce un danno economico e ambientale senza che ne tragga alcun beneficio. Se mi consenti una battuta direi che si finisce con il divenire sia cornuti che mazziati.

Sulla natura degli interventi io non credo che si tratti solo di emotività e/o politica. Credo invece che molti si siano resi subito conto dei gravi problemi che questo intervento comporterà se sarà realizzato e conseguentemente è nata una protesta spontanea e politicamente trasversale.

Mi sento di dire ai cittadini di non ignorare quello che sta succedendo, suggerisco a tutti di cercare maggiori informazioni magari contattando il Comitato, di fare delle domande ai politici locali. Avere paura di esprimersi non giova a nessuno in nessun caso.

Noto infine con piacere che qualcuno ha notato la mia proposta di sviluppo turistico sostenibile del nostro torrente. E' fondamentale che questi spunti vengano raccolti, ci dice chiaramente che in valle c'è voglia di fare, c'è gente con orizzonti davanti a sè. Comunque vada questo discorso non si fermerà alla centralina di Ponte Illica, ne sono sicuro e mi impegnerò in prima persona perchè ciò accada.

Alla prossima e grazie per l'attenzione.

Mauro Pontremoli.

Risposta di aereus 23:16 - 05/02/10

Stupenda l'idea di valorizzare dal punto di vista turistico quel tratto di torrente. Certo, viene da pensare come mai queste idee vengano sempre in concomitanza con qualche "pericolo"...nessuno ci aveva mai pensato che quel tratto potrebbe essere così potenzialmente fantastico, direi quasi che potrebbe risolvere i problemi della vallata. Trattorie che riapriranno, centinaia di pescatori sul fiume, Bedonia e la Valceno diventeranno la capitale turistica della provincia. Io penso sinceramente che queste idee si scontreranno inesorabilmente con la cruda realtà. Se nessuno ci ha pensato prima è semplicemente perchè non era e non sarà fattibile. Io mi unisco al Rag. Agazzi nelle sue considerazioni, che trovo molto sensate. Se da una parte il proponente sbaglia perchè non presenta la sua iniziativa al pubblico, dall'altra il pubblico sbaglia perchè giudica il progetto senza sentire il proponente; anzi, peggio, sentendo solo chi non lo vuole fare. La cosa che veramente mi spaventa è che se l'Ente predisposto a valutare il progetto lo ha definito non impattante, dovrà aver avuto le sue buone ragioni, soprattutto in momenti come questi dove certi errori ambientali si pagherebbero a caro prezzo politico (parlo di errori di concessioni). Ma per fortuna ci sono gli ambientalisti, che spesso fanno bene il loro lavoro ma più spesso utilizzano toni da estremisti ("Non abbiamo alcuna intenzione di desistere e nel caso siamo già pronti a fare
ricorso al tribunale delle acque"), quasi da campagna elettorale, puntando sull'emotività della gente la maggior parte della quale capisce quello che si vuole fare capire. Personalmente, visto che verrà bloccata nei mesi estivi ("chi ci dice che verrà bloccata?" ma cavolo, se viene imposto che verrà fermata, verrà fermata, non possiamo dire NO perchè pensiamo che poi non rispetteranno questa imposizione), visto che il deflusso minimo è stato calcolato e verrà rispettato, visto che chi fa la centralina investe su questo e non gli si può dire "metti su una pala eolica", visto che chi investe è un imprenditore ed è giusto che guadagni (ma intanto, come minimo, contribuisce ad aumentare di un'infinitesima goccia la produzione italiana di energia rinnovabile), io sono pienamente favorevole. E non credo assolutamente ad ipotesi turistiche per quel tratto; se si potevano realizzare, si sarebbero già realizzate.

Risposta di Remo Ponzini 23:29 - 05/02/10

Egregio signor Mauro, si è vero, un po di ciacole le abbiamo fatte e condivido l'idea di darci del tu. Ti confesso che sarei curioso di sapere qualcosa di te e che cosa ti lega alla nostra vallata che, da quello che hai scritto, dovresti conoscere molto bene. Io sono di Bedonia da diverse generazioni ed ho trascorso tutta la mia vita lavorativa (oltre 40 anni) alla Cassa di Risp. di Parma iniziando dall'agenzia di Bedonia e terminando a Chiavari.

