Intanto che qualche amministratore si occupa delle feste, strumento vitale per l'economia della Valtaro, altri potrebbero leggere per cortesia questo articolo apparso oggi sulla Gazzetta di Parma?
Si tratta dell'ipotesi di fusione tra i comuni di Polesine Parmense e Zibello.
Questo è il link, nel caso il link venisse rimosso mando a Gigi anche il PDF dell'articolo.
http://goo.gl/5dFHt
Agli amministratori suggerirei di leggere attentamente l'articolo soprattutto dove viene scritto che in caso di fusione tra due o più comuni....
"La normativa regionale e statale prevede, in caso di fusioni di Comuni, l’erogazione di incentivi finanziari quali contributi economici ordinari e straordinari e premialità in modo continuativo (15 anni i contributi regionali e 10 anni i contributi statali): finanziamenti che consentirebbero al nuovo ente pubblico di garantire e incrementare un’ampia serie di servizi a favore della collettività."
Non so cos'altro dire, non capisco perchè nessuno dei tre sindaci di questi ex comuni non si faccia avanti, non capisco perchè non si incontrino per parlare urgentemente dell'argomento, non capisco perchè la cecità perseveri su questo argomento.
Mentre non capisco assisto passivamente al lento morire dell'alta Valtaro. Assisto solo io?
L'ex sindaco Squeri si era espresso positivamente. Mi piacerebbe davvero conoscere il parere dei sindaci attuali. Tra l'altro, parlando di Bedonia, è stata attivata una pagina su facebook per comunicare quindi credo sarebbe bello leggere su quello spazio cosa ne pensa perlomeno il nostro comune... L'ultimo post è datato 18 Gennaio 2010.
Mi raccomando senza polemica, non mi interessa, mi interessa invece il risultato.
Claudio Agazzi
Risposta di PATRIZIA | 06:40 - 04/05/10 |
Mi sembra un'ottima idea, ma da Borgotarese, mi piacerebbe tanto la stessa cosa fra BORGOTARO e ALBARETO. |
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Risposta di Remo Ponzini | 11:53 - 04/05/10 |
Caro Claudio, Possibile che noi montanari NON SIAMO CAPACI DI FARE ALTRETTANTO ???? |
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Risposta di Claudio Agazzi | 12:56 - 04/05/10 |
Ciao Remo, Però a questo politico vorrei ricordare che il suo compito è quello di migliorare la società e non il mantenimento della propria poltrona. Lo ricordo così, nel caso qualcuno se lo fosse dimenticato. Si dice sempre che è facile parlare mentre più complicato è il fare, ebbene se i Signori Sindaci dei tre comuni lo desiderano, lo ritengono utile e profittevole per la società mi candido a coordinatore di un gruppo di lavoro che abbia l'obiettivo dichiarato di unificare il territorio. Coordinatore sopra le parti, disinteressato, senza compenso, senza avalli politici. Saluti Claudio Agazzi |
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Risposta di Remo Ponzini | 16:16 - 04/05/10 |
Caro Claudio, |
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Risposta di Gigi Cavalli | 16:26 - 04/05/10 |
Mi associo all'idea di Claudio al fine di creare un coordinamento per la fusione dei tre comuni. Sarebbe una gran bella novità, anche se, nel caso remoto si realizzasse, poter vedere un "non politico" fare ciò... Caro Don Chisciotte, non mi resta che farti coraggio, ma attento che la battaglia, questa volta, non è contro i mulini a vento, magari... |
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Risposta di claudio agazzi | 19:51 - 04/05/10 |
Mah... cominciano a venirmi dei dubbi eheh, l'ho detta grossa? :) Sto scherzando ovviamente, ero molto serio. Chiaro che il presupposto deve essere l'interesse dei tre sindaci di Bedonia, Compiano e Tornolo e se dovesse capitare varrà davvero la pena fare uno sforzo. Dai allora aspettiamo d'essere stupiti, aspettiamo di vedere tre sindaci che scendono dal trono, si avvicinano alla gente, verificano l'interesse, chiedono un supporto, quantificano i risparmi, ipotizzano gli investimenti, si mettono a discutere su un progetto e nel giro di poco tempo stilano il programma dell'unificazione. Ps, per ora mi accontenterei di una loro dichiarazione, magari in un luogo pubblico come un forum :) Buona serta a tutti Claudio Agazzi |
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Risposta di Piero F. | 12:46 - 05/05/10 |
Persone interessanti dalle voste parti. Bravi, non mollate l'idea. |
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Risposta di Stefano Bruschi | 08:26 - 06/05/10 |
Ciao Claudio, Nel caso poi tu possa effettivamente mettere in pratica tale nobile intento, chiedo a tutti di non lasciarti solo: se tu sei Don Chisciotte allora almeno ciascuno di noi ha il dovere/piacere di proporsi come Sancho Panza ! Condivido anche l'idea di "aspettare" che i Sindaci diano un segno di vita, come dici tu, magari su questo stesso Forum. Però ... però perchè non proviamo a stimolarli almeno un pò: si potrebbe utilizzare quello strumento democratico che è la posta elettronica per organizzare un invio massivo, magari di una proposta concordata ... L'importante è non cadere nel becero costume italiota del "armiamoci e partite" !!! Grazie Stefano Bruschi |
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Risposta di Lorella aviano | 13:03 - 06/05/10 |
8O .. nel senso che riempiamo la casella elettronica dei sindaci in questione? Una email singola, firmata dagli aderenti, non sarebbe più "gentile"?
