UILCEM
Unione Italiana Lavoratori Chimici Energetici Manifatturieri
LETTERA APERTA dei ragazzi “EX FINCUOGHI” BEDONIA
CHE NE SARA’ DI NOI?
Il presentimento di una mancata concretizzazione della riapertura dello stabilimento di Bedonia ex Fincuoghi diventa di giorno in giorno una dura realtà da affrontare.
I lunghi tempi della burocrazia non tengono conto di promesse fatte ai lavoratori che attendono ormai da troppo tempo, nonostante le promesse fatte e per ora non mantenute.
Le sensazioni comuni corrispondono ad un senso di abbandono dei lavoratori di Bedonia che hanno dimostrato in ogni occasione, forte senso di responsabilità sia nei confronti dei colleghi che hanno fortunatamente iniziato il nuovo percorso a Borgotaro che nei confronti di una eventuale nuova gestione, spendendosi anche in prima persona per sopperire alle carenze del percorso istituzionale.
Ad ognuno di loro ed alle loro famiglie ci si augura vada il pensiero di chi può sbloccare questa stagnante situazione per fare in modo che alla presunta ripresa del nostro paese corrisponda una reale volontà di ricominciare a dare dignità al nostro territorio.
Parma, 01 dicembre 2011
I ragazzi della Uilcem di Bedonia
Segretario Provinciale Lorenzo Leonelli
Risposta di Remo Ponzini | 18:14 - 03/12/11 |
Che il problema dell' ex- Edilcuoghi sia prioritario e fondamentale per il contesto socio-economico dell'intera vallata è evidente a qualsiasi persona di buon senso. Abbiamo oltre cento persone ex-dipendenti che stanno vivendo momenti di grande smarrimento e che non scorgono lumi all' orizzonte. Ora sopravvivono con la cassa integrazione ma fra alcuni mesi mancherà anche questo supporto. E' altresì evidente che l'intera economia locale, già molto sofferente, subirebbe ripercussioni estremamente allarmanti senza l'apporto di quelle retribuzioni. E' doveroso riconoscere che la classe politica, in tutte le sue componenti (regione,provincia e comuni), unitamente alle varie sigle sindacali, si era attivata con buona solerzia nell'intento di trovare esiti e sbocchi positivi. La soluzione era apparsa possibile alcuni mesi orsono ed i vari comunicati traspiravano di ottimismo. Ma poi tutto tacque e si comprese, anzi si dedusse perchè il silenzio calò cupamente, che erano sopraggiunte difficoltà non ben precisate e di difficile interpretazione. Ma quali sono effettivamente questi incagli che hanno buttato nel panico l'intera popolazione ??? E' possibile che le trattative si siano inceppate nella pastoie burocratiche del Tribunale di Modena ??? E' ragionevole ritenere che i potenziali acquirenti si siano vaporizzati o che stiano giocando (!) al ribasso con le aste giudiziali ??? La classe politica DEVE dare spiegazioni senza alcuna remora e , sopratutto, non deve mollare l'osso abbandonando quella determinazione che aveva dimostrato. Troppo facile trastullarsi quando le prospettive sembrano rosee e/o le elezioni sono alle porte. Sono finiti i tempi degli struzzi. La popolazione esige trasparenza anche quando la pillola potrebbe essere amara. E' scontato che questi dipendenti in sofferenza abbiano tutta la nostra solidarietà. Ma in questo momento hanno bisogno di gente fattiva e concreta. Cordiali saluti. Remo Ponzini P.S. Incollo un link di ParmaOggi.it relativo ad una dichiarazione del V.Presid. Prov. PR sign. P.Luigi Ferrari: |
|
Risposta di Daniela | 11:37 - 16/12/11 |
Ricordo agli interessati che questa sera ci sarà l'assemblea dei lavoratori e Soprip a Borgotaro in Sala Imbriani. Non Mancate!!!! |
|
Risposta di Remo Ponzini | 13:04 - 16/12/11 |
