Da qualche mese è stato montato, sulla vetta del Monte Orocco, un ANEMOMETRO ALTO 55 metri circa (se non sbaglio la croce del monte Pelpi è alta circa 25 metri).

Questa installazione segue un altro progetto, presentato da una ditta locale, per la creazione un parco eolico di circa 15 PALE sul crinale del MONTE SEGALINO (da Montarsiccio a Tasola) e al progetto del parco eolico del Passo Centro Croci, che dovrebbe essere stato temporaneamente bloccato perchè non era stata esperita la valutazione di impatto ambientale per la regione Liguria (oltre a quella per l'Emilia Romagna, regolarmente ottenuta).

Stiamo parlando di ENERGIA PULITA, è vero, ma l'installazione di pale eoliche sui crinali, sulla vetta di un monte, anzichè in una sella (vedi pale eoliche al passo della Cappelletta) può portare alcuni inconvenienti:

- grandi sbancamenti per realizzare le strade di collegamento;

- notevole impatto paesaggistico (le pale dell'Orocco si vedrebbero da qualsiasi posizione delle valli del Taro e del Ceno);

- svalutazione dei terreni circostanti e dell'area-parco del Monte Penna

Senz'altro si potrebbe produrre già molta energia, facendo in modo che i profitti andassero più ai singoli cittadini che a delle grosse aziende private

Come? Incentivando:

- MINI-EOLICO (in grande diffusione, da installare a terra o sui tetti degli edifici);

- MINI-IDROELETTRICO (esistono coclee idrauliche che permettono di produrre energia senza deviazioni dei torrenti);

- FOTOVOLTAICO, i cui prezzi stanno calando.

Ricordo come lo scorso anno, durante un viaggio in Olanda, rimasi abbagliato, atterrando all'aeroporto di Amsterdam: si trattava dei riflessi dei tetti dei capannoni, TUTTI COMPLETAMENTE RICOPERTI DI PANNELLI FOTOVOLTAICI.

Perchè sprecare territorio, quando si potrebbero coprire i tetti degli edifici con sistemi per produrre energia?

STIAMO PARLANDO DI PROBLEMI COMPLESSI, che chiedono ponderazione nelle scelte da effettuare sul territorio. Prima di giocarci i crinali è bene riflettere e non lasciare l'iniziativa alle sole grosse aziende il cui obiettivo può essere diverso dalla valorizzazione del nostro territorio.

Si tratta di un argomento delicato, avrei preferito che fossero altri ad introdurlo, ma penso che il forum possa essere una buona "piazza" per discuterne.

Il nuovo anemometro del Monte Orocco
Il nuovo anemometro del Monte Orocco
Passo Centro Croci - Pale eoliche in costruzione
Centrale eolica in Appennino
Risposta di Andrea Dellanzo 14:44 - 09/02/11

Capisco le tue tematiche ma mi permetto di dissentire in quanto, da cittadino tuo pari, la penso in maniera diversa.

Essendo l' energia assolutamente necessaria, vedo più di buon occhio un parco eolico rispetto ad un turbogas.

Hai ragione sul numero e sulle estensioni che sarebbero sicuramente da limitare in qualche modo, ma un parco tipo "Passo della Cappelletta", porta più benefici che altro anche a livello turistico. 

Il minieolico è fantastico ma funziona nel forse 1% delle nostre case e richiede investimenti che i piccoli privati che non vogliono affrontare.

Il fotovoltaico è ottimo, abbiamo il sistema di incentivazione maggiore al mondo, ciò nonostante prende piede gradualmente, non si può costringere un azienda a fare un investimento di 200.000 € per coprire di pannelli un capannone. E non trovo neanche giusto che lo stato dia soldi per fare guadagnare un privato, con tutti i problemi che abbiamo. Senza parlare dello smaltimento tra 20 o 30 anni.

Il miniidroelettrico a coclea costringe comunque a deviare un piccolo tratto di un torrente in un canale artificiale, come ad esempio il canale di un mulino, (non puoi mica appoggiare la coclea sul letto del torrente) con conseguenti problematiche burocratiche e di opinione pubblica.

Non dico che in tutte le cime della valle ci debbano essere 50 pale, ma osteggiare in maniera aperta tutti gli interventi mi sembra controproducente.

Tutto con il massimo rispetto per la tua opinione.

Saluti.

Risposta di Paolo 19:49 - 09/02/11

Quoto al 100 % Andrea Dellanzo, l'energia non è purtroppo producibile esclusivamente con impianti mini.... E tra gli impianti maxi l'eolico è il più pulito, e bello anche dal punto di vista paesaggistico e turistico!!!
Meglio delle pale che girano, piuttosto che una turbogas, una nucleare o altro..

