Cari concittadini,
non sono abituato a scrivere su questo forum ma volevo condividere con Voi questa esperienza.
Ieri in un piovoso pomeriggio, mentre il Governo sistemava IL PATTO DI STABILITA', la scuola preparava lo sciopero per i tagli e le famiglie preparavano la cena, nel palazzo della Comunita' Montana si svolgeva l'ultimo atto dell'ENTE.
Dal titolo PIANO SUCCESSORIO, in questo triste testamento si delineavano i conti che l'ente Ci lascia dopo questi anni di Governo.

Per sintesi vi parlo solo della colonna DARE.
Prima di tutto 500.000,00 euro l'anno per la gestione post mortem della Discarica di Tiedoli, divisi tra i Comuni (es. 97.000 per il comune di Borgo val di Taro, 14 euro per abitante) per i prossimi 10...20...30 anni, chissa'.
Poi la Cessione dell'impianto di Preselezione alla ditta Concessionaria per coprire una serie di contenziosi, tra cui l'ultimo su una clausola del Contratto redatto dall'ente nel 2002 sui rifiuti minimi garantiti al Preselettore (clausola che dagli interventi in sala pare non sia contenuta nella Gara di appalto da cui deriva il contratto).
Il preselettore e' stato finanziato nel 2005 con 1.360.000,00 euro di soldi pubblici, su terreno pubblico, forse poteva con l'avvio dell'inceneritore di Parma essere anche strategico (minor costi) per lo smaltimento dei rifiuti in valle (ma questo non lo sapremo piu').
In chiusura ovviamente un contratto (forse non vincolante) con il Concessionario ora Proprietario fino al 2027 con un aumento di 9,5 euro a ton. Circa 150.000 /200.000 euro anno in piu'.
Come si dice questa e' la fattispecie.

Il consiglio quasi unanime si e' espresso in modo entusiasta, i pochi i contrari sono stati definiti in ordine: INQUISITORI, Non concreti, votati alla distruzione, moralisti.
Anch'io ho notato in loro un certo positivo moralismo.
Il consiglio con vari Sindaci (alcuni assenti per evitare eventuali mal di pancia) si sono dichiarati mossi da costruttivo realismo, non fermi al passato ma rivolti allo splendente futuro con un fare pragmatico e di risoluzione dei problemi. Molti di loro con una storia nell'ente troppo lunga per non sentirsi coinvolti.
Altri consiglieri diligentemente d'accordo sembravano non aver ben chiara la situazione (a mio avviso) sembrava pensassero che la cessione del Preselettore confuso a volte con la discarica li dispensera' dal conto post-mortem della discarica.
Piu' realista e' il sindaco di Borgotaro, assessore al bilancio dell'ente, che dopo aver esternato la preoccupazione per la patata discarica che e' sul suo territorio, richiamando gli accordi per il pagamento del conto postmortem (conto di non facile riscossione con le casse odierne dei comuni) in un eccesso ha chiesto all'ente di mandare l'atto in questione alla Corte dei Conti.

Cari concittadini ora potete anche farmi a pezzi (poiche' cio' usa nei forum) ma ho voluto condividere con Voi la sensazione di disagio che ieri ho sentito e pensandoci meglio non era solo fetore di rifiuti.

Risposta di Gigi Cavalli 17:43 - 23/11/12

Giuseppe ti ringrazio per aver portato fuori dal "Palazzo" questa bella novità di fine anno, di fine mandato, ma anche di fine Comunità Montana.
Non poteva che finire con il botto!
Se i costi saranno questi, mediamente 70/80.000 Euro/annui a Comune, mi piacerebbe sapere se al tempo fossero stati preventivati...
Da quanto leggo anche il contratto "post mortem" di manutenzione è stato affidato al Concessionario storico (Oppimitti?) fino al 2027 con relativo adeguamento di prezzo?
Se così stanno le cose hanno voluto lavarsi le mani a mò di Ponzio Pilato... ovvero, non sono più cavoli nostri, ovvero qualcuno ci penserà, sia a gestirla che a pagare, ovvero NOI !

Risposta di Giuseppe Capella 16:29 - 30/03/13

La vita non è una tragedia in primo piano, ma una commedia in campo lungo.
Charlie Chaplin

E' proprio questo che ho pensato quando ho appreso l'ultimo atto, dell'ultimo atto della Comunita' Montana. Questo Ente “zombesco” che ci dona sempre motivo di preoccupazione.