Hai toccato il dolente tasto del caro bollette energetiche (luce e gas metano). Sono assurde persino nella loro composizione. Lo Stato le sovraccarica di imposte + addizionale comunale e , come suggello finale, applica l'IVA non solo sul consumo effettivo ma su quello comprensivo delle imposte; ovvero applica l'IVA anche sulle tasse. Leggevo tempo fa che una famiglia del nord d'Italia spende, per riscaldarsi (gas metano), quanto una finlandese che ha la caldaia accesa 10 mesi su 12 e con temperature ben più rigide. Ma anche con l'energia elettrica deteniamo il record europeo.

Ho letto i tuoi suggerimenti sullo sviluppo turistico della Val Ceno e ti dico sinceramente che sono rimasto disorientato dalla laboriosità organizzative che comporterebbero. Le idee sono apprezzabilissime ed ammirevoli ma la complessità della loro realizzazione mi manda in tilt il cervello. E gli ostacoli più ostici, praticamente insuperabili, sarebbero rappresentati proprio dalla Provincia e/o Regione. Ne riparleremo senz'altro; per ora mi sembra solo un miraggio.

Può essere che le concessioni siano troppo a buon mercato. Non possiedo conoscenze specifiche ma sappiamo che i dirigenti statali preposti non sono capaci di imporre canoni equilibrati.

A presto. Cari saluti.

Risposta di aereus 11:34 - 06/02/10

...e vorrei aggiungere un altra cosa riguardo a quello che io definirei "TERRORISMO AMBIENTALE". Mea culpa, ho visto solo ora il volantino che è stato distribuito alla popolazione per convincerla a firmare contro quest opera. Lasciamo perdere tutto quanto già analizzato in precedenza da me e da altri (guadagno di un solo privato, cementificazione, solo 260 litri per ridurre il Ceno ad un rigagnolo o ad un viperaio...tutti temi giò ampiamente controbattuti). Vi chiedo di riflettere su questa frase: "Sbarramento del Ceno", e di fianco una foto di una diga alta probabilmente 30 metri con l alveo in fase di desertificazione (foto presa dall Africa, presumo...). Fatemi capire, così diventerà il Ceno se si farà quest opera?

Se non è questo "terrorismo ambientale"...è il classico modo di far capire alla popolazione quello che si vuole fare capire. Il potere dell informaizone è anche questo. Uno se ne intende poco e di fronte ad un volantino del genere è naturale che dica "delirante progetto di sbarramento del Ceno".

E il terrorismo è amplificato dal tentativo di convincere la popolazione di un futuro roseo di quel tratto di Ceno; guardate la risposta di Michele, che prevede un futuro pieno di trote, di canoisti, di corsi di pesca, di sentieri e aree ristoro, o quella di Pontremoli, che prevede 50-60mila persone all anno lungo il Ceno...e tutto questo non verrà fatto perchè si farà una diga di 50 cm di altezza... "Pensate in pochi anni che bello per noi per il turismo per Bedonia per l alta valceno. La centrale di Illica purtroppo elimina tutte queste possibilità...Siamo ad un punto di svolta, qui si decide il futuro" NO COMMENT...SIC!

Risposta di Mauro Pontremoli 12:21 - 08/02/10

Buongiorno a tuttii,
credo sia doveroso in primis riscontrare la richiesta di Remo Ponzini che mi chiede chi sono. Sono valligiano da sempre, figlio di genitori bardigiani (la mamma) e varsigiani (il papà, ovviamente). Per motivi di lavoro oggi risiedo in provincia di Reggio Emilia, ma la mia famiglia, che visito assai frequentemente, vive ancora stabilmente in valle. Come tutti i valligiani conosco bene e amo molto i nostri ambienti.

A proposito dei recenti interventi, che dire, mi spiace. Mi spiace riscontrare i toni sarcastici e fatalistici nell'intervento di Aereus.

Per non annoiare troppo chi ci legge, lascierei per un attimo da parte la centralina con annessi e connessi: leggendo questo forum si trovano interventi che tecnicamente e molto puntualmente spiegano perchè sarebbe dannoso un rilascio così basso, perchè l'impatto ambientale dell'opera è notevole e non irrisorio, quali alternative praticare e via discorrendo.