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Risposta di Remo Ponzini | 13:17 - 06/05/10 |
Buongiorno a tutti, |
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Risposta di Remo Ponzini | 15:10 - 06/05/10 |
Gent.ma Lorella, |
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Risposta di Stefano Bruschi | 15:11 - 06/05/10 |
Gentile Lorella, Apprezzo molto la tua prima preoccupazione: il voler essere "gentili" ! Ma siamo sicuri di essere premiati con le sole "belle maniere" ? Con questo non voglio dire che bisogna essere, neppure lontanamente, maleducati o scortesi: intendo dire che occorre essere decisi, molto decisi e se intasare una casella di posta serve ad essere ascoltati allora intasiamo la cesella di posta. Altrimenti si verifica ciò che scrive Fausto nel suo intervento di oggi su "La seconda grande illusione": leggilo ! Vengo poi a Remo. OK con e per i mezzi di comunicazione e sicuramente ottenere di esporre il proprio pensiero con interviste ed altri interventi simili. Intanto, però, per sfruttare sinergicamente le mail da inviare ai Sindaci basterebbe mettere in copia, a ciascuna mail, Quotidiani ed Emittenti Radio e TV, che comincerebbero ad essere comunque coinvolte. Non credo che potrebbero far finta di ignorare la pioggia di missive indirizzate ai vari Primi Cittadini della zona. Grazie Stefano Bruschi ps: Marchini se ci sei batti un colpo... |
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Risposta di lorella aviano | 06:05 - 07/05/10 |
Remo, grazie per il ps -- io credo di essere in antitesi con alcuni tuoi pensieri: alla prossima cena del forum, ammesso che io possa esserci perchè sono appiedata, non ci vedrei male seduti vicini :) |
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Risposta di Fausto | 11:03 - 07/05/10 |
Lorella, apprendo con rammarico che sei ancora senza mezzo di trasporto... comunque se hai bisogno di uno strappo fammi pure sapere anche perchè se è vero quello che dice Gigi... e cioè che hai avuto la fortuna di accalappiare una delle case più belle della Valtaro, allora la vengo a visitare più che volentieri. Per quanto riguarda l'idea, soprattutto per le modalità di esecuzione, proposta da Claudio credo che sia veramente ottima e che anche se finirà magari tutto in una nube di fumo per lo meno qualcuno avrà provato a cambiare qualcosa. Se ci si arena tutti sul ... è troppo difficile allora non si farà mai nulla veramente. Sono tanti gli interessi che si vanno ad intaccare perciò ci saranno parecchie persone che remeranno contro. E' vero,inoltre, che a Bedonia in questo momento hanno un Carlo Berni che penso sia uno dei pochi politici in grado di concretizzare un progetto. Anche se l'eclissarsi dal dibattito pubblico da parte dell'Amministrazione stessa non è un bel segnale. Però magari è anche sintomo che stanno lavorando e quando lavori non parli.... speriamo sia così. Gli amministratori però vogliono la pappa pronta, perciò Claudio sarebbe bene che decidessi tu la linea di comunicazione che ritieni più idonea per promuovere l'iniziativa. |
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Risposta di Remo Ponzini | 11:43 - 07/05/10 |
Gent.ma Lorella, ho sempre letto i tuoi numerosi interventi e sono perfettamente conscio di essere in netta contrapposizione su alcuni argomenti ma questo non mi ha mai impedito di nutrire stima ed apprezzamento nei tuoi confronti. Il rispetto dell'altrui pensiero è la prima regola di ogni democrazia. Può accadere che nascano discussioni anche accese ed aspre ma la cosa più importante è che non si sconfini mai nella prevaricazione o nell'ingiuria. Avrai assistito alla disputa che ho avuto con Emanuele M. sulle fonti alternative ed altro, eppure, te lo dico con la massima franchezza, verso questo giovane ragazzo io nutro grande considerazione e lo reputo molto intelligente e molto preparato. |
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Risposta di Claudio Agazzi | 13:44 - 07/05/10 |
Ehiiii Remo, non ci si può allontanare un attimo che... cavolo, mi hai trovato il lavoro per i prossimi 12 mesi :) Seriamente. L'ho scritto altre volte: l'amministratore deve fare l'amministratore. Si è candidato, ha preso i voti e quindi ha un obbligo morale verso tutta la popolazione, lavorare e lavorare bene. Io ho solo detto (leggi bene Remo eheh) che nel caso i Signori Sindaci si facessero sentire, se sentissero il bisogno di organizzare un incontro, se sentissero il bisogno di avere un coordinatore per questi incontri, per vedere quali strade percorrere per la fusione, sarei disponibile. Il presupposto era e rimane quello. Azioni di sensibilizzazione come quelle ipotizzate comportano un grande dispendio di energie e di tempo e purtroppo non ne posseggo tanto, di tempo soprattutto. Penso anche che un'amministrazione sorda all'argomento lo rimarrà per sempre quindi se non c'è almeno un po' di terreno fertile si rischierebbe solo di fare un po' di buzz (chiacchericcio). Vero è che se raccogliessimo qualche migliaio di firme di cittadini che a gran voce vogliono perseguire questa strada i Sindaci dovrebbero tendere l'orecchio ma è anche vero che se un sindaco non è in grado di cogliere questi rumors prima ancora che gli vengano sottoposti non è un gran amministratore, di se stesso prima di tutto, ma anche nostro. Abbiamo già visto in altre occasioni come i tempi di reazioni dell'amministrazione in termini di comunicazione siano lenti, stessa cosa succederà in questo caso, lentezza, allungamento, dimenticanza, la tipica strategia del politico che sorride, dice di si e poi non agisce. Vogliamo però come dice Fausto provare a fare qualche cosa? Facciamo un gruppo di lavoro (non abuserei della parola comitato) che possa sondare il terreno? Facciamolo! Magari in occasione della cena, vediamo i presupposti, vediamo gli impegni, vediamo se ci possano essere rappresentanti attivi dei vari comuni che in qualche modo catalizzino l'attenzione sul territorio. A questo punto potremmo chiedere un incontro ai signori Sindaci e capire dalle loro vive voci come si pongono di fronte a questo argomento. Zibello e Polesine sono anni che stanno lavorando insieme, non hanno fatto tutto in pochi giorni anzi... Stessa cosa accadrà da noi se accadrà. Certo si possono sfruttare le esperienze altrui. La Dott.ssa Amadei, Sindaco di Zibello, la conosco bene e si può chiedere a lei qualche contributo importante. Cosa ne pensate? Claudio Agazzi |
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Risposta di Remo Ponzini | 19:36 - 07/05/10 |
Caro Claudio , |
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Risposta di lorella aviano | 06:06 - 08/05/10 |
per Fausto e Remo: siete molto gentili, se Gigi organizza per giugno ci sarò quasi sicuramente - e prendo al volo l'offerta di entrambi perchè mi serve passaggio in andata e in ritorno (e non disturbo troppo uno dei due) ;) |
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Risposta di Rodolfo Marchini | 21:16 - 15/05/10 |