Quanto a Camila, non credo che facciano così tanto rumore (o per lo meno) non credo arrivi fino alle case. A Montegroppo non arriva certo il rumore del parco eolico della Cappelletta... e la domenica quanta gente che arriva a portare i bambini a vedere le pale...

Per me è un'ottima idea, da incentivare...   E' facile dire, le pale sì, ma da un'altra parte... e non credo che sul monte Orocco ci siano case...

Risposta di Camila 23:00 - 09/02/11

Paolo,
credimi, non è questione di "not in my garden". E' una questione di logiche, opportunità e benefici. C'è un luogo per ogni cosa in questo mondo e a 800/900 mtr sln in groppa alle case non è il luogo giusto per mettere pale eoliche.

Ci sono le case. Il problema è proprio quello. Dicono poi che si possa sentire un fischio a seconda della direzione del vento (è vero?) Non so se a Montegroppo le sentano, ma comunque sono più distanti, sono solo due pale e messe ad una maggiore altezza.  A Montarsiccio, Tasola e Tomba sarebbero molto vicine ai paesi. Prova a dare un'occhiata su Google Earth. 

Un'altra cosa... a quale turismo ti riferisci? Per fare venire qui qualcuno a vedere bisognerebbe mettere in sicurezza la strada da Bedonia a Segalino cosa che gli imprenditori del vento non sono disposti a fare. E poi non so se quello si possa chiamare turismo... per intenderci, non è che con le pale verrà gente a guardarle dal terrazzo della mia casa trasformata in b&b eolico, o che se mi metto con un baracchino al Segalino vivrò della vendita di panini o che gli alberghi di Bedonia saranno pieni di ambientalisti e scienziati durante i periodi di vento!! Quale turismo? Non sarà quello delle cartine di merendine e bottiglie di plastica per terra, spero.


Zeneise,
appunto! Perchè non fare un parco fotovoltaico nel terreno della Comunalia fra Segalino e Tasola e produrre l'energia per noi? Perchè non attrezzare i nostri tetti e produrre la nostra propria energia? A quel punto potremmo dare energia agli edifici pubblici. E soprattutto porterebbe beneficio a tutta la comunità. Certo, in quel caso dovremmo spendere noi dei soldi, ma avremmo tutti un ritorno senza danneggiare nessuno, nemmeno il profilo dell'Orocco.

Se vogliamo contribuire a risolvere il problema energetico... se la questione è invece arricchire qualcuno, allora è un altro discorso.

:-s

 
Risposta di Camila di Montarsiccio 15:10 - 09/02/11

Ma come? Non era già stato detto che non le volevamo qui? Perchè non le mettono dove non c'e gente che ci vive?

Non volendo il nucleare condivido la scelta di energie alternative, ma per ogni luogo bisogna scegliere quella adatta. Da noi potrebbero potenziarsi infatti quelle che proponi. Non mi va di vivere con 16 torri giganti che girano sulle mie spalle!! E fanno pure rumore! Ma le imprese che vogliono fare questa cosa non solo se ne sbattono della nostra opinione, ma pensano che proprio il bello stia nel fatto che mettono le pale e non devono nemmeno vederele, se ne vanno altrove, comodamente ed in silenzio a contare gli euro che guadagnano mentre noi ci rodiamo il fegato nel vedere che non è servito a nulla sacrificarsi per mantenere il territorio nei modi più naturali possibili.

Non è da trascurare il discorso che queste ditte mirano a propri guadagni e contributi europei senza lasciare NULLA alla comunità. Noi rimaniamo a beccarci i loro danni. Non solo le nostre abitazioni si ritroverebbero in gran parte deprezzate perchè nemmeno il più verde dei verdi vorrebbe vivere sotto le pale eoliche, ma la nostra vita e la nostra scelta di vivere in montagna e non nei borghi, scelta già abbastanza sacrificata per la vita comune di una normale famiglia, verrebbe demolita da un esercito di giganti rumorosi.

Le pale vanno messe dove non ci sono abitanti, persino al mare si possono mettere e con grandi risultati. Dove ci sono abitazioni si mette il fotovoltaico, del quale gli impresari che mirano ai guadagni con l'eolico gurda caso ne parlano male, l'idroelettrico o il mini eolico. Certo le quantità di energia prodotte sono diverse, ma non si può pensare di "fare impresa" sacrificando la vita delle persone e forse prendendo pure i loro soldi attraverso contributi della Comunità Europea... o pagano tutto da soli?