Dopo la cessione del Preselettore dei Piani di Tiedoli, criticato da alcuni sparuti rappresentanti, da Rifondazione comunista e da qualche cittadino “scomposto”, su questo atto amministrativo si e' posta l'attenzione degli enti regionali.

ATERSIR Agenzia territoriale dell'Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti, cioe' l'Ente che ha queste competenze sui rifiuti
http://www.atersir.emr.it/agenzia/cosa-facciamo

ha ricorso al TAR Regionale contro la Comunita' Montana per rendere l'atto di cessione dell'impianto e l'atto che affida i rifiuti al nuovo gestione illegittimi.

Ecco cosa dice l'ATERSIR
http://www.atersir.emr.it/documenti/atti-1/delibere-del-consiglio-dambito/delibere-2013/deliberazione-del-consiglio-dambito-n-04-2013

“rilevato altresì, a seguito degli approfondimenti compiuti,
che l’impianto in parola, realizzato e gestito in concessione ventennale dalla ditta Oppim itti su affidamento deliberato dalla Comunità Montana, è un’opera pubblica del patrimonio indisponibile che peraltro ha beneficiato di un contributo assegnato dalla Regione Emilia Romagna;” (motivazione della delibera)

Di controcampo ovviamente la CM ha preso due legali per difendere i suoi diritti.

http://www.cmtaroceno.pr.it/albo/dettaglio.aspx?Codamm=E025&IDD=1846

Quindi ENTE pubblico, contro ENTE pubblico, con un elemento di umorismo poiche' sia in uno che nell'altro essendo Enti di secondo livello sulle seggiole ci siedono SINDACI. Quindi SINDACI CONTRO SINDACI

Mi chiedo ma chi perdera' questa causa …...gia' qualcosa mi brucia!

 
Risposta di Paolo Piscina 18:56 - 23/11/12

Discarica Tiedoli Preselezionatore Rifiuti

Intervento sulla Proposta di simulazione di piano successorio Comunita' Montana-Consiglio Comunità Montana del 22-11-2012

Da una lettura dell'ipotesi di piano successorio dell' ente trasmesso ai Comuni in settembre emergono due situazioni che porto con preoccupazione alla Vs attenzione.

⁃ La prima, che accenno solamente, è la questione della gestione post-mortem della discarica che viene liquidata con un ammontare annuo di 500.000 euro e con un commento che riporta ad un cieco ottimismo :“che tendenzialmente in questi anni dovrebbero diminuire”.

⁃ Ci si chiede, viste le relazioni ARPA degli ultimi anni trasmesse in Procura, le continue fuoriuscite di percolato (ultima a nostra conoscenza e documentata nel nov. 2011) e gli onerosi costi di manutenzione straordinaria e monitoraggio della stabilità come si pensa che i costi possano diminuire.

⁃ Anzi si potrebbe ipotizzare che la cifra stabilita sia di fatto sotto stimata, ovvio, se l'obiettivo e' quello di garantire la sicurezza dell'impianto.

⁃ La seconda preoccupazione e' la Cessione del terreno e del Preselettore al Concessionario, per sanare una gestione non oculata dell'impianto e dei rapporti con il concessionario.

⁃ Ricordiamo una vicenda che ha come peccato originale l'inspiegabile incongruenza tra la determina dell’appalto del 2002 e il successivo contratto, sull'aspetto centrale del minimo di rifiuti garantito. (non vincolante nell'appalto e poi vincolante nel contratto per 42.000 t.)

⁃ Oggi sotto la pressione dei contenziosi, troppi, si cede come colpo di spugna l'impianto finanziato da più di 1.300.000 euro di soldi pubblici (fondi regionali), su terreno pubblico. In un momento in cui IREN annuncia l'apertura del Forno inceneritore che potrebbe far divenire l'impianto importante e potrebbe incidere in modo positivo sui costi finali di smaltimento.

⁃ Questa scelta comoda oggi, segnerà in modo indelebile il futuro poichè di fatto cede al privato un impianto che potrebbe ridivenire pubblico nel 2025 ed essere elemento importante del ciclo dei rifiuti in valle.

