Dal 31 ottobre, gli sportelli dell'ufficio postale di Borgotaro, sono chiusi al pomeriggio. Nonostante tanti appelli, tanti discorsi, tanti ragionamenti; nonostante le esigenze reali dei residenti e del territorio. Uno sfogo, da chi vive e opera in montagna. Avviso alla clientela - si avverte la gentile clientela che questo Ufficio Postale a partire dal 31/10/2009 osserverà la chiusura del turno pomeridiano, pertanto l'orario al pubblico sarà il seguente: 8.00 alle 13e30 dal lunedì al venerdì - 8.00 alle 12e30 il sabato. E' così, con un foglio fissato con il nastro adesivo, in perfetto stile, che le Poste Italiane hanno fatto sapere ai loro clienti (o forse utenti, vista la situazione), me compreso, che l'ufficio postale (per cortesia minuscolo!) di Borgotaro, al pomeriggio, sarà chiuso. Nunc et semper, ora e sempre. Si perchè, sul foglio, si legge la data di adozione del provvedimento, non l'eventuale fine. Nonostante i vari appelli politici, le tante chiacchiere, le aspettative, più o meno legittime, le poste di Borgotaro, al pomeriggio, sono e resteranno ben chiuse. A tutto questo, secondo me, c'é una sola soluzione: la vera liberalizzazione del servizio, l'arrivo della concorrenza privata, quella, come si dice da queste parti, "scantata"; sempre che sia possibile; si perchè le poste non ho ancora capito bene se sono pubbliche o private, se rappresentano lo Stato a cui pago le tasse, e per cui ho dei diritti, o se rispondono solo a logiche di mercato, per cui esigo l'arrivo della concorrenza. Chi ci capisce qualcosa, mi faccia sapere.

Risposta di Remo Ponzini 19:01 - 06/11/09

Le Poste Italiane sono state trasformate in SPA da circa un decennio. Sono di fatto controllate totalmente dallo Stato Italiano. Infatti il capitale sociale è al 65% in mano al Ministero delle Finanze ed il rimanente 35% alla Cassa Depositi e Prestiti. Fu assunto quale amministratore delegato il dott. Corrado Passera, attuale A.D. di Banca Intesa, che trasformò completamente le vecchie e scarcassate poste in una azienda moderna ed efficiente. Informatizzò totalmente l'azienda e fece fare corsi di formazione a tutto il personale. Dotò i portalettere di auto Fiat Panda e di scooter Piaggio. Implementò l'attività dell'azienda con servizi che erano tipici delle banche (conti correnti, fondi di investimento, titoli dello Stato (BOT-CCT-BTP) ecc. ecc.. L'investimento complessivo fu enorme ma i risultati furono molto soddisfacenti. Trasformò una azienda che produceva perdite (coperte dallo Stato) in una società florida che sforna utili. Ma per raggiungere questi obbiettivi fu necessario tagliare tanti rami secchi. Gli uffici periferici, specialmente quelli collocati in piccole frazioni, furono chiusi. Il calo demografico delle zone di montagna, come la nostra, contribuì a questa falcidia e lasciò, purtroppo, tante persone anziane senza un servizio importante.

Continuando poi nell'opera di razionalizzazione furono rivisti anche gli orari di apertura degli uffici minori (vedi Bedonia) e progressivamente anche i medi (vedi Borgotaro). Purtroppo non ci resta che adattarci a questa nuova situazione. Il signor Mauro Delgrosso si augura che con la liberalizzazione possano entrare nel mercato nuovi soggetti. In teoria tutto è possibile, ma occorrono capitali ingenti per contrastare questo colosso immane.

Come si vede ci sono aspetti positivi (redditività dell'azienda) ed altri negativi (minor servizio) . Personalmente preferisco le poste di oggi a quelle di ieri.