A ogni ambiente la sua energia alternativa e le grandi pale eoliche non sono appropriate in luoghi dove ci vivono persone.

Questo penso così di botto.

No alle energie alternative che portino un impatto negativo nelle nostre vite, si ad energie che possano produrre insieme a noi e non contro di noi.

No?

 
Risposta di zeneise 19:59 - 09/02/11

...forse e' perche' noi siamo sempre indietro, almeno 10 anni e loro sono a passo coi tempi.

10 anni fa anche loro puntavano sull 'eolico , ora ( come in molti altri paesi progrediti ) hanno capito che e' meglio creare l 'energia direttamente nel punto di consumo ( abitazioni,fabbriche ,edifici pubblici ) che crearla concentrata in altri posti e poi trasportarla , gestirla , trattarla ( vari voltaggi )

Qui in Italia, invece di prendere esempio da chi ha gia' esperienza, si vuole ottusamente e ipocritamente far da soli, col risultato che si studiano "progetti" gia'vecchi in partenza, per dare appalti a societa' che devono lucrarci,politici ,amministrazioni,regioni, ecc ecc

pensate solo il vortice di denaro per studi d fattibilita', compatibilita' ,vincoli ambientali , acquisto terreni,progettazioni,realizzazioni,gestioni,impianti, elettrodotti,stazioni di controllo .....  che viene messo in moto .

in olanda invece hanno gia' superato queste fasi e giunti al livello concettuale ," produco dove serve ", e attuo "indipendenza energetica " reale, locale , bassi impatti, bassa gestione , bassa manutenzione .

Ecco perche'....

Risposta di E. Mazzadi 22:34 - 09/02/11

Direi che nella risposta di Zeneise c'è già tutto.

L' "energia pulita" prodotta dall'eolico è un mito già sfatato dagli stati che hanno più esperienza di noi. La produttività non è così grande e la redditività dipende in gran parte dagli incentivi statali a favore delle aziende che installano. Noi Italiani arriviamo sempre tardi:

- facciamo le pale eoliche quando ormai tutti sanno che si potrebbe produrre in altro modo;

- facciamo gli inceneritori (vedi Parma) quando ormai si sa che è una tecnologia vecchia e dannosa per la salute (particolato ultrafine, ecc).

Per Andrea Dell'Anzo: le coclee idrauliche, anche con la normativa attuale, si potrebbero installare con deviazioni minime del torrente (15-20 metri). Inoltre la regione Emilia Romagna sta studiando modalità per incentivare l'idroelettrico "in linea" (sfruttando sbarramenti già esistenti) e le coclee in alveo.

Inoltre, oltre che per il fotovoltaico, lo stato attribuisce gli incentivi anche all'eolico. Quindi, se proprio dobbiamo incentivare qualcuno, preferirei fossero aiutati dei cittadini che impattano zero (installando fotovoltaico sui proprio tetti) piuttosto che grandi aziende che mettono le mani sul crinale dell'Appennino. (Per chi crede che le pale eoliche siano silenziose... vada, in un giorno in cui tira vento, alle Case del Re sopra Montegroppo di Albareto.. a me è capitato... lì una casa proprio non la comprerei).

Per chi pensa che le pale eoliche produca turismo... mah... si vede che le nostre valli proprio non hanno ancora una mentalità turistica! A vedere le pale del passo della Cappelletta ci vanno al massimo le persone del posto, non credo venga gente da molto lontano e che tale intervento migliori il paesaggio. 

Immaginate che vadano in porto tutti i progetti eolici di cui si parla, con i nostri crinali costellati di 80-100 pale, sul Penna, sull'Orocco, sul Gottero..(come è avvenuto in Calabria): pensate che avremmo ancora qualche chances dal punto di vista turistico? Pensate che avremmo "speso bene" le risorse del nostro territorio?

In ogni caso sarebbe opportuna una pianificazione energetica, uno studio in cui si mettesse in luce quanto si può sfruttare un territorio e la soglia oltre la quale un parco eolico ha un impatto eccessivo. Io non sono contro l'eolico, qualche pala eolica va bene, ma 100 pale, in un territorio come il nostro, affosserebbero definitivamente ogni possibilità di rilancio turistico.