Da la GAZZETTA di PARMA on-line del 16.12.2011 I DIPENDENTI della FINCUOGHI : SIAMO STATI ABBANDONATI DA TUTTI (di Cristian Calestani) Ci sentiamo abbandonati da tutti». E’ questo l’amaro sfogo del portavoce dei 97 dipendenti della Fincuoghi di Bedonia. Dopo il salvataggio dello stabilimento di Borgotaro, acquisito dalla turca Kale, sono in una fase di stallo le trattative per far si che anche lo stabilimento di Bedonia possa tornare ad essere produttivo. «Nei mesi scorsi abbiamo fatto il possibile per agevolare il salvataggio di Borgotaro – hanno spiegato alcuni dipendenti – firmando, nel giro di quarantotto ore, una liberatoria senza la quale la Kale avrebbe potuto fare un passo indietro. Ma la triste verità è che, una volta risolta la situazione di Borgotaro, noi siamo finiti nel dimenticatoio. Ci sono state fatte tante promesse dalle istituzioni, mentre ora ci sentiamo del tutto soli. Avremmo voluto vedere lo stesso interesse dimostrato da Regione, Provincia e sindacati nel caso di Borgotaro anche in merito alla nostra situazione. Solo il sindaco di Bedonia ha continuato ad essere per noi un punto di riferimento, probabilmente senza di lui e l’attaccamento al territorio che ci ha trasmesso saremmo già andati altrove a cercare lavoro». (...) Questa sera alle 20.30 nella sala Imbriani di Borgotaro si terrà un incontro con i lavoratori per discutere quanto emerso durante il tavolo tecnico. L'articolo completo sulla Gazzetta di Parma in edicola |
|
Risposta di Claudio Agazzi | 13:59 - 16/12/11 |
Buongiorno Non sono mai intervenuto se non indirettamente sull'argomento perchè è un tema molto delicato e perché intevenire, parlare, scrivere, giudicare a volte, senza conoscere bene l'argomento in questo caso non è appropriato. Penso a chi vive con l'angoscia di non poter più avere uno stipendio pur avendo delle spese da sostenere, il mangiare, la salute, il mutuo o l'affitto. Capisco la difficoltà e la complessità di questa operazione, da un lato un tribunale, dall'altro un'azienda che vuole acquistare e metterci dei soldi e non pochi. Su un'altro piano le istituzioni pubbliche, comune, provincia, regione che cercano di fare la loro parte per risovlere questo problema che è, per ordine di importanza: personale di chi ci lavora, aziendale per la soppravivenza dell'azienda, locale per il mantenimento di un'economia. Credo che chi potesse fare qualche cosa l'abbia fatto fino in fondo e quindi intendo dire le istituzioni. Magari qualcuno ha parteggiato più per una soluzione rapida di Borgotaro ma ci stà, è normale. Vendere questa cattedrale non è facile, avere un possibile acquirente è quasi un miracolo e allora mi chiedo come mai il tribunale non è sensibile verso questo tema. Si limita a spostare delle carte e se i valori in bilancio non collimano non vende? Oppure sa che anche andando verso il fallimento qualcuno poi comperere a prezzi ancora più bassi? Sono solo congetture le mie, congetture di una persona che non sa quasi nulla della vicenda e che legge i giornali. Posso però esternare una sensazione: i lavoratori, rappresentati dai sindacati, non li ho sentiti molto. In sardegna sono stati mesi sui tetti delle fabbriche, da altre parti hanno inscenato proteste forti che hanno attirato i media locali e nazionali, da noi ho sentito solo menzionare incontri, tavoli istituzionali e altre cose del genere. Mi pare anche che l'unica manifestazione che c'è stata a Bedonia non abbia neppure avuto tanto "successo". Mi hanno detto che mancavano anche parte dei lavoratori, spero sia un'informazione sbagliata. Pensate anche a questo forum. Si parla a volte di amenità, di cose futili. A volte di cose importanti ma un dibattito, uno scambio di opinioni tra i lavoratori non l'ho mai visto. Solo qualche tiepida dichiarazione ufficiale. Come mai? sono 97, ho letto, i lavoratori ancora assunti. Nessuno di loro ha sentito la necessità di un confronto? Di una condivisione? Di