Ripartiamo quindi dallo spunto ironico del Sig. Aereus circa le mie proposte di sviluppo turistico del fiume Ceno, per chiarire meglio: in Italia le iniziative di sviluppo turistico delle acque torrentizie e non sono molteplici, anche se in ritardo rispetto al resto d'Europa. L'idea di proporre lo stesso tema anche per la valle del Ceno non nasce oggi e non è strumentale affinchè la causa della centralina deponga a favore del comitato e di tutti i suoi sostenitori. Nasce dalla presa di coscienza che necessitiamo di introdurre una gestione programmatica delle nostre risorse naturali, finalizzata allo sviluppo turistico ed alla conservazione degli ambienti. Piaccia o no è comunque una proposta alternativa di utilizzo delle risorse naturali presenti in valle che credo debba essere tenuta nella giusta considerazione soprattutto da chi, per volere della gente, è chiamato ad assumere una posizione in merito.

Essa, al pari di altre soluzioni, è realizzabile nella misura in cui, partendo dall'assunto che i pensieri e le culture evolvono, si limita lo sguardo verso il passato esclusivamente alla ricerca di spunti utili a migliorare il futuro, nella convinzione che sia assolutamente errato pensare che ciò non è mai stato fatto o pensato ieri non sia realizzabile oggi.

Inoltre: il caso di specie da me citato a titolo puramente esemplificativo e non esaustivo (sarò estremamente più preciso a tempo debito) è un caso limite in cui, dopo 20 anni di coltivazione delle acque in comunione fra volontariato, enti locali, enti di sviluppo del territorio, imprenditoria locale e gente comune, si è arrivati a brillantissimi risultati, ivi compreso la conservazione, il recupero e la rinaturalizzazione di tratti di ambiente torrentizio-fluviale nel tempo compromessi, il tutto nell'interesse collettivo ed a scapito di nessuno.

Non so se gli stessi riscontri numerici potranno essere ottenibili anche nella nostra valle, ma so per certo che con il lavoro, la voglia di fare, l'organizzazione, il volontariato potremo fare molto di più di quanto si fa oggi.

Non è poco ed è sicuramente molto di più che restare a guardare o limitarsi a commenti ironici pro domo.

Saluti a tutti.

Mauro Pontremoli.

Risposta di Aereus 21:45 - 08/02/10

Mi dispiace che il Sig. Mauro si sia risentito dei toni volutamente sarcastici da me utilizzati nei post precedenti. La realtà è che non solo non mi convince la vostra battaglia sotto l'aspetto tecnico, ma soprattutto non condivido i modi con i quali state cercando di convincere il "popolo" a schierarsi contro quest'opera.
Trovo evidente che questa campagna denigratoria sia stata fatta utilizzando iperboli esagerate, e una di queste è proprio il far credere alla gente un fantastico futuro turistico in quel tratto di torrente che, qualora venisse realizzata la centralina, sarebbe assolutamente precluso.
Ma la cosa veramente grave in tutto ciò è la mancanza di confronto con il proponente (sempre ammesso che anche lui voglia confrontarsi...). Poi il resto è pura demagogia, comprese le frasi relative alla chiusura nei mesi estivi, che verrà imposta "ma chissà se la osserveranno", compresa la totale sfiducia nella valutazione non impattante della Regione, e comprese le foto del volantino.
Resto straconvinto, inoltre, che qui nel forum, a forza di chiedere spiegazioni, a livello tecnico si riesca a ragionare in un certo modo, ma che le cose che si dicono al popolo quando si raccolgono le firme siano ben altre... facendo leva, appunto, sulle emozioni delle gente e facendo loro capire quello che si vuole far capire...

Risposta di lorella aviano 12:10 - 09/02/10

Io ho firmato la petizione, sono contenta di averlo fatto e lo rifarei - anche se non disdegno un confronto diretto con il Sig. Zazzali (che non conosco e me ne dispiace). Lo dico perchè qui, da alcuni interventi, sembra che chi ha firmato non è stato (da altri) messo bene al corrente del progetto. Ho firmato perchè era l'unico modo per fermare un progetto che non ritengo consono e c'era una scadenza contingente che non permetteva altro; se il Sig. Zazzali riuscirà a convincermi del contrario sarò felice di cambiare idea. Purtroppo non posso essere soddisfatta se la regione, o il precedente consiglio comunale, ha dato un primo parere positivo .. troppe volte ho visto dover correre ai ripari solo dopo che un intervento è stato compiuto e, sinceramente, questo modo di agire va a discapito di tutti.   

Non ritengo, quindi, che qualcuno mi abbia preso in giro e sono fermamente convinta che quando firmo qualcosa me ne assumo la completa responsabilità.