Risposta di Federico Rolleri 08:53 - 10/02/11

Ciao,
per formazione professionale, penso che tutti i progetti vadano valutati singolarmente, siano eolico, mini-eolico, fotovoltaico, solare termico, mini-idroelettrico, biomasse, biogas, recupero dei refli urbani, legna, oli vegetali...
Appunto per questo, il monitoraggio del territorio è fondamentale per riuscire a capire dove meglio si possono collocare i singoli interventi. Ben venga, quindi, l'installazione di anemometri (e ne stanno installando non solo sull'Orocco), a patto che, nel momento in cui si dovranno intraprendere le decisioni, venga considerato anche il parere di chi abita nei pressi delle turbine (come nel caso dell'Orocco).

A tal proposito, si è formato un Gruppo per un Piano Energetico Locale (abbiamo raccolto un migliaio di firme solo a Borgotaro), nato per proporre agli Amministratori dell'alta valle una fase di ricerca sul territorio che sfoci in uno strumento di pianificazione utile a programmare e perseguire una serie di interventi per la valorizzazione delle energie rinnovabili, con lo scopo di avvicinare l'alta valle all'autosufficienza. E con lo scopo di far PARTECIPARE tutti i cittadini alle decisioni e ai successivi profitti.

Qualsiasi iniziativa che concorra ad aumentare in tutta la valle il consenso per questa proposta è benvenuta. Quindi, raccontate, raccogliete, sensibilizzate...proporremo un TAVOLO DI LAVORO al quale possano partecipare tutti i portatori di interesse.

Così è se… partecipate.

Il  12 marzo alle 16, a Borgotaro in Comunità montana, si terrà un Convegno pubblico:

Centrale turbogas o pianificazione?

 Interverranno esperti (CNR) sulle Centrali, tecnici della pianificazione (Università e professionisti), le Associazioni e gli Amministratori di tutta l’alta val Taro.

Tutti i cittadini e gli interessati sono invitati a partecipare.

GRUPPO PER UN PIANO ENERGETICO LOCALE


nuovefiliere@libero.it - taroblu@googlegroups.com

Risposta di Camila 13:37 - 10/02/11

Ottimo!

Dimmi solo quando volete venire al Circolo di Montarsiccio ad illuminarci sulle migliori scelte da fare.

Risposta di Andrea 17:06 - 10/02/11

Ripeto quello che ho già detto, sono d' accordo che non si debbano fare 100 pale sui nostri monti, ma 10 secondo me si. Detto ciò chiedo, vista la mia ignoranza in materia acustica, di rispondere se possibili alle seguanti domande in modo da comprendere meglio il problema.

Gli abitanti di Montegroppo si lamentano?

Per quanti giorni all' anno si avverte da Montegroppo il rumore?

E' più forte il rumore avvertito nell' abitato o quello di una strada come quella Borgotaro-Bedonia?

Avete ragionissima sulle miniproduzioni, c'è solo un piccolo inconveniente: nonostante gli incentivi (che conosco bene per questioni lavorative) quasi nessun privato vuole "spendere" soldi per installarle.

Voi ad esempio l' avete installata una pala da 3 Kw o un impianto fotovoltaico? Se no, perchè?

Saluti

Risposta di Paolo 18:30 - 10/02/11

Non abito a Montegroppo, ma vado spesso da quelle parti, e non si sente assolutamente nulla!!!!

Idem, figuriamoci se dall'alto dell'Orocco si sentirebbe ''il rumore'' a Tomba o a Montarsiccio... Davvero, provate ad andare al Passo della Cappelletta, provate ad allontanarvi e dopo qualche centinaio di metri non senti più nulla....

Sicuramente è meglio aver vicino una centrale eolica rispetto ad una strada statale o peggio ancora la ciminiera della ceramica...

Risposta di zeneise 18:42 - 11/02/11

...dissento, perche' le pale si "sentono"anche da lontano  , sempre che sei nella direzione del vento, si sente una specie di ronzio che pulsa , tipo quando viaggi e lasci il finestrino dietro aperto

Ovvio che se sei controvento e le hai dietro...non senti quasi nulla.

Comunque tutto crea inquinamento acustico , se provi a passare sotto una linea elettrica  aerea ad alta tensione , noterai che ronza pure quella , ma e' tutto relativo perche' in questo caso anche un paesaggio subisce un impatto , tale e quale se si costruisce un pont.