esternare il proprio disagio anche singolarmente? Di dire che la chiusura dell'Edilcuoghi avrebbe messo in ginocchio la propria economia familiare? Come mai? Probabilmente qualcuno potrà fare a meno del lavoro, altri magari un po' meno. Può essere che i sindacati abbiano detto loro di parlare solo attraverso le organizzazioni? Non lo so, sono solo considerazioni. Penso che quando una persona, una animale e in questo caso un'economia sta morendo faccia qualsiasi cosa per tenersi in vita: si dimeni, urli, grida d'aiuto, grida di dissenso e invece qui sento un placido silenzio. Un silenzio mortale. Sono ottimista e quindi spero che alla fine sia una pura e semplice speculazione che porterà in seno a qualche società uno stabilimento a costi davvero bassi e che poi questa azienda possa continuare l'attività riassumento tutti o gran parte dei lavoratori. Me lo auguro prima di tutto per quelle persone che di questo stipendio ne hanno bisogno, prima per loro che per l'azienda o per la collettività. Per ora sono auguri un po' amari ma spero che come per magia si tramutino in auguri piacevoli. PS. Come mai la riunione a Borgotaro? Non ce la facevano ad arrivare fino a Bedonia? Un piccolo segnale ovviametne, ma sempre segnale è. Cordialmente Claudio Agazzi |
|
Risposta di Daniela | 17:25 - 16/12/11 |
Ci sentiamo abbandonati da tutti |
|
Risposta di Remo Ponzini | 20:47 - 18/12/11 |
da GAZZETTA di PARMA on-line del 18.12.2011 : Fincuoghi, prioritaria la riapertura a Bedonia Venerdì sera, si è tenuto a Borgotaro un ennesimo incontro sulla Fincuoghi di Bedonia. Nei giorni scorsi si era parlato anche di tensioni, di scontri e di momenti un po' sopra le righe. Quest'ultimo incontro, invece, si è svolto all’insegna del reciproco rispetto e della comprensione. Nei giorni scorsi si era tenuto un tavolo istituzionale in Provincia per fare il punto della situazione e sempre nei giorni scorsi erano emerse le preoccupazioni di un rappresentante dei lavoratori, sul presunto disinteresse di enti (Regione, Provincia) ed organizzazioni sindacali. «Ci siamo quindi sentiti in dovere - ha spiegato Paolo Spagnoli della Cgil - di indire questa nuova riunione a Borgotaro, per illustrare com'era veramente la situazione e per spiegare come invece la cosa continua ad essere seguita sempre col massimo interesse». All’incontro sono intervenuti il vicepresidente della Provincia Pier Luigi Ferrari, il presidente di Soprip Alessandro Cardinali, i cinque sindaci dell’alta valle ed esponenti della Cgil, Cisl e Uil. Erano presenti 82 lavoratori sui 97 interessati alla vicenda, che hanno ribadito (pur esprimendo in modi diversi le loro valutazioni) il pieno ed indiscusso mandato sia ai sindacati, che al tavolo istituzionale di trattativa. Hanno pure spiegato di non aver conferito mandato a chicchessia di parlare a loro nome. All’unanimità, è stato votato poi un ordine del giorno, in cui i lavoratori dello stabilimento Fincuoghi di Bedonia hanno ribadito la loro piena condivisione dell’attività svolta dal tavolo istituzionale e dalle organizzazioni sindacali, «che, pur nella difficoltà della situazione - si legge nel documento - continua a perseguire, come prioritario, l’obiettivo della riapertura dello stabilimento Fincuoghi di Bedonia ed il mantenimento di tutti i posti di lavoro». Si prendono inoltre le distanze da affermazioni - secondo il documento - non corrispondenti al vero, rispetto a presunte mancanze di interesse, nel perseguire gli obiettivi comuni. «L'assemblea dei lavoratori - prosegue la nota - ribadisce pertanto, con convinzione e condivisione, il pieno ed indiscusso mandato alle organizzazioni sindacali, a proseguire, in loro rappresentanza, il tavolo istituzionale, pur nel massimo rispetto dei ruoli».