La proposta che hai lanciato è importante, ma limitativa. Unire i tre comuni significa unire le forze di circa 6.000 cittadini, unire i cinque comuni vuol dire metterne insieme oltre 15.000, vuol dire mettere insieme una piccola città della Montagna. Per assurdo è più facile metterne insieme cinque rispetto a tre. Infatti i vantaggi di un agglomerato urbano di 15.000 cittadini sono molto maggiori, per non parlare della forza di pressione (la cosiddetta massa critica) che può essere esercitata sul piano politico. Bisogna rendersi conto che è già poco significante Borgotaro con 7.000 abitanti! Perciò io vi rilancio la proposta di unire tutti e cinque i comuni dell'alta valle, senza campanilismi. Perchè si tratta non solo di risparmiare qualcosa per i costi della politica e dell'amministrazione, ma di dare una prospettiva alla vallata. Vedi, caro Claudio, la fusione tra Zibello e Polesine avverrà con Fidenza a due passi e con altri centri importanti abbastanza vicini. Per noi le città più vicine sono Parma, La Spezia e Chiavari, più o meno a 60/75 Km. Se non facciamo una cittadina delle alte valli, dico in prospettiva, ci dimostreremo miopi e incapaci di pensare al futuro. Un'altra cosa voglio dirvi: se abbiamo capito l'importanza di fare un solo comune tra Bedonia, Compiano e Tornolo, non possiamo capire che è più importante farne uno unico tra tutti e cinque i comuni? Mi era sembrato che il sondaggio avesse dato questo esito. Allora perchè retrocedere sulle posizioni? Prima si va per la meta principale, poi, caso mai, ci si può fermare a quella che la precede. Vi faccio un appello accorato: non perdiamo di vista la meta principale! Facciamo l'Unione tra Albareto, Bedonia, Borgotaro, Compiano e Tornolo, facciamo una Città delle Alte valli del Taro e del Ceno! |
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Risposta di Fausto | 13:40 - 16/05/10 |
Buona la prima ed anche la seconda. Ma mi sembra che siamo a palo sia su una che sull'altra... Che risposta c'è stata dalle amministrazioni a questo tipo di sollecito? Direi che i tempi sono giusti per muoversi seriamente e direi che come lettore del forum leggerei più che volentieri una bozza concreta di proposta con tanto di soggetti attivi, proponenti ed eventuali posizioni politiche, programmi e tempi di attuazione. A tal proposito sarebbe bello che qualcuno dei vertici Provinciali della PDL cominciasse un confronto con la popolazione locale, lo sturmento c'è.... è questo forum. A me piacerebbe sapere cosa ne pensano Forza Itala e la Lega di questa idea. Il PD mi sembra si sia espresso chiaramente... silenzio tombale. E trattandosi di Amministrazioni guidate attualmente dal PD non vedo perchè proprio loro dovrebbero castrarsi i posti di secondo lavoro. Io di bozze di proposta concrete non ne ho ancora lette, però ammetto la mia ignoranza e magari già sono state proposte. Il tempo è poco per tutti perciò meglio discuterne sul concreto, altrimenti meglio lasciar perdere e concentrarsi sulle problematiche attuali e sul miglior modo di gestirle con l'attuale configurazione. Magari Claudio ha avuto qualche riscontro.... Ciao |
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Risposta di Rodolfo Marchini | 16:53 - 17/05/10 |
Riporto la proposta ufficiale che il nostro gruppo ha proposto ufficialmente in Consiglio l'anno scorso. Ma ora lo riproporremo. PROPOSTA DI COSTITUZIONE DELL’UNIONE DI COMUNI TRA ALBARETO, BEDONIA, BORGOTARO, COMPIANO E TORNOLO E CONTESTUALE SCIOGLIMENTO DELLA COMUNITA’ MONTANA DELLE VALLI DEL TARO E DEL CENO
Con la legge istitutiva delle Comunità Montane, aveva preso vita, nel nostro contesto provinciale, un’unica comunità montana comprendente tutti i comuni montani delle varie vallate del Parmense. Con 23 comuni e con circa 60.000 abitanti di riferimento rappresentava una consistente massa critica e il tema della Montagna divenne centrale nel confronto politico parmense. Ma un’aggregazione territoriale così vasta, senza un diretto mandato elettorale, risultò ben presto difficilmente gestibile. Fu posta allora la questione dello sdoppiamento che la regione Emilia Romagna definì nella composizione e nella delimitazione rimaste invariate fino all’ingresso di Medesano nella Comunità Ovest delle Valli del Taro e del Ceno distinta dalla comunità Est della Val Parma. Col costituirsi della Comunità Ovest si discusse a lungo sulla scelta della sede tra Fornovo e Borgotaro. Prevalse Borgotaro e tale decisione diede una speranza in più alle prospettive della nostra montagna, in quanto la sede a Fornovo avrebbe indicato un baricentro di pedemontana piuttosto che di montagna. Nel frattempo la novità legislativa, che nella riforma istituzionale riconobbe l’autonomia statutaria delle Comunità Montane, diede nuovo slancio alle speranze entusiastiche di un possibile sviluppo della Montagna. La Comunità Montana delle Valli del Taro e del Ceno accrebbe inoltre la sua importanza quando ebbe anche le funzioni di Unità Sanitaria Locale, con la Gestione diretta della Sanità del territorio e dell’Ospedale, ampliando enormemente il suo ruolo politico, fino a quando la gestione sanitaria non fu accorpata in un’unica Usl provinciale. Nello stesso tempo, in seguito all’entrata in vigore della gestione a Maggioranza (ricordiamo che in precedenza vigevano le famose gestioni politiche unitarie), si profilò anche la consistente ipotesi di trasformare la Comunità Montana in un Ente locale di Primo grado ad elezione diretta del Consiglio comunitario. Il tema fu dibattuto a lungo in tanti congressi Uncem, ma quell’ipotesi non si concretizzò mai. Così la parabola della speranza di avere in Montagna un forte Ente sovracomunale a legittimazione elettorale diretta prese ben presto la china discendente. E ormai da qualche anno sta avanzando una forte e dura riflessione sulla crisi delle Comunità Montane, e non solo di quelle che si erano costituite a livello del mare o in pedemontana. Le Comunità montane sono entrate nell’occhio del ciclone e spesso sono state annoverate tra gli enti inutili da sopprimere, facendo cadere qualunque speranza in chi poteva vedere ancora in esse una prospettiva favorevole per la ripresa e il rilancio dei territori e dei paesaggi della Montagna.
Così nel dibattito più recente, ampiamente condizionato dalla pubblicazione del libro “La casta” e poi sostenuto autorevolmente dalla proposta del Ministro Lanzillotta durante il Governo Prodi 2005-2007, si è diffusa nella pubblica opinione sempre più l’idea di dover porre mano al riordino degli Enti locali per intervenire nel contenimento dei costi e soprattutto nella riduzione degli sprechi della politica. Questa spinta popolare dal basso e una più cosciente riflessione politica ha fatto maturare un vasto convincimento trasversale bipartisan orientato verso la soppressione delle Province e delle stesse Comunità Montane. Per le prime, la discussione, come si sa, è aperta a livello nazionale e noi la sosteniamo in quella direzione. Per le seconde, con la legge 244/2007, sono state coinvolte anche le Regioni e, per quanto ci riguarda, una risposta ben orientata arriva dalla Regione Emilia Romagna.