Cio' che forse si voleva affrontare , era  il vero Beneficio, Valore aggiunto ,l 'Utilita' ed i benefici reali  ,raffrontandolo ai lati NEGATIVI ,  xche' chiunque tra una centrale a carbone con ciminiere fumose preferirebbe 5 pale sul monte .  E ti dico questo perche da " zeneise " qui hanno pure fatto progetti " apocalittici " di decine di pale sulla diga foranea ( abbandonati solo per i costi manutenzione salino " , perche' genova ha l'unica centrale elettrica davanti alla Lanterna , ed e' parzialmente ancora a carbone ( infatti nel piazzale di lato c'e un continuo bagnare cumuli enormi di carbone , le cui polveri hanno per decenni raggiunto il quatiere davanti , lasciando le strade del porto nere ... )

 
Risposta di Alberto Chiappari 12:30 - 12/02/11

Caro Emanuele,
condivido le preoccupazioni e il tuo intervento sull'eventuale impianto di pale eoliche sull'Orocco. Credo che tutti siano consapevoli della necessità di energia ma ciò non comporta necessariamente dare il via libera a tutti i progetti che si possono definire di energia pulita. Infatti credo che al di là dell'impatto ambientale (gli sbancamenti e la strada sarebbero decisamente impattati sulla flora dei pascoli di montagna di quell'area che difficilmente rimarginano e darebbe seguito sicuramente a fenomeni erosivi) sia in questi casi decisamente più importante l'impatto sul paesaggio che non è certo cosa da poco. Ho visitato spesso con i bambini e con amici il passo della Cappelletta ma quello che rende affascinante la presenza delle pale è il fatto che siano poche e che gli interventi di sbancamento siano stati molto limitati (la strada era pre-esistente). L'Orocco fa parte di un sistema di monti che per me, "vecchio" frequentatore del Penna, va dal Ragola fino, appunto, all'Orocco e dovrebbe essere visto un po' come il "santuario" della natura bedoniese. E' un'area su cui puntare molto di più per il turismo ambientale e da rispettare nel modo più integrale possibile anche mantenendo le tradizionali attività silvo-pastorali.

Mi riservo di intervenire di nuovo su questo tema in modo più puntuale ma intanto ci tenevo a fare questo breve incursione nel forum.

saluti a tutti

Alberto

 

Risposta di claudio m. 19:43 - 12/02/11

ciao Alberto. Condivido quanto hai scritto.

Natura, cultura e tecnologia possono convivere.L'energia è necessaria.

E' questione di giusti dosaggi.

Il consenso a impattanti opere  sull'ambiente deve essere informato; la popolazione va informata e sensibilizzata, altrimenti la bandiera ecologista sarà sempre slabbrata e portata da pochi.

Il problema è la comunicazione .

Buona domenica a tutti.  claudio m.

 

Risposta di Federico Rolleri 15:37 - 13/02/11

Salute,
se è vero che la comunicazione è IL problema, è anche vero che occorre valorizzare ogni momento nel quale è possibile comunicare e confrontarsi.

Sui temi ambientali, penso che solo l'azione congiunta di chiunque abbia a cuore l'ambiente locale possa far emergere risultati apprezzabili. Solo questa permette di incidere sulle scelte strategiche in materia di energia, che molto probabilmente, per bisogno, dovrà comprendere anche alcune pale eoliche, opportunamente collocate. Solo una accurata ricerca sul territorio (di natura pubblica) potrà definire limiti e potenzialità energetiche dell'alta valle.

Per questo motivo, è stata organizzato un Convegno per il 12 marzo (in Comunità montana a Borgotaro) nel quale si tenterà una discussione sulle possibilità di progettare e programmare gli interventi in materia di energia, valorizzando le risorse locali (sole, vento, biomasse, reflui e scarti organici, mini-idroelettrico) e puntando all'efficienza dei consumi. Sarà un momento di confronto su temi che, volenti o nolenti, riguardano tutta la cittadinanza e che richiedono il contributo di tutte le persone che si dichiarano ambientalmente consapevoli. Sarebbe un modo per passare dalle parole ai fatti.

In vista del 12 marzo, il Gruppo di cittadini valtaresi di cui faccio parte ha incontrato e sta invitando tutte le Amministrazioni dell'alta valle, sta tentando di contattare tutte le Associazioni valligiane che hanno nel proprio statuto anche temi ambientali, sta provando a sensibilizzare i cittadini dell'alta valle affinché partecipino a quell'evento, in modo da dimostrare che siamo sensibili ai temi ambientali, interessati al cambiamento e ci piacerebbe partecipare ai processi decisionali. Occorre rivendicare che esistono altre possibilità, che anche qui si può pensare ad una forma di sviluppo sociale e territoriale legato alla qualità del vivere.