|
|
Risposta di Claudio Agazzi | 19:21 - 19/12/11 |
Ciao Remo, hai fatto bene a postare gli articoli. L'ultimo però non mi piace proprio. Più che un articolo della Gazzetta di Parma è un comunicato stampa dei sindacati e come vedi, quasi la metà del testo è spesa per affermare che c'è una coesione intorno al sindacato unica. Se si sono dati così tanto da fare evidentemente ne sentivano il bisogno... mah. Qui mi fermo. Il tema è troppo importante per chi ci lavora. Claudio Agazzi Dittatura Illuminata |
|
Risposta di Remo Ponzini | 00:01 - 21/12/11 |
Caro Claudio, Mi sono semplicemente astenuto per vedere come sarebbe stato commentato. E solo tu ti sei degnato di farlo !!!! Purtroppo bisogna dire che hanno fatto quell'incontro SENZA DIRE NULLA DI CONCRETO. Solo le solite enunciazioni di principio, molto papaline, che lasciano il tempo che trovano. Ma che vuoi che dicano quei poveri ex dipendenti che si sentono impotenti. Si aggrappano ai rappresentanti sindacali con molta disperazione ma non credo che abbiano delle speranze tangibili. Non resta loro che confidare in un improbabile prodigio. Anch'io, come loro, mi aggrappo a questo filino invisibile di speranza. MA mi sovviene il motto del Petrarca : MISER CHI SPEME IN COSA MORTAL PONE. Se non ricordo male il patrono del lavoratori dovrebbe essere San Giuseppe. Per coloro che ci credono... ovviamente. Solo qualche imprenditore molto coraggioso potrebbe accendere un fioco lumicino ma per ora... nulla all'orizzonte. Ciao. |
|
Risposta di Marco Bertani | 17:25 - 21/12/11 |
Oggi all'interno di un TG (non ricordo quale) ho visto un servizio che parlava di un'azienda della provincia reggiana, che era in chiusura, produttrice di gres e quindi rilevata dai dipendenti (30 su 60 dei vecchi dipendenti) e ad oggi hanno assunto 8 nuovi dipendenti. Leggi l'articolo:
|
|
Risposta di Claudio Agazzi | 20:50 - 21/12/11 |
A breve quindi ci sarà un incontro tra i lavoratori e i sindacati e in quell'occasione si dirà che per poter uscire dalla crisi i lavoratori dovranno diventare imprenditori. Però attenzione, non imprenditori qualunque, ma imprenditori che avranno un solo unico compito: lavorare. (oltre a tirare fuori magari un po' di soldi?!) Poi capiterà che un'importante banca ex locale approverà il progetto. Un imprenditore (quello si) ci metterà la faccia. Un ente simil pubblico avallerà l'operazione e magari ne farà parte. Ricordo una cooperativa di ragazzi che lavorava per la Parmalat (anche delle nostre parti) che accettarono un bel progetto fatto da un certo signore. Questo progetto fu presentato davanti ai sindacati che dissero che si, era da fare. Questo progetto prevedeva che i soci della cooperativa sottoscrivessero un po' di capitale e se non avevano soldi non c'era problema. C'era una bella banca nazionale con una bella sede in piazza Garibaldi a Parma pronta ad elargire soldi (allora ce n'erano). Bastava qualche firma e sottoscrivere il conto corrente. Peccato poi che questo signore, non sia stato capace di portare a termine il suo progetto. Ma che importa, intanto ai nostri ragazzi rimase il debito da pagare alla banca oltre alle spese del conto corrente. Ah ovviamente persero il posto di lavoro. Attenzione signori, attenzione. Se qualcuno vuole giocare all'imprenditore lo faccia sulla propria pelle e non su quella dei lavoratori. Claudio Agazzi |
|
Risposta di UIL | 17:27 - 17/01/12 |
Giovedì mattina si terrà davanti al palazzo dell’Amministrazione Provinciale una manifestazione dei lavoratori dell’ex Fincuoghi di Bedonia organizzata dal Sindacato UIL. MANIFESTAZIONE APERTA A COLORO CHE HANNO A CUORE IL FUTURO DEL NOSTRO PAESE…
UILCEM |
|
Risposta di Remo Ponzini | 10:21 - 19/01/12 |
Dal giornale PARMA OGGI del 19 genn. 2012 un articolo che apre qualche flebile speranza. |
|
Risposta di Remo Ponzini | 13:40 - 19/01/12 |
Notizie sulla protesta dei lavoratori ex- EDILCUOGHI in Parma. |
|
Risposta di Remo Ponzini | 17:18 - 19/01/12 |
Altro articolo tratto da ParmaOggi.it di oggi che ha un titolo un po' più speranzoso. |
|
Risposta di Mario Miano | 12:14 - 07/02/12 |
COMUNICATO STAMPA: “VALTARO e FINCUOGHI” |
|
Risposta di Remo Ponzini | 16:17 - 07/02/12 |
Un tormentone infinito quello della ex Ceramiche Edilcuoghi. Ci sono anche dispute sindacali con la UIL in cattedra che strapazza la CGIL e la CISL accusandole di scarsa collaborazione. Ad integrazione di quanto già affermato dal signor MARIO MIANO ecco il link dell'articolo apparso su ParmaSera.it : |
|
Risposta di Remo Ponzini | 22:34 - 09/03/12 |
Vi incollo un articolo di Repubblica on-line di oggi che apre un minuscolo spiraglio sulla riapertura delle Ceramiche ex-Fincuoghi di Bedonia :
|
|