Questa legge interviene, a nostro parere, in modo confuso e farraginoso, tuttavia provvede a ridurre drasticamente il numero delle Comunità montane, che passano da 18 a 9, e valorizza le Unione dei comuni, incentivandole come ricerca dell’ambito ottimale plurifunzionale. Ma ancor più significativo è il superamento dell’autonomia statutaria derivante dall’art.8. Con tale norma le Comunità Montane, pur rimanendo di nome, sono ridotte, istituzionalmente, al rango di Unione di comuni. Una trasformazione decisiva, poiché di fatto viene soppresso l’Ente Comunità Montana, come oggi lo conosciamo. Presidente del nuovo Ente dovrà essere un Sindaco e la giunta dovrà essere formata dai Sindaci, senza ulteriori compensi, così come sarà ridotta la composizione del Consiglio comunitario. Un passo avanti notevole per la riduzione dei costi e anche per evitare la sovrapposizione dei ruoli e gli inutili doppioni burocratici; un provvedimento che noi condividiamo e sosteniamo, ma che potrà portare concreti benefici solo se ne sapremo trarre tutte le possibili conseguenze positive.
La prima conseguenza positiva sarebbe quella di autodeterminarci aggregazioni omogenee per caratteristiche territoriali, demografiche, socio-economiche e culturali complessive. Viene da sé che qui sta la possibilità di una nuova visione strategica di prospettiva, dal momento che il formarsi delle Unioni di Comuni, nascendo dal basso, richiede una preventiva volontà politico-amministrativa finalizzata all’obiettivo comune da raggiungere. Ossia l’Unione di Comuni, che di per sé è libera e volontaria, richiede un necessario e preliminare progetto politico di prospettiva. Ben diverso è lo stato attuale di Comunità Montana, non libero e non volontario, che un progetto politico lo postula ugualmente, ma solo a posteriori. Ecco, noi oggi possiamo cogliere una grande occasione, quella di scegliere, liberamente e volontariamente, con forte entusiasmo vitalistico, una Unione di Comuni, quella che è più favorevole per un nostro progetto politico di territorio. Oppure posiamo rimanere stancamente e staticamente, addirittura con un peggioramento della forma istituzionale, nello status quo. Siccome a noi pare che lo status quo non sia più in grado di rappresentare le nostre convenienti aspettative e che, per ragioni prevalentemente territoriali, oltre che politiche, è sempre più difficile trovare punti d’incontro tra valtaresi e valcenesi e tra medie ed alte valli, proprio per questo ci sembra altresì opportuno percorrere una nuova strada per nuovi progetti.
Questo indirizzo, peraltro, ci viene suggerito e sollecitato anche dagli articoli del capoII- titolo II della stessa legge regionale n.10/08. In particolare dall’art. 10 e dall’art.11, dove si stabiliscono i principi per il conferimento delle funzioni, affinchè se ne garantisca l’ottimale gestione, con un solo livello plurifunzionale e col conferimento integrale effettuato, di norma, da tutti i comuni aderenti. Ma anche dalle indicazioni dell’art. 14, che al comma 2 prevede che le aree amministrative conferite diventino almeno sei a decorrere dal terzo anno successivo all’entrata in vigore della legge. A noi sembra che sia molto complicato raggiungere questo obiettivo in un territorio così vasto e disomogeneo come è quello della attuale Comunità Montana, e anche se fosse raggiunto potrebbe risultare l’esito di una forzatura di legge, piuttosto che di una convinta scelta, libera e volontaria; e per reazione potrebbe produrre effetti politico-amministrativi contrari alle buone intenzioni del legislatore. E non basta nemmeno, in questo nostro così ampio e variegato territorio, il correttivo delle gestioni associate in zone, come previsto dall’art.13, co. 4 della l.r. 10/08, in quanto esse non potrebbero comunque togliere eventuali forti discrepanze o anomalie tra la volontà di conferimento di funzioni rispetto alla possibilità di gestirle efficacemente.
Sulla base delle considerazioni prima esposte, noi riteniamo che la strada da intraprendere sia quella di costituire una nuova Unione di Comuni che comprenda i cinque comuni dell’Alta Valtaro (Albareto, Bedonia, Borgotaro, Compiano e Tornolo) e a cui potrebbero aderire i comuni limitrofi. Tra questi comuni è molto facile individuare la necessità di un comune piano di sviluppo capace di mettere a sistema urbanistico i centri principali come un unico agglomerato abitativo e insediativo. E’ altrettanto facile cogliere in un simile contesto l’opportunità di un conferimento ampio di funzioni che potrebbe comprendere, in brevissimo tempo, quasi tutte le aree di amministrazione generale indicate nell’art. 14 della legge 10/08. Gestire insieme, per esempio, i servizi tecnici, informativi e scolastici, l’urbanistica, l’edilizia e il catasto, i servizi demografici, gli appalti e lo sportello unico per le attività produttive, potrebbe comportare vantaggi istituzionali ed economici molto rilevanti. Del resto si comprende bene come si possa, tra questi comuni, gestire insieme l’elaborazione degli strumenti di pianificazione urbanistica in ambito intercomunale, mentre risulta pressoché impossibile immaginare di farlo per tutti i comuni della attuale Comunità Montana. Però sta proprio nel mettere insieme funzioni, servizi e aree amministrative lo scopo delle aggregazioni intercomunali, perché con ciò si determina lo svilupparsi di una visione unitaria delle necessità territoriali. E a questo dobbiamo tendere con ogni nostra energia se vogliamo contribuire al superamento dei campanilismi che tuttora impediscono o frenano, sul nostro territorio, ogni iniziativa di grande respiro, sia nel campo delle attività imprenditoriali e commerciali, sia nel settore del turismo o delle infrastrutture, sia, infine, nei servizi alla persona. Noi quindi sosteniamo con forza questa proposta perché siamo convinti che l’unione a livello istituzionale possa anche favorire la coesione dei cittadini dell’Alta Valtaro, i quali oggi, come non mai, hanno bisogno di credere tutti insieme in alcuni grandi progetti per continuare ad avere prospettive concrete per il futuro delle prossime generazioni. E non è escluso che in un domani non troppo lontano si possa da qui procedere verso la fusione di questi comuni, così come previsto dall’art. 16, co. 2 della legge più volte citata, non solo per usufruire delle premialità incentivanti in essa previste, ma per cogliere in essa tutte le migliori opportunità e i maggiori vantaggi.