Ora vorrei chiedere a coloro i quali sono a favore di questo progetto: si tratta di deviare il fiume IN UNA CONDOTTA SOTTERRANEA DI CEMENTO - spero che qui cemento si possa dire senza essere tacciati di voler distorcere la realtà - privando il Ceno della sua acqua per 650 metri (facciamo pure 500, così i calcoli vengono facili) diciamo pure non tutta - ma quello che ne rimane può ancora chiamarsi "fiume" o si deve usare un'altra parola? Perchè sarebbe importante capire cosa ne rimane. Il fiume Ceno  scorre per circa 63 km (fonte wikipedia) - quindi se ne deduce che se un privato si "appropria" di 500 metri ce n'è abbastanza per 126 persone e STOP - il solo comune di Bedonia conta circa 3000 anime (in realtà di più: 3714  - allegato provincia di parma sito provincia-parma.it). E io stò parlando SOLO di persone, nemmeno sfiorando IL DANNO per l'ambiente (per ambiente definisco tutto l'ecosistema: PIANTE, ANIMALI e anche L'UOMO). Se il Sig. Zazzali volesse ripristinare la vecchia deviazione così com'era (di materiale naturale) e quindi rimettere in funzione il mulino, non credo avrei nulla da eccepire. E io NON sono contro il profitto di una sola persona (non mi ritengo così egoista), purchè non sia a danno di tutti gli altri.

Vorrei, per un attimo, che tutti, MA DAVVERO TUTTI non ragionassimo in termini di puro profitto economico, perchè quando i soldi saranno carta straccia (e ci stiamo abbastanza vicini) mi chiedo come faremo a sopravvivere se abbiamo distrutto tutto il resto.

Se mi propongono un volantino dove c'è un bambino dell'Africa denutrito e mi dicono "firma perchè se i bambini di Bedonia non mangiano le merendine diventano così", semplicemente mi metto a ridere e non firmo. Se invece mi dicono "guarda che se i bambini di Bedonia non mangiano nulla diventano così" beh .. anche se i bambini di Bedonia non sono di pelle nera, posso affermare che se non mangiano diventeranno denutriti esattamente come i bambini africani! Anche se Bedonia NON è in Africa!

Faccio comunque un appunto critico al Comitato per aver utilizzato una foto che non è relativa al luogo reale, spero ne faccia tesoro in futuro, ma solo per far notare che in effetti è sempre meglio attenersi sempre e solo alla realtà oggettiva, per evitare fraintendimenti.

Sig. Claudio Agazzi mi scuso, non ce l'ho con Lei, che rispetto molto, sia per i toni del suo intervento in questo post, sia per gli interventi passati, La considero una persona con cui è piacevole e istruttivo discutere anche se si hanno pareri discordanti. Vorrei essere a favore di questo progetto, ma per come è adesso proprio non ce la faccio

Il Comitato mi sembra abbia lavorato bene, come già detto da altri: ha proposto alternative, forse converrebbe prenderle in considerazione. Mi piacerebbe, anzi, che la sua attività non si fermasse con questo progetto, ma continuasse perchè abbiamo visto che gli enti ufficiali preposti ad amministrarci (vedasi anche quanto riesce a fare la Regione nei confronti del problema dei treni a Borgotaro) non possono/vogliono (ognuno di voi decida tra i due termini quello che gli sembra più consono) arrivare a tutto - meglio che ognuno di noi  si prenda la propria parte di responsabilità.

Pregherei poi di un'ultima cosa chi mi legge (mi scuso per la prolissità): se non state bene in Valtaro/Valceno, se pensate che non valga la pena viverci perchè se non si è sviluppata in armonia con l'ambiente fino ad ora non succederà mai, se davvero pensate che sia solo da sfruttare per propri interessi economici ma non vi interessa vivere in un bel posto .. beh, vi prego, andate altrove. Cercatevi un posto dove vi sentite in pace, se c'è troppa rabbia in voi, forse, vi trovate a vivere nel posto sbagliato.

Risposta di F. Rolleri 22:05 - 09/02/10

Mi sento di accostare a pareri autorevoli, diatribe costruttive e distonie evidenti sul merito della centrale, un proverbio Sioux che mi sembra parecchio attuale:

"Una rana non beve tutta l'acqua dello stagno in cui vive".