Ora, mi chiedo, possibile che non si riesca a trovarsi al Convegno in 500 persone, in modo da suscitar clamore e, sulla scia dell'entusiasmo, intraprendere un percorso di crescita culturale dell'alta valle?

Siamo sicuri che il futuro ci aspetti?

Federico

 
Risposta di Remo Ponzini 20:26 - 13/02/11

Dopo aver letto con interesse le vostre varie argomentazioni e congetture ritengo di non aver nulla da aggiungere sugli assunti esposti.

Allargando l'orizzonte volevo solo rimarcare che la nostra Italietta è molto brava a ciacolare, a disquisire, a polemizzare, a confutare, a fare convegni, a fare studi (?), a perdere tempo e quant'altro faccia rima con quello che ho scritto.
Ed il risultato quale fu e quale è? Che non sappiamo coniugare uno dei verbi più comuni del nostro vocabolario : quello del FARE.

Stiamo sempre aggrappati al finestrino a guardare i treni altrui. Sono sfrecciati da molto tempo quelli delle principali economia mondiali e se aspettiamo ancora un po' vedremo transitare anche quello del Burundi. E, senza che neppure ce ne rendiamo conto, sappiamo mostrare attitudine solo ad  ad auto-castraci ed a auto-commiserarci.
Abbiamo permutato l'AGIRE con le chiacchiere improduttive ed i pianti lagnosi.

Negli anni 80 eravamo all'avanguardia nel nucleare. All'orizzonte c'erano solo tre centrali ma poteva essere l'inizio di un proficuo progresso in questo fondamentale settore. Ma scoppiarono polemiche infinite che produssero un referendum " riparatore " dall'esito scontato; c'era appena stato il disastro di Chernobyl che terrorizzò l'Italia intera. Ma il resto del mondo, anzichè arenarsi,  si mise a correre anche in questo ambito. I cugini francesi ne installarono una SETTANTINA proprio al di la delle Alpi. Il risultato fu che andammo a questuare quella energia che avevamo rifiutato di produrre ... pagandola il doppio. E speriamo che non ci taglino i fili; sarebbe una bella accoppiata di danno e beffe.
Fu un vero inno all'ipocrisia più becera.
Perdemmo decine di migliaia di posti di lavoro, di tecnologia all'avanguardia, di ricerca e di ricchezza prodotta.

Ma potrei continuare all'infinito. Non riusciamo neppure a costruire ponti, gallerie o nuove autostrade. Tutti conoscono l'epopea del tunnel ferroviario di val di Susa che doveva collegarci alla Francia ed all'Europa. Proteste esacerbate, occupazione di cantieri, blocchi stradali, ostruzionismi di ogni genere. Con il risultato che i nostri cugini stanno scavando da diversi anni e sono vicini al compimento mentre noi stiamo ancora a strillare ed a rimostrare.

E con le ENERGIE PULITE rischiamo di fare la stessa fine. Gli altri galoppano da diversi anni e noi siamo ancora qui a spigolare ed a disquisire se mettere tre o dieci pale eoliche. Mi sta benissimo che si posino sulle selle anzichè sui crinali ma FACCIAMOLO SUBITO. Sono forse già vecchie oggi come qualcuno ha ipotizzato; figuriamoci fra qualche anno.
E' ricordiamoci del vecchio adagio popolare che recita : non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.
Se vogliano ridurre di un pochino l'inquinamento dobbiamo sopportare qualche rumorino, dobbiamo rinunciare ad un po' di panorama, dobbiamo sobbarcarci qualche sbancamento o altro.
E se qualcuno crede ai miracoli sappia anche sfornarci la ricetta!!!

I progetti vanno senz'altro vagliati ma con senso costruttivo e con celerità avendo cura di cestinare le polemiche pretestuose che spesso sono solo dei NO camuffati.
E se vogliamo che l'economia italiana corra al pari delle altre nazioni europee dobbiamo essere propositivi abbandonando i comportamenti ostativi che producono solo quelle inefficienze che generano arretratezza e povertà.

Risposta di Marco Biasotti 01:05 - 14/02/11

sono d'accordo con Remo........ io intanto stò installando un impianto fotovoltaico da 20 kw, il mio lo faccio.!

Risposta di Federico Rolleri 10:22 - 14/02/11

Salute sig. Ponzini,
checchè Lei ne dica e fino a prova contraria, di "no camuffati" mi pare non ne siano stati pronunciati. Una discussione aperta e LAICA prevede il confronto tra opinioni anche differenti, ma ricorrere a mezzucci lessicali di bassa lega è un gioco, questo sì, becero e aprioristico.