I Consiglieri Avalli Luciano, Marchini Rodolfo, Rolandi Federico, Vignali Salvatore
Borgotaro, 23.1.09
Naturalmente questa è una proposta perfettibile, ma è quello che si potrebbe fare con la legislazione vigente. Ciao, Rodolfo |
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Risposta di Fausto | 23:32 - 17/05/10 |
Grazie Prof. per il tentativo di chiarimento ma quel documento lo avevo già visionato (comunque l'ho riletto con attenzione). Tuttavia non trovo alcun riferimento concreto se non una dichiarazione di intenti. Io intendevo una cosa del tipo : 1) Ubicazione Municipio del nuovo Comune unico 2) Ruolo degli attuali Municipi 3) Ruolo degli attuali uffici dei singoli Comuni e dei relativi dipendenti 4) Come potrebbe essere gestito il passaggio di consegne politiche? ci sono degli assessori e dei sindaci che rappresentano la popolazione che "perderebbero" diritti acquisiti. Tra l'altro per complicare la vita in Italia siamo bravissimi ed i mandati non sono stati assegnati nello stesso anno. Perciò come si risolverebbe la faccenda? Tutti a casa e nuove votazioni? 5) Tutti i Comuni hanno bilanci in regola? o si dovrebbero ripianare dei debiti pregressi? 6) Impostazione di un servizio di trasporto pubblico che diventerebbe necessario per le normali espletazioni dei diritti civili, istruzione in primis poi accesso agli uffici pubblici ecc.. Insomma, intendevo, pane al pane. Ma queste cose giustamente, come dice Claudio, bisognerebbe che le buttassero giù le persone preposte all'Amministazione. Tra l'altro io sarei per una politica di responsabilità. Per me chi amministra dovrebbe ricevere laute remunerazioni (che gli permettano pure di dotarsi di una buona assicurazione) a fronte di una responsabilità penale e civile diretta. Di mestiere un politico dovrebbe fare il politico, ma rispondere delle proprie azioni proprio come qualsiasi lavoratore, non come ora. Attendo gentile riscontro perchè ritengo veramente che se non intraprenderemo questa strada a breve ci sarà ben poco da cantare. |
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Risposta di Claudio Agazzi | 12:35 - 17/05/10 |
Ciao a tutti.
Il forum come qualsiasi altro luogo pubblico e media è un terreno utile all'amministratore per imparare, gratuitamente, quello che la collettività pensa. Poi se l'ammistratore è sordo, oppure ci vede ma decide strade diverse è un altro discorso. Fausto, Zibello e Polesine hanno incaricato l'Università di Parma per lo studio sul caso, non è semplice per uno di noi, impiegando tempo e risorse, presentare un progetto completo o anche parziale. Questo è un lavoro che devono fare gli amministratori. Sono pagati per questo. L'hanno scelto loro. Rodolfo, io capisco il tuo ragionamento e in linea di principio lo condivido. Penso però sia più facile far sposare due che appena appena si sentono vicini piuttosto che due che per ragioni storiche quando si vedono si girano dall'altra parte. Scusa il mio realismo ma siamo ancora lontani, secondo me, da una unione consensuale di Borgotaro con gli altri comuni. Io sono di Bedonia e nel proporre la cosa so bene che quelli di Tornolo si sentiranno danneggiati, come pure quelli di Compiano. Capirò le resistenze, i dubbi, ma essendo così vicini fisicamente certi ostacoli si superano meglio. Se c'è da chiuduere una scuola che è a Isola e far venire quei pochi bambini a Bedonia è semplice. Se invece li dobbiamo mandare a Borgotaro diventa più problematico. D'altro canto se un domani costruisco un centro di aggregazione pubblica a Isola per me di Bedonia non sarà un problema andarci (magari in bicicletta). Un'unione dei cinque comuni la ipotizzerei ma in un secondo passaggio. Il mio obiettivo è prima di tutto il risparmio per reperire risorse da investire sul territori, non tanto poter fare la voce grossa con quelli di Parma o Bologna. Opinioni ovvio. Ne approfitto per fare 3 domande precise ai Sindaci dei tre comuni. Credo che loro, o chi per essi, leggano questo forum, quindi mi aspetterei una risposta diretta qui, condivisa da tutti. Nel dubbio però le stesse domande le invierò per mezzo posta con preghiare di risposta. In questo modo i Sig.ri Sindaci saranno informati direttamente e verrà lasciata loro la scelta di rispondere oppure no. Anche una non risposta è una risposta. 1° domanda Egr. Sig. Sindaco, pensa che, una volta valutato e studiato il caso, la fusione dei tre comuni: Bedonia, Compiano, Tornolo possa portare a dei benefici economici per questo territorio? Ritiene insomma che sia utile ipotizzare un cammino che porti alla creazione di un solo comune? 2° domanda Conosce i benefici di cui i nostri tre comuni potranno godere nel caso si prospetti un processo di unificazione? E' a conoscenza di finanziamenti agevolati da parte della Regione o di altri enti per i comuni che intandano accorparsi? Se si ci fornirebbe una breve panoramica? 3° domanda Non ritiene che dato il perdurare della crisi finanziaria e ora della crisi sul debito pubblico si possa arrivare ad un'unificazione per legge dei comuni più piccoli senza in quel caso avere benefici finanziari? 4° domanda Ritiene utile fissare un incontro tra i tre sindaci per delineare un possibile scenario, una possibile strada da percorrere verso l'unificazione? Cordialmente Claudio Agazzi
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Risposta di Claudio Agazzi | 19:54 - 18/05/10 |
Buonasera a tutti. Raccomandate spedite oggi. Vediamo se bussando qualcuno apre :) ciao |
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Risposta di Remo Ponzini | 15:10 - 21/05/10 |
Caro Claudio, ti rispondo in ritardo perchè ero assente da Bedonia. Come ben sai l'argomento l'ho sempre trovato coinvolgente e di grande rilevanza per le motivazioni di cui abbiamo già ampiamente parlato. Infatti, appena tornato, sono andato subito a vedere su questo forum se qualche amministrazione comunale si era fatta viva ma, ahimè, ho notato solo del torpore assai profondo e della totale noncuranza di quello che una parte della popolazione, non trascurabile, sta pubblicamente dibattendo. Temo che stiano facendo come gli struzzi; purtroppo , come dici tu, anche una NON risposta è UNA risposta (sbarbata, aggiungo io). Ci resta una piccola speranza che le lettere che hai inviato direttamente ai tre Sindaci conducano ad una ponderata riflessione e, conseguentemente, ad un semplice riscontro. Dal mio punto di vista non mi sembrerebbe neppure tanto faticoso. Chissà perchè la politica ha sempre dei tempi lunghissimi e mai chiaramente definiti. Nelle domande che hai posto c'è un condensato di contenuti con l'indicazione dei benefici e dei percorsi da seguire. Penso anche che si potrebbero utilizzare, almeno in gran parte, gli studi già fatti dall'Università di Parma. E poi la conoscenza diretta che hai con la sindachessa di Polesine potrebbe portare ad una ulteriore utilissima collaborazione. Sto facendo della polemica ma voglio anche lasciare uno spioncino aperto alle ns. aspettative. |
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Risposta di Claudio Agazzi | 12:52 - 25/05/10 |
Ciao, Claudio Agazzi |
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Risposta di Renzo B. | 11:56 - 18/06/10 |
Signor Claudio, mi permetto di chiederle se vi sono state risposte o incontri in merito alla sua interrogazione? dal silenzio intuisco la risposta. Grazie |
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Risposta di Claudio Agazzi | 16:55 - 18/06/10 |
Buongiorno qualche notiziola c'è. Tra l'altro di oggi. Ora non riesco ma lunedì mi riprometto di risponderle.