Risposta di Giacomo Minuti 20:11 - 06/11/09

Complimenti, Remo, per la conoscenza puntuale dell'evoluzione del fenomeno 'Poste Italiane', da uno dei 'baracconi pubblico-burocratici' più costosi ed inefficienti ad un'organismo sostanzialmente vitale ed efficace, pur conservando pienamente, ed anzi incrementando, quella precisione rigorosa nella gestione, soprattutto e per esempio, dei conti correnti e delle raccomandate che erano uno dei pochi, autentici pregi della sua tradizione. Delle 'nuove poste italiane' apprezzo, in particolare, due aspetti: da un lato, l'ottimo, esemplare sistema informatico di gestione di quasi tutti i servizi, accessibile on line a chiunque e superprotetto per i correntisti, e, dall'altro, l'educazione e la disponibilità degli operatori allo sportello, trasformati da 'caproni insolenti' del passato (in generale e salvo lodevoli eccezioni) in 'servitori gentili ed anche appassionati' dell'utente-cliente. Se poi si tiene conto della marea di utenti-clienti agli sportelli e del lavoro stressante cui quegli operatori sono sottoposti, io confesso che rimango basito e profondamente ammirato della loro abnegazione (confrontando ciò, soprattutto, con la 'calma' stupefacente degli operatori bancari, per esempio).
Detto questo, mi sembrerebbe però assolutamente necessario che almeno un ufficio - e mi sembrerebbe logico che fosse quello di Borgo Val di Taro - restasse aperto ininterrottamente tutto il giorno (salvo il sabato pomeriggio e la domenica) a servizio della vallata, magari con un numero limitato di operatori allo sportello. A lume di naso dovrebbe giovare anche economicamente a Poste Italiane.

Risposta di Fausto 21:34 - 06/11/09

Invece io credo che vista la piega che stanno prendendo le cose, una struttura che di mestiere fa il servizio postale (e basta!!!) otterrebbe il gradimento della maggior parte del popolo.

Ultimamente, ci tengo a precisare non per colpa degli operatori, pagare un bollettino è diventata un impresa da 20-30 minuti di media. Agli sportelli si vendono (e di conseguenza si propongono ed illustrano) servizi bancari, articoli di cancelleria e mille altre cose.

Questa politica va in contrasto con il servizio minimo di base che dovrebbe essere garantito.

Io vado in posta per i servizi postali e non per comprare delle matite!

Se aprisse un nuovo sportello postale dedicato solo a quello io sarei di sicuro il primo fedelissimo cliente, anche senza la scritta PI che aleggia sopra la mia testa.

Tanto anche se c'è quella la garanzia che la mia merce arrivi a destinazione non ce l'ho e se la voglio avere devo pagare... pertanto, pagare per pagare almeno risparmio un bel pò di tempo anche perchè ultimamente di raccomandate ne ho spedite parecchie.

 
Risposta di Uluffa 09:57 - 24/11/09

Non capisco perchè tanto clamore per le code all'ufficio postale di Borgotaro (leggi notizia odierna di valtaro.it) ????
Basterebbe che il sindaco Oppo dicesse alla papolazione che a Borgotaro è disponibile un servizio privata di posta presso l' EDICOLA GHEZZI in vai Nazionale, un servizio di recapito raccomandate e pacchi autorizzato dal Ministero, lì la coda sarebbe di 30 secondi.

 

Risposta di Fausto 10:30 - 24/11/09

Ma veramente??? Io non lo sapevo proprio.

Se fosse vero da oggi vado li...

Grazie per la segnalazione

Risposta di Gigi Cavalli 11:50 - 24/11/09

Mi sono preso la briga di andare all'edicola Ghezzi e chiedere informazioni su questo servizio. Mi ha confermato che ha la funzione di fermo deposito per spedire buste e pacchi, anche se, a prima vista, non mi sembra che sia così celere, in ogni caso c'è la possibilità di fare spedizioni.

 
Risposta di Luisa Dellanzo 23:12 - 23/10/17

Guarda che gli uffici postali , anche a Milano sono chiusi al pomeriggio....

 
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