Faccio ricerca al Politecnico di Milano e per la Regione Emilia-Romagna: uno degli assunti fondamentali cui mi hanno posto di fronte i miei maestri riguarda la necessità di prendere in considerazione tutte le ipotesi e vagliarle secondo un metodo scientifico rigoroso. Comprese le Centrali termoelettriche e le turbine eoliche (queste ultime, come ho avuto modo di scrivere più sopra, servono a produrre energia, ma servono anche a diminuire le tariffe e a far guadagnare i cittadini e le Amministrazioni, non solo i privati...). Dia un'occhiata alle Energy Service Company (ESCO), ad esempio...

Abito in valle e ciò che più mi preme è lo sviluppo (economico, turistico, sociale, ambientale) di questa area geografica con enormi potenzialità. Tutto questo significa affrontare ricerche che permettano di comprendere quali tecnologie applicare in vista dell'autosufficienza energetica della valle: non è un sogno, è la realtà riscontrabile in luoghi (italiani e non) dove Amministrazioni illuminate si sono date da fare per perseguire quell'obiettivo.

Sto girando, insieme ad alcuni componenti del Gruppo di cui faccio parte, tutti i Comuni dell'alta valle, parlando con cittadini, Associazioni e Amministratori (obiettivo, oltre all'organizzazione del Convegno del 12 marzo, è elaborare una piccola ricerca sulle buone pratiche in valle in materia di energia): Le assicuro che in valle, pur con le grandi difficoltà dovute ai tagli del Governo nazionale, le Amministrazioni stanno tentando di razionalizzare la produzione e il consumo di energia. Valmozzola, Bedonia, Albareto, la stessa Borgotaro hanno in cantiere o hanno già realizzato opere che si muovono nella direzione della produzione di energia da fonti rinnovabili. Un inizio, un buon inizio, una speranza per il futuro. Ma c'è da fare di più, e Lei è invitato, se vorrà, a partecipare. Direttamente.

Ciò che il Gruppo di Ricerca Energie Locali si è prefissato di mettere in piedi è un Tavolo di Lavoro dell'alta valle cui possano partecipare gli interessati a passare dalle parole ai fatti: PIANIFICAZIONE e PARTECIPAZIONE sono le paroline magiche per la creazione di uno strumento progettuale che consenta A TUTTI di godere dei benefici dell'installazione di tecnologie per la produzione di energia. Basse tariffe, sicurezza energetica, resilienza dell'alta valle: un sistema dell'energia intelligente e innovativo.

Con cordialità.

Federico Rolleri

Risposta di Remo Ponzini 11:10 - 14/02/11

Egregio signor Rolleri,
il mio NO camuffato non era riferito alle attività locali ma faceva parte di un discorso di economia a livello nazionale.
Volevo semplicemente dire che non bisogna perdersi in chiacchiere inutili e dannose come troppo spesso accade. E volevo anche sotto-intendere che i politici delegati a governarci devono procedere con maggiore prontezza e determinazione;  diversamente si perdono i treni. E mi sembra che l'Italia sia proprio il paese delle occasioni perdute.

Le sembra che io sia ricorso a mezzucci di bassa lega ??? Andando nel concreto ho solo detto che bisogna muovere le chiappe. Non credo che questo sia blasfemo o ingiurioso.

ArrivederLa.

Risposta di zeneise 13:03 - 14/02/11

io ribadisco pero' i miei dubbi, in favore della " filiera corta "

MI domando .....perche' si punta alla centralizzazione della produzione dell' energia , e non si predilige invece il concetto " produco dove serve"

Perche' non prediligere piccoli impianti , che creano elettricita' dove serve , invece di installare mega impianti , linee di distribuzione , linee di smistamento,spese mantenimento e manutenzione , ecc ecc

Forse perche'  le Multinazionali cosi' hanno dei guadagni, mentre se sono i singoli , si crea la stessa produzione ma loro rimangono abocca asciutta?

Perche' devo pagare in bolletta quello che potrei farmi a casa  mia ?prodotto invece a 1000km ?

perche' non posso produrre io quanto mi serve? sul posto ?

Questo e' il CONCETTO che noto sfugga a molti, che all 'estero e' diventato fondamentale , mentre da noi continuano le politiche anni 70 ( causa ottusita dei politici ed amministratori )

Eppure e' lo stesso concetto " filiera corta " che finalmente diventa possibile , lo stesso concetto che mi scaldo con la legna perche' ho i boschi e non ha PIU ALCUN SENSO crearci carbone per poi bruciarlo ,per poi trasformarlo in vapore , per poi farlo diventare energia elettrica , per poi trasportarla e poi mi scaldo con la stufa elettrica ad infrarossi ???????

Risposta di Remo Ponzini 15:26 - 14/02/11

Carissimo zeneise,
ti sto seguendo dal primo giorno in cui sei approdato su questo forum. Non ho mai interloquito direttamente ma ho sempre apprezzato i tuoi scritti.
I mini impianti eolici e fotovoltaici mi hanno, da sempre, istintivamente attratto. Non posseggo dati relativi a costi/benefici ma ritengo che con i contributi statali sia possibili realizzarli senza tema. Il Marco Biasotti ne ha installato uno fotovoltaico da 20 Kw ma penso che questa sia la potenza max raggiungibile nelle condizioni ottimali. Ci dirà quando sarà in grado di fare valutazioni.

Eventualmente l'enciclopedico E. Mazzadi ci potrà fornire dati relativi alla durata dell'ammortamento dei costi e quelli della vita media di questi impianti. Trovo anche molto intrigante la filiera corta che andrebbe estesa anche a tutti i settori economici.
 
E' ovvio che per la produzione di energia elettrica occorreranno sempre dei grandi impianti atti a soddisfare i bisogni elevati di imprese e famiglie ma qualche punto percentuale si riuscirà ad ottenerlo anche con queste fonti pulite. Avevo letto tempo fa che la Danimarca con l'eolico era arrivata al 7% delle sue necessità ma li, grazie alla potenza del vento, potevano collocarle anche a livello del mare.

Spero di risentirti. 

Risposta di Camila 16:04 - 14/02/11

Bene!

Chiarito che i Signor Ponzini non intendeva criticare i commenti qui fatti (cosa che "perplimeva" anche me) bensì invogliare a fare le cose in tempi brevi (giusto Sig. Remo?) trovo proprio in quella tendenza l'invito di Rolleri. Io lo vedo come un'iniziativa per fare una specie di piano regolatore degli interventi per la creazione di energie rinnovabili dell'alta valle. Questo per evitare che arrivi uno che prende contributi e ne ha di suoi e piazza 14 pale qui o la, un'altro che ha soldi e prende contributi per fare altra cosa. Se ci vorranno le pale si metterano le pale, magari molte meno, ma si faranno anche altre cose. Vanno studiate bene tutte le alternative e quindi bisogna conoscerle, imparare e capire prima di decidere il da fare.

Zeneise mi rincuora assai nel suo insistere a farci pensare alla necessità di una certa autonomia energetica per un futuro sostenibile. Credo anch'io che sia lì la via del futuro.

Tutti in Comunità Montana il 12 marzo? Risulta evidente che questo incontro non nasce da questa discussione ma da una seria organizzazione precedente vista la presenza di esperti non facilmente "prenotabili".

:-)

Risposta di Remo Ponzini 18:51 - 14/02/11

Carissima Camila,
premesso che rientra nella norma avere pareri discordanti sui vari temi che trattiamo, ti confermo che ero partito da considerazioni che riguardavano tutto il sistema paese. Va da se che il generico panegirico che ho fatto comprendesse anche le digressioni locali che sono oggetto di questo blog.
D'altronde capirai che se fossimo tutti concordi non avrebbero ragione di esistere questi forum di discussione e noi poveretti... ci annoieremmo a morte.

Io penso che l'Italia, tra l'altro, sia afflitta da un grave morbo che si chiama: immobilismo.
Le diverse forze politiche non fanno che osteggiare tutto quello che fa l'avversario, dileggiandosi a vicenda, senza neppur considerare se, in quello che viene proposto da una fazione, ci possa essere qualcosa di utile su cui convergere per il bene collettivo.
Si generano giri viziosi, discussioni sterili, considerazioni infeconde, diatribe vanesie ed altre insulsaggini che producono solo una cosa : il NULLA.

Io non ho mai sopportato i parolai di professione. Mi riferisco a quelli che amano ascoltare la propria voce come dei novelli narcisi a beneficio del proprio ego e di platee pletoriche e plaudenti.
Amo la concretezza, l'efficacia e la determinazione. E' meglio il fare con qualche rischio di sbagliare che l'immobilismo totale che di fatto è un errore a prescindere. Ecco perchè mi lagnavo dei ritardi abissali che l'Italia ha accumulato dagli anni 60 ad oggi. Il guaio è che abbiamo accumulato anche un debito pubblico abnorme che incomberà su noi, i nostri figli ed i