Claudio Agazzi |
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Risposta di Claudio Agazzi | 10:40 - 21/06/10 |
Eccomi qui. Prima di tutto volevo dire che solo il Sindaco di Bedonia ha risposto alla mia lettera. I Sindaci di Tornolo e di Compiano no! Le raccomandate sono state spedite il 18 Maggio, è passato quindi ormai un mese. Cosa voglia dire questo silenzio lo lascio a voi. Ho più volte scritto che la polemica fine a se stessa non vale nulla e quindi non sarò certo io a foraggiarla. Spero solo che questa piccola azione abbia sollevato qualche dubbio nei due Sindaci "latitanti". Detto questo vengo al Sindaco di Bedonia. Carlo Berni pochi giorni dopo la lettera mi inviò un messaggio dicendomi che mi avrebbe risposto. Mi ha poi chiamato e scritto una mail nella quale diceva che aveva bisogno di un po' di tempo per capire meglio e per consocere meglio i contenuti dell'ultima manovra finanziaria. Venerdì mi ha chiamato e mi ha esternato il suo pensiero. L'ho invitato a farlo pubblicamente qui ma Carlo Berni è un po' "restio" ai moderni mezzi di comunicazione e mi ha pregato di riportare le sue parole. Ora io lo farò per "dovere" giornalistico :) (rido ironicamente) in quanto lui mi ha detto che mai sconfesserebbe quanto da me scritto. In sostanza Berni dice che l'unione di due o più comuni facenti parte di una Comunità Montana porta con se qualche problema in più anche se percorribile. Di fatto non è contrario a un'ipotesi di unificazione anche se questo percorso dovrebbe essere ben ponderato e prendere in esame tutti gli aspetti che andrebbe a toccare. Ponderato vuol dire fare come hanno fatto Polesine Parmense e Zibello che si sono avvalsi dell'Università di Parma per lo studio di fattibilità. Quindi AFFERMIAMO: Carlo Berni, Sindaco di Bedonia, fatto salvo il fatto di avere prima un analisi chiara costi/benefici è favorevole all'unificazione dei tre comuni. Mi ha anche però parlato del contenuto della nuova finanziaria nella quale sono contenute norme riguardanti i piccoli comuni. Pare che per i comuni sotto i 3.000 abitanti ci siano obblighi di accorpamento di servizi. Quindi non più una scelta ma un dovere. Capirete che il tema è molto complesso e non ho io le capacità per poter svolgere un trattato sull'argomento. Sintetizzerei sul fatto che se no lo facciamo noi (l'unificazione) prima o poi ce la faranno fare per legge, l'avevo scritto anche tempo fa, con magari minori vantaggi fiscali ora previsti. Bene ora che si fa? Di solito questi commenti, questi interventi, sono fini a se stessi. Uno propone, c'è un po' di discussione, magari qualcuno va un po' avanti (il sottoscritto) e raccoglie qualche elemento in più e poi tutto si sgonfia. Sarebbe davvero interessante che qualche abitante di Compiano e Tornolo e Bedonia si facesse sentire, che partecipasse alla discussione esprimento il proprio pare, anche contrario. Sarebbe interessante che qualcuno, come ho fatto io, scrivesse ai Signori Sindaci e sensibilizzasse l'argomento. nel caso le mail dei comuni sono: Tornolo: protocollo@postacert.comune.tornolo.pr.it Compiano: protocollo@postacert.comune.compiano.pr.it Bedonia: protocollo@postacert.comune.bedonia.pr.it Le mail si possono usare ugualmente, chi avesse la posta certificata la mail assume il valore di una raccomandata A/R Cordialmente Claudio Agazzi |
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Risposta di Stefano Bruschi | 08:12 - 22/06/10 |
Ciao Claudio, Sicuramente seguirò il tuo consiglio e scriverò ai Sindaci che, spero solo per ora, non si sono fatti vivi, per dare enfasi all'0pera di sensibilizzazione sull'argomento. Stefano Bruschi |
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Risposta di Remo Ponzini | 18:23 - 22/06/10 |
Caro Claudio, |
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Risposta di Claudio Agazzi | 12:55 - 23/06/10 |
Ciao Stefano e ciao Remo. Una gara dura questa sapete. Attira di più un argomento tipo una scala sulla Pelpirana, un'aiuola curata o non curata, una festa venuta bene o andata male. Provare a progettare IL FUTURO di questa valle suscita meno interesse. Credo che coesista una forte pigrizia mentale (quella fisica ce l'ho anche io) nel valligiano. Si parla di quello che più crea caos, rumore e meno di quello che serve veramente. Provate a pensare a quanti occhi leggeranno questi post, provate ad immaginare cosa passa nella mente di queste persone. Alcune diranno, bravo hai ragione, altre completamente avulse da qualsiasi coinvolgimento leggeranno e basta, altre si faranno una risatina ironica, altri saranno contrariati e nutriranno verso gli autori sentimenti quali odio, rancore, invidia. Ebbene saranno tanti a ricadere in una delle fattispecie sopra indicate, ma nessuno di loro, NESSUNO, si scrollerà di dosso quella prigrizia di cui dicevo prima, quell'inerzia a fare nulla, quella forma di egosismo di farsi solo i cosidetti e non curarsi della collettività. Quindi capite quanto è dura questa battaglia? Non solo perchè ci possono essere dei Sindaci contrari o che per opportunità non si schierano ma soprattutto perché non c'è un interesse diretto dei valligiani, un tornaconto che gli stimoli a salvare il proprio territorio, la propria economia. Difficile capire che se tra Bedonia, Compiano e Tornlo riusciamo a risparmiare a 500.000 Euro all'anno possiamo fare investimenti per 500.000 Euro all'anno? Difficile capire che questi investimenti potranno essere produttivi per incrementare l'economia e l'occupazione locale? Potranno servire a sopperire ad alcune lacune che oggi ci sono per scarsità di fondi? Mah, io penso di no. Penso sia facile intuirlo ma allo stesso tempo vedo chiaramente davanti a me quel signore che è arrivato fino a questo punto del mio post, che legge per curiosità, che finito di leggere chiude forumvaltaro.it e si fa i cosidetti suoi... E chi se ne frega del risparmio, dell'investimento, tanto io stasera vado a mangiare il pesce al mare. Speriamo che tra questi non ci siano anche coloro che devono e possono decidere come i Sindaci di Tornolo e Compiano. La lotta continua :) Cordialità
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Risposta di Fausto | 22:15 - 23/06/10 |
Quoto al 100%, ma è anche vero che io per circa 35 anni sono stato tra quelli alla finestra. Ora nel mio piccolo e con le mie competenze sto cercando di fare qualcosa di concreto, se le cose sono arrivate a questo punto la colpa è anche mia (e del 99% dei miei coetanei borgotaresi) che me ne sono chiamato fuori per troppo tempo lasciando che politicanti incapaci riducessero il paese ad una immobilità totale. Questa sera 23/06/2010 in via Nazionale a Borgotaro c'erano accese solo alcune luci dei negozi. Illuminazione pubblica NON PERVENUTA. Meno cene, inaugurazioni e viaggi pagati e più attenzione al paese, grazie. Ti sembrerà strano Claudio ma ti assicuro che al Borgo stanno facendo molto ma molto ma molto meno che a Bedonia... e questa non è politica, sono dello stesso partito! Guarda la media dell'età dei componenti dell'amministrazione Bedoniese e quella di Borgotaro, Albareto, Tornolo e Compiano. Non c'è da stupirsi che da Bedonia arrivino delle risposte e dalle altre parti no. Solo se i senatori si fanno da parte si può cambiare¸ io nel frattempo nel mio piccolo continuo a spalare, un pò di neve l'ho già tirata via... Comunque è normale che i piccoli non rispondano... se si accorpa a Bedonia la loro posizione svanisce. Non possono mica fare anche un tappeto di rose per agevolare la situazione!
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Risposta di Claudio Agazzi | 11:18 - 24/06/10 |
Ciao Fausto, E' bene comunque che da qualche parte ci si muova, è utile per tutti anche chi per adesso è fermo. A Bedonia mi pare anche ci sia un interessante inizio di collaborazione tra Amministrazione e Opposizione. Sarebbe fantastico se questo succedesse, senza riserve, senza paure di apparire o non apparire, solo per il bene del paese. Sul fatto che Compiano e Tornolo svaniscano non sono d'accordo sai. Perché? Si potrebbe anche trovare un nome nuovo da dare a questo territorio "Alta Valtaro" un esempio per carità. Tra l'altro molto più efficace a fini turistici. Il comune di Lonato da quando ha aggiunto del Garda ha aumentato di molto la presenza turistica. Quindi diventerebbero Bedonia in Alta Valtaro, Compiano in Alta Valtaro, Tornolo in Alta Valtaro. Io abito a San Polo di Torrile. Il comune è Torrile ma a Torrile non c'è la sede municipale che è invece a San Polo. Quando dico dove abito dico a San Polo di Torrile. Il resto sta all'intelligenza di chi amministra e dei cittadini. Tornolo, Compiano e Bedonia hanno pari dignità e quindi quando si dovessero fare delle scelte andrebbero fatte con la logica della migliore opportunità e in seconda battuta di una equa ripartizione. Il territorio è grande e va gestito e "sfruttato" nei migliore dei modi. Ciao Claudio Agazzi |
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Risposta di Rodolfo Marchini | 18:50 - 04/07/10 |
Caro Claudio, a me fa piacere che si discuta sulla possibilità di fondere i tre comuni di BEdonia Compiano e Tornolo in un unico Comune e sarebbe senz'altro un passo avanti molto importante per unire le forze. Ma ti chiedo: perchè non provare a metterne insieme cinque che potrebbero integrarsi in modo perfetto e potrebbero far emergere le loro rispettive eccellenze e i loro valori. Questo non vuol dire che nei soli tre comuni di Bedonia, Tornolo e C ompiano non ci siano valori, ma se si mettono insieme tutti e cinque si può fare una vera città dell'alta Valtaro, con l'ospedale, con le scuole superiori, con maggiori attività commerciali, presenti a Borgotaro, ma anche con le eccellenze naturalistiche di Bedonia, Tornolo e Albareto, il Castello di Compiano, il Santuario e il Seminario di Bedonia etc.etc. Se ci fosse più convinzione e determinazione nei cittadini di questa alta valle per fare qualcosa di grande e significativo, tutti iniseme, forse potremo dare un futuro ai nostri figli! Noi, intanto, come gruppo politico di minoranza, andiamo avanti e speriamo di convincere anche i più scettici. |
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Risposta di Claudio Agazzi | 13:11 - 05/07/10 |
Ciao Rodolfo. Perché se è un'impresa proibitiva fondere in un unico comune (e non un'unione di comuni) Bedonia, Compiano e Tornolo, vedo il passaggio successivo, l'integrazione e la fusione quindi in un unico soggetto di Borgotaro e Albareto, quasi miracoloso. Un conto è lanciare problami, come i miei, un conto è realizzare le idee. C'è questa consapevolezza, la difficoltà di realizzare l'opera e quindi un primo step già impegnativo come quello dei tre comuni dell'alta Valtaro, lo vedo propedeutico. Capisco anche il tuo punto di vista. Vedo però la strada da intraprendere (nel caso della tua ipotesi dei 5 comuni) più legata ad un idea di Unione di Comuni, che rimangono però autonomi nella loro sovranità che però possano gestire insieme un certo numero di servizi e attività. Poi se questo percorso porterà un domani ad un unico soggetto ben venga, non sono contraio. La mia perplessità verso la tua proposta è anche legata alla natura del territorio. La vicinanza dei tre comuni aiuterebbe sicuramente. Come ti dicevo per uno che abita a Bedonia andare a lavorare a Isola o in Pometo è praticamente la stessa cosa, andare a Borgotaro alla lunga può portare a decisioni del tipo, andiamo ad abitare là. Borgotaro da sempre non è stata molto generosa con la politica del decentramento. Quello che ha potuto l'ha tenuto per sè, dalla ferrovia all'ospedale, alla comunità montana e a tanto altro. Mi ricordo che mentre Bedonia stava discutendo se essere o non essere d'accordo sull'ampliamento della ceramica, Borgotaro lavorava dietro le quinte e in men che non si dica lo stabilimento nuovo si fece lì. Come ben sai adesso la sede di Bedonia chiuderà mentre (e lo spero) quella di Borgotaro rimarrà aperta. Guarda che non è campanilismo. Sono legato a Bedonia ma credo d'essere in gradi di vedere un po' più in là. Dico solo che ci sono tante ragioni per ipotizzare il percorso che ho proposto. Poi sai, io e te stiamo parlando, scrivendo, ma come dice giustamente Berni bisognerebbe cominicare a studiare il caso e capire cosa conviene e cosa non conviene fare. Magari i risparmi ottenuti con la fusione dei tre comuni non aumenterebbero con l'incorporamento di Borgotaro, dovendo comunque lasciare servizi e presidi sui territori così lontani. Ps, noi qui ne parliamo ma come vedi a parte qualcuno i signori amministratori fanno gli indiani :)
Ciao Claudio Agazzi
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Risposta di Fausto | 16:34 - 06/07/10 |
Indiani che prima delle elezioni lustrano l'ascia e le piume e saltano fuori da dietro ogni pianta. Per l'accorpamento generale anch'io dissento perchè i Borgotaresi sono sprovvisti da anni, non posso dire da sempre perchè non c'ero, della benchè minima capacità di iniziativa imprenditoriale. I miei nonni che venivano da ben altre realtà sono venuti, hanno messo in piedi dal nulla una meraviglia chiamata Albergo Roma che ha dato lustro al paese per decenni, ma appena hanno ceduto il passo si è dissolto tutto nel vento. Certo, per realizzare quel miracolo hanno fatto vite di sacrifici mica 6 ora al giorno per 5 giorni la settimana!!! Pensavo oggi all'ospitalità ed alla capacità attrativa dei romagnoli rapportandola a quella dei Borgotaresi, e amaramente ho realizzato che o noi giovani ci mettiamo a cambiare registro oppure sarà bella grigia la faccenda. Le aziende del borgo sono per la maggior parte gestite da gente di fuori perchè quelli del sasso hanno sempre vissuto di rendita fornendo servizi agli "sfortunati di periferia". Manca