⁃ Ma non solo ci preoccupa la cessione ma anche l'affidamento dello smaltimento dei rifiuti al concessionario con un aggravio totale di 150.000/200.000 in più con la tariffa che passa da 117 a 126,50 euro per ton. Su un ipotesi di 15.000/20.000 ton/anno.
⁃ Questa operazione fondata sulla mal gestione, di fatto privatizza una parte considerevole del trattamento rifiuti e lega ulteriormente ad un unico gestore tutti i comuni.

Possiamo dire che la tragedia è arrivata alla fine o che i nodi sono arrivati al pettine, i costi di una gestione politica e amministrativa discutibile dell'ente in tema di rifiuti a chi vogliamo farla pagare?
In questo piano è evidente che i cittadini, una volta di più non informati della situazione, stanno un'altra volta pagando errori di una gestione politica trasversale fallimentare, poichè cercare le responsabilità oggi risulterebbe troppo sconveniente per chi lavora o ha amministrato questo ente.
Bene, su questo piano ipotizzato non siamo d'accordo e sarà nostro dovere controllare, segnalare alla Regione e qualora si arrivasse all'attuazione, sui temi posti alla vostra attenzione, ricorrere alla Corte dei Conti, poichè vediamo in questa l'ipotesi un Danno erariale e una scarsa correttezza nei confronti dell'interesse pubblico.

Borgotaro 22-11-2012

Consigliere Claudio Da Re
CIRCOLO PRC “CHE GUEVARA” BORGOTARO

 
Risposta di Taz 20:06 - 23/11/12

Ma mi spiegate una cosa?
Come faceva la comunità montana a garantire un trattamento di 42000 ton. all'anno al preselettore se nel 2007 il totale dei rifiuti smaltiti da tutti i comuni della comunità era di 15309 tonn?
Già questo mi pare un punto da chiarire per bene in tutte le sedi opportune.
Doveva andare a Sestri a comprare i rifiuti da trattare?

 
Risposta di Giuseppe Capella 06:38 - 29/11/12

Siamo nel paese in cui le notizie non vengono date (tipo questa) e si continua a parlare del nulla.
Fornisco il link dei documenti di riferimento:
http://www.cmtaroceno.pr.it/albo/dettaglio.aspx?Codamm=E025&IDD=1602
http://www.cmtaroceno.pr.it/albo/dettaglio.aspx?Codamm=E025&IDD=1595

 
Risposta di Cirano 12:10 - 29/11/12

Tutto ciò che ai scritto è esatto.
Rimango esterefatto di fronte ai politici nostrani, disposti a firmare ogni cosa per salvare la loro traballante poltrona e il loro misero panino imbottito, arrivando al massimo a starsene a casa quando sono "furbi".
Mi dispiace anche che questo forum non sia pieno di urla della gente.
Mi spiace che siamo distrutti "civilmente, eticamente, moralmente".
Spiace che abbiamo ascoltato invano cio che si mostrava sulla "mafia" dicendo che "noi simo diversi" quando ora siamo "peggio".
Ascolto il silenzio e non mi piace.

Risposta di Informataro 21:39 - 18/04/13

non conosco bene i meccanismi di tale azioni, ma vedo che la questione come al solito è ben diffusa lungo la valle...

http://parma-comunica-stampa-parma.blogautore.repubblica.it/2013/04/18/rubbiano-per-la-vita-il-greenwashing-di-laterlite/

non so se è il post più giusto ma in qualche modo mi ricordava questo intervento..

 
Risposta di Giuseppe Capella 06:19 - 20/04/13

COME E? ANDATA A FINIRE!

E' arrivata la sentenza del TAR, capisco che la questione non appassiona poiche' eravamo noi CITTADINI contro noi CITTADINI ma ecco il link:

http://goo.gl/wIet7

Riporto un pezzo

"Il Tribunale Amministrativo Regionale per l'Emilia Romagna sezione staccata di Parma (Sezione Prima) definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, così provvede:
a) accoglie la domanda di annullamento e per l’effetto annulla la deliberazione 22 novembre 2012 n°84 della Giunta della Comunità Montana delle Valli del Taro e del Ceno e la deliberazione 22 novembre 2012 n°16 del Consiglio di detta Comunità;
b) dichiara il difetto di giurisdizione in favore dell’A.G.O. in ordine alle domande di accertamento della inefficacia e di condanna al ripristino in forma specifica concernenti l’atto di transazione stipulato in conseguenza delle deliberazioni predette fra la Comunità Montana e la Oppimitti Costruzioni S.r.l., il contratto per la cessione e gestione dell’impianto di preselezione di Tiedoli in Comune di Borgo Val di Taro, stipulato in conseguenza delle deliberazioni predette fra la Comunità Montana e la Oppimitti Costruzioni S.r.l. e l’atto di compravendita Notaro Dalla Tana di Parma 29 gennaio 2013 repertorio n°113040 raccolta n°36286, registrato ivi il 31 gennaio 2013 al n°1645 atti pubblici e ivi trascritto il 31 gennaio 2013 ai nn° 2060 e 1463;
c) compensa per intero fra le parti le spese del giudizio.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa."

E ora che si FA! .....a voi la risposta

Risposta di Giuseppe Capella 19:27 - 20/04/13

Caro gigi cavalli, ti ringrazio per lo spazio che lasci utilizzare.
Penso che questo forum sia molto ben gestito ed e' uno dei pochi dove ritengo utile scrivere.
Ti chiedo di allegare il testo in pdf denominato "Storia del preselettore" in un post specifico, non essendo scritto da me. Oppure introdurre la notazione n.d.r..
Ti ringrazio moltissimo.

Risposta di Gigi Cavalli 23:08 - 21/04/13

Ciao Giuseppe e grazie per gli elogi a questo Forum.
Certo, allegherò di seguito i due file come documenti a corredo del tuo intervento.

Risposta di C 10:23 - 16/05/13

il solito schifo

 
Risposta di Carlino 10:23 - 20/05/13

La Regione Emilia-Romagna ha avviato l’iter per arrivare a breve all’estinzione di tutte le altre Comunità montane esistenti sull’Appennino. Le Comunità montane dovranno trasfromarsi in Unione di Comuni, un riordino amministrativo che mira ad istituzioni più efficienti e meno costose.

A Parma le Comunità montane sono due, quella delle Valli del Taro e del Ceno e quella dell’Appennino Parma Est. In tuttala regione fino a pochi giorni fa erano dieci, ma da metà settimana due sono state sciolte, quelle di Bologna e di Piacenza. Quel che è successo in queste due province è quel che accadrà fra non molto anche nel parmense.

Con il decreto del 14 maggio scorso e sulla base della legge 21 del dicembre 2012, la Regione Emilia-Romagna ha provveduto all’estinzione della Comunità montana della Valle del Reno che riuniva i Comuni di Camugnano, Castel d’Aiano, Castel di Casio, Gaggio Montano, Granaglione, Grizzana Morandi, Lizzano in Belvedere, Marzabotto, Porretta Terme, Vergato, Monzuno, San Benedetto Val di Sambro e Castiglion de’ Pepoli.

Con lo stesso decreto la Regione ha provveduto all’estinzione anche della Comunità montana dell’Appennino piacentino che riuniva i Comuni di Bobbio, Cerignale, Coli, Corte Brugnatella, Ottone, Piozzano, Travo e Zerba.

“Si tratta del primo e decisivo passo per la costruzione di una nuova Unione. Obiettivo: risparmiare più risorse possibili nei costi di gestione per liberare risorse per la cura del territorio, i servizi alla persona e il sostegno alle imprese”, spiega la Regione.

Il decreto di scioglimento prevede che l’Unione che nascerà tra i Comuni del bolognese e del piacentino subentrerà nella proprietà del patrimonio e nella gestione del personale (a cui sarà, quindi, garantito il posto di lavoro) attualmente in forza alla Comunità montana.

“La Regione sta proseguendo sulla strada di un serio riordino amministrativo dei nostri territori per avere istituzioni sempre più efficienti e vicine ai cittadini e alle imprese”, spiega Simonetta Saliera, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna. “In tempo di crisi è giusto ottimizzare le risorse disponibili concentrandole su servizi e investimenti, mentre si deve risparmiare sui costi fissi di gestione. Con la nascita di Unioni, infatti, i Comuni manterranno i servizi e gli sportelli vicini ai cittadini, mentre centralizzeranno gli uffici interni”.

La Regione scioglie tutte le Comunità montane. Si inizia da Bologna e Piacenza / www.parmaquotidiano.info

 
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