Risposta di Claudio Agazzi 22:27 - 09/02/10

Buonasera Sig.ra Lorella,
e piacere di conversare con lei :).
Le opinioni sono belle perchè diverse, se fossere tutte uguali sarebbe una noia mortale. La seguo nel suo discorso e come ho più volte detto sono anche d'accordo.

Colgo le cose positive e cioè, la possibilità di un dialogo, il piacere di conoscere anche la versione della cosidetta "controparte" e l'affermazione che nel caso le evidenze proponessero uno scenario diverso lei sarebbe disposta a riconsiderare il suo parere.

Lo ripeto, io non sono per forza favorevole al progetto. Ho sempre detto che non sono contrario. Non lo sono (contrario) per partito presto, che non lo sono per spirito di emulazione, che non lo sono per odio personale.

Ho detto anche d'aver sentito dalla viva voce del Sig. Zazzali dire che la condotta sarà in gran parte nascosta, che la stessa cosa si può dire per la centralina. Penso di mia sponte che 50 cm di "barriera" coperta di pietre, con uno scivolo dove comunque passeranno i pesci non sia così deprecabile.

Penso che quel luogo "tanto rircercato" è scarsissimamente frequentato d'estate, figuriamoci nelle stagioni di mezzo e in inverno.

Le dirò anche che a tutt'oggi non ho ancora appreso (magari è una mia lacuna) quale sia la portata del fiume in que nove mesi nei quali l'acqua sarà prelevata, così da poter togliere que famosi mc necessari alla centralina e capire all'incirca quanti ne rimarranno. Forse è un dato che non eiste ma se esistesse sarebbe interessante conoscerlo.

Allora se non ho elementi sufficienti per ostacolare una persona mi fermo è un po' come il principio che se non ci sono le prove non si possa condannare una persona anche se magari pieni di legittimi sospetti.

Mi auguro comunque per il bene di tutti che questa questione si possa chiarire e che magari si possa trovare una soluzione che vada bene per tutti.

Saluti Claudio Agazzi

Risposta di Paolo Belloni 22:46 - 09/02/10

Anch'io ho firmato il modulo del comitato e ne vado fiero.

Sig. Aereus le sue affermazioni mi sembrano del tutto fuori luogo....

Mi pare di capire che lei abbia  degli interessi importanti dietro a questo progetto e questo mi sembra il motivo per cui sta cercando di screditare queste persone competenti nascondendosi dietro ad un nickname.

Perchè non esce allo scoperto ?
Perchè non ci rivela la sua identità ?

Grazie al comitato la popolazione è potuta entrare a conoscenza del  progetto che in caso contrario sarebbe andato avanti in sordina  nel suo iter burocratico senza che nemmeno le persone del luogo ne fossero a conoscenza.

Come del resto non capisco l'utilità del confronto con il sig Zazzali dato che da quello che ho letto i documenti  erano già stati presentati da vari anni o mi sbaglio ?
Non penso che nessuno sia stato obbligato a firmare o anche qui mi sbaglio  ?

Come del resto mi sembra che sul volantino sia scritto " per informazioni, per visionare il progetto per accedere al modulo di raccolta firme contattare....." questo è vero o è falso ?

Penso che i suoi interventi boriosi e pieni di rancore non siano costruttivi, ammiro la signora Aviano per la passione con cui vive la montagna e le sue parole mi sembrano offensive per chi come Lorella ogni giorno lotta tra le mille difficoltà di vivere con treni in ritardo strade ghiacciate ma con la serenità di abitare in una bellissima frazione in un ambiente incontaminato.

Ammiro il sig. Pontremoli per l'alternativa che ha proposto che ritengo fattibile in modo particolare per il fatto che con la supervisione del sindaco Berni potrebbe attuarsi in pochi anni.

Mentre sono profondamente rattristato per chi come lei non crede nella nostra valle e ritiene che non vi siano alternative al vostro progetto.

Grazie per l'attenzione

Paolo Belloni

Risposta di lorella aviano 18:54 - 10/02/10

Mi auguro anche io che le due posizioni trovino una via comune.

Sottolineo solo che io non condanno nessuno, semplicemente mi stà a cuore il territorio e, come dire .. "prevenire è meglio che curare" .. se lasciamo una concessione di deviazione del Ceno ad un privato (anche se non completa), poi non potremo non concederla anche ad altri che richiedessero analoga cosa (ossia un prelevamento delle sue acque per intubarle in una condotta sotterranea di cemento) e che sia sotterranea, a Lei, mi sembra di capire, fà piacere .. a me invece tutt'altro! Perchè significa nessuna possibilità per le acque di creare beneficio all'ecosistema dove scorrono .. Forse conviene mantenere il fiume fruibile per TUTTI .. comunque vedremo cosa succederà ..

 
Risposta di Emanuele M. 23:53 - 09/02/10

Il comitato interviene ancora una volta per chiarimenti, scusandosi fin d'ora per la prolissità, in risposta ad alcune critiche apparse negli ultimi post.

1) - LINGUAGGIO e COMUNICAZIONE
Possono esserci state delle enfatizzazioni di linguaggio, ma questo è avvenuto anche dall'altra parte. Sentir parlare in uno dei post pubblicati di "TERRORISMO AMBIENTALE" (SIC) è stato davvero una sorpresa: per la gravità di tale affermazione avremmo preferito vedere una firma sotto al testo e non un nickname.
La briglia mostrata a lato del volantino rappresenta uno sbarramento che enfatizza il concetto, è vero (e ci scusiamo), ma la briglia progettata sarà effettivamente su tutta la larghezza del fiume: per deviare la gran parte dell'acqua non servono grandi dighe, come dimostrato dal presente progetto. Una sbagliata gestione delle acque pubbliche può portare ad un impoverimento del nostro territorio.

2) - DIALOGO
Abbiamo deciso di chiedere ospitalità  sul forum per confrontarci con Voi. Apprezziamo certi interventi che con domande ed osservazioni ci permettono di chiarire certi aspetti. Il dialogo con il richiedente la concessione, come già scritto, è stato tentato. D'altra parte riteniamo che per capire il progetto sia giusto fare riferimento ai documenti presentati nelle sedi competenti, che abbiamo acquisito integralmente e studiato con l'aiuto di esperti del settore. Ci siamo detti disponibili sia a mostrare il progetto a chi ne facesse richiesta via mail, che ad un confronto pubblico.

3) - FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI E NEL FUTURO
Si legge in alcuni post che sarebbe più saggio aspettare fiduciosi le decisioni delle istituzioni preposte, che faranno senza dubbio la cosa migliore per tutti. Vorremmo condividere tale serenità d'animo, ma la storia d'Italia e delle nostre valli è costellata di decisioni politiche sbagliate (dobbiamo fare esempi?).
Per questo ribadiamo l'eventualità  di ricorso al Tribunale delle Acque nel caso di una decisione del Servizio Tecnico non condivisa.
Il pessimismo riguardante il nostro ambiente e le potenzialità delle nostre valli, di cui sono intrisi certi post, lo rigettiamo fermamente, perché crediamo in uno sviluppo razionale del nostro territorio, attraverso l'uso di energie alternative: il COMITATO E' FAVOREVOLE ALL'IDROELETTICO, ALL'EOLICO, AL FOTOVOLTAICO, MA DOVE HA SENSO fare questi interventi.
Per questo rifiutiamo l'accostamento agli "ambientalisti-negazionisti": ci siamo documentati, informati e poi abbiamo deciso di muoverci, facendo anche proposte alternative.

4) - COSTI AMBIENTALI E BENEFICI PUBBLICI
Produrre energia pulita è una buona cosa, siamo d'accordo, ma non bisogna essere dei tecnici per capire che deviare 650 metri di fiume per creare un salto d'acqua di soli 7 metri non è la scelta più avveduta, anche considerando le moderne tecnologie. Insomma, impoverire così tanto un tratto di Ceno, per una produzione di energia così modesta, non ci sembra una buona scelta: abbiamo già indicato un'alternativa (fra le tante possibile) economicamente ed ecologicamente più vantaggiosa.
La tesi secondo la quale è corretto SVENDERE il nostro territorio per produrre poca energia non è avveduta.
Il fatto che sinora non ci siano state politiche assennate di rilancio delle nostre zone non vuol dire che dobbiamo rassegnarci e SVENDERE il nostro ambiente: cosa ci rimarrebbe, dopo?

5) - PORTATA D'ACQUA PRELEVATA
I dati che abbiamo fornito sulla portata d'acqua sono corretti: come Comitato abbiamo evidenziato la condizione più critica, ovvero i momenti in cui verrà rilasciato il minimo di deflusso vitale di 265 litri e verranno presi dai 1000 (portata media) a 1600 litri al secondo (portata massima derivata): la SPROPORZIONE fra quantità richiesta e minimo di acqua da lasciare nel fiume è evidente.
Ci saranno anche periodi in cui in cui l'acqua rilasciata sarà di più, ma l'analisi delle criticità si fa nei periodi più sfavorevoli, non nei periodi di piena (quando nell'alveo ci saranno migliaia di litri): basta anche un breve periodo in cui nel fiume c'è poca acqua per creare un danno ambientale notevole.

6) - DISTANZE MINIME DA ALTRE CENTRALI
Per il presente progetto NON ESISTE LA DISTANZA MINIMA DI LEGGE DALLA CENTRALE ESISTENTE PONTE LECCA-BELLI, come stabilito dalla direttiva di giunta regionale n. 1793 / 2008: si veda il link qui sotto al punto 2.
http://www.nextville.it/normativa/219/ .

Speriamo di aver contribuito a fare chiarezza, nonostante la prolissità e rinnoviamo l'invito a contattarci per ulteriori informazioni: taroceno@libero.it
per il Comitato di Difesa Taro e Ceno
Emanuele M.

Risposta di Mauro Pontremoli 11:38 - 13/02/10

Buona giornata a tutti.

Per scarsità di tempo a disposizione riscontro solamente oggi l'intervento del Sig. Aereus che mi chiama in causa nuovamente. Premesso che ritengo un'aggravante e non un'attenuante l'aver usato volutamente toni ironici nei miei confronti, preciso di non essermi per nulla risentito, ma semplicemente di essere intervenuto nella logica di rendere al meglio la mia posizione. E' singolare che Lei definisca "battaglia" e "denigratoria" l'azione del Comitato difesa Taro Ceno: non c'è nessuna guerra in atto contro nessuno, il Comitato si è mosso e si sta muovento nel pieno rispetto delle leggi e delle persone, lungi dal denigrare l'operato altrui ed impegnandosi nel rispetto delle regole affinchè ogni valligiano sappia che cosa succede ed affinchè le Istituzioni adottino i necessari provvedimenti nei confronti di un progetto ritenuto dannoso per gli interessi comuni.

Sotto l'aspetto tecnico, che Lei definisce poco convincente, il Comitato è assolutamente ben preparato ed in grado di documentare ciò che sostiene. Nelle sedi opportine questo è già stato fatto e di questo si dovrà certamente tenere conto. Per tutti coloro che eventualmente necessitano di chiarimenti o spiegazioni anche di natura tecnica, mi pare sia stato detto e scritto fino allo sfinimento che è sufficiente inviare una e-mail all'indirizzo del Comitato il quale sarà ben lieto di esplicitare ogni cosa fin nel minimo dettaglio tecnico.

Come credo abbia notato, non sono mai entrato nel merito della discussione circa l'opportunità di un confronto con il proponente. Quest'ultimo, che sia la Società "X" o la compagnia "Y" è a mio modo di vedere in secondo piano: contano i contenuti progettuali, le regole e coloro che debbono farle rispettare. Ad ogni modo sono curioso di porle una domanda a questo proposito: il progetto di cui tanto stiamo discutendo oggi non è stato presentato ieri o due mesi fa, ma anni addietro. E' passato nel silenzio assoluto attraverso i primi passaggi amministrativi senza che nessuno sapesse nulla. In questo periodo il Proponente dov'era? Perchè prima di depositare gli elaborati tecnici e la richiesta non si è confrontato con la comunità?

In ultimo una precisazione è d'obbligo: dire che attraverso la raccolta firme si è raccontato alle persone una versione distorta della realtà è un'affermazione che non trova riscontro nella realtà. E, se mi consente, offende un pò la comunità la quale -secondo Lei e non secondo me- è condizionabile a prescindere. Io sono invece convinto che i valligiani sappiano bene il fatto loro e che se si trattasse di sciocchezze, mai e poi mai avrebbero firmato in così tanti la petizione del Comitato Difesa Taro Ceno. Questo significa che in molti hanno capito e che buona parte dei valligiani ha a cuore le sorti del proprio bellissimo torrente Ceno, bravi!

A questo proposito ricordo a tutti che la petizione è ancora aperta e può essere sottoscritta in qualunque momento.

Questo è quanto, ringrazio tutti per l'attenzione ed i gestori di questo spazio web per avermi dato l'opportunità di esprimere il mio punto di vista.

Mauro Pontremoli.

 
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