proprio una mentalità comune per questo non penso che l'unione di tutti sia possibile. Ma tra Bedonia, Tornolo, Compiano e metterei anche Albareto credo proprio si possa fare. Però è vero, se ne parla da tempo ma in soldoni!!! Io lo sostengo da quando l'ho visto amministrare, l'unico in grado di raggiungere un risultato del genere, per lo meno di imbastire un progetto è Berni. Perciò sarebbe bello che arrivasse almeno da Bedonia una risposta ufficiale, tanto da capire un attimo se si tratti di una cosa realizzabile. Per quanto riguarda il Borgo io penso che abbia una mentalità più simile a quelle assistite di altre zone d'Italia e che si opporrà sempre a qualsiasi tipo di cambiamento. Non ci perderei nemmeno un minuto a valutare quella soluzione. Questo è un paese che potrà rinascere solo dalle sue ceneri, e purtroppo deve bruciare ancora un bel pò prima di arrivare a quelle. Ps. a proposito di progetto comprensoriale, della piscina coperta si sa qualcosa??? |
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Risposta di Claudio Agazzi | 12:57 - 13/07/10 |
Mandando le tre raccomandate avevo un obiettivo: conoscere un po' di più gli interlocutori, conoscere la loro levatura, la loro capacità relazionale e comunicativa. Di Carlo Berni ho già scritto. Ha risposto in più modi e in parte si è detto d'accordo sul progetto. Se una qualsiasi persona vivente su questo pianeta mi scrivesse una lettera, con un testo non offensivo, con delle domande non fuori luogo mi sentirei prima di tutto grato per l'attenzione e l'interesse di questa persona verso di me e verso le cose che faccio e soprattutto mi sentirei in dovere morale di rispondergli, a volte si legge educazione. I Sindaci di Compiano e di Tornolo non hanno avuto questo moto emotivo al loro interno. Hanno semplicemente glissato. Non li conosco personalmente e quindi non mi permetto di giudicare, mi limito a confermare la mancanza di attenzione nel loro non gesto. Tanti anni fa, vidi una intervista a Giovanni Spadolini, credo fosse presidente del Senato in quel periodo. Parlò del risorgimento, lui era un grande storico del risorgimento, e ne parlò in modo così entusiastico da suscitare il me il desiderio di affermargli la mia stima, gli scrissi una lettera. La risposta con la sua firma la conservo ancora. Le menti più eccelse di questo forum diranno che un suo segretario si sarà occupato della risposta. Può essere ma intanto la risposta arrivò e la firma era la sua. Qui, nelle alti valli del Taro invece non arriva nulla, neppure dai segretari. Eppure saranno passati vent'anni, anni durante i quali si dice i politici dovrebbero essere più vicini alla gente, anni nei quali la comunicazione, i mezzi di comunicazione hanno fatto passi enormi. Cordialmente Claudio Agazzi
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Risposta di Remo Ponzini | 14:26 - 15/07/10 |
Caro Claudio, da quello che scrivi traspare amarezza ed anche delusione. E non può certo consolarti che anch'io e tanti altri condividiamo lo stesso tuo stato d'animo.
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Risposta di Claudio Agazzi | 18:35 - 16/03/12 |
Buonasera |
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Risposta di Giovanni | 11:01 - 17/03/12 |
Si Claudio hai ragione.. qualche servizio in più.. magari nei primi mesi della scuola materna (asilo) i riscaldamenti accessi almeno 2 ore per stemperare l'ambiente e non pagare "paccate"di euro alle farmacie in medicinali anti-influenza e varie.... e magari recuperare il consumo del riscaldamento spegnendo qualche ora quelli del palazzo comunale (tutti i piani) che alle 20 di sera fanno caldo come ai caraibi d'estate!!
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Risposta di Stefano Bruschi | 14:31 - 19/03/12 |
Buongiorno a tutti,
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Risposta di Faber | 18:34 - 19/03/12 |
Temo che con l'attuale classe dirigente le possibilità siano vicine allo zero.
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Risposta di Claudio Agazzi | 22:18 - 19/03/12 |
Ciao Stefano
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Risposta di Stefano Bruschi | 07:52 - 20/03/12 |
Ciao Claudio,
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Risposta di BRONTOLO | 09:21 - 20/03/12 |
Scusate ma vorrei capire di piu:
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Risposta di Remo Ponzini | 11:17 - 20/03/12 |
Penso anch'io che se si dovesse addivenire ad una fusione dei tre Comuni la strada da imboccare sarebbe la quella maestra. Una direttissima che ci porti direttamente alla elezione di un unico sindaco.
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Risposta di Stefano Bruschi | 11:57 - 20/03/12 |
... diciamo che non esistendo una legge "ad hoc" credo non ci sia una strada maestra da seguire.
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Risposta di Claudio Agazzi | 13:42 - 20/03/12 |
Ciao a tutti
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Risposta di Stefano Bruschi | 15:08 - 20/03/12 |
Ciao Claudio, ciao a tutti ...
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Risposta di Claudio Agazzi | 20:35 - 14/05/12 |
Coraggio, ci vuole coraggio. |
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Risposta di Remo Ponzini | 14:29 - 15/05/12 |
Caro Claudio, |
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Risposta di Claudio Agazzi | 21:19 - 15/05/12 |
Caro Remo |
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Risposta di Gigi Cavalli | 08:59 - 07/10/13 |
Commento così, tanto per rinfrescare la memoria: |
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Risposta di Main the Gap | 08:48 - 15/10/13 |
Carissimo Gigi, non abbiamo speranze finchè i nostri cari "amministratori" locali continueranno su questa strada, su questo "non-cammino". Da un lato, c'è chi, in modo più o meno evidente, cavalca il più bieco e ottuso campanilismo, al solo scopo di mantenere dei consensi traballanti; dall'altro c'è chi pensa solo a fare lo zerbino/lacchè o il ripetitore/amplificatore dei capo-popolo eletti con i voti di Parma e di Bologna, che hanno tutt'altri, ma pur sempre legittimi, interessi rispetto alla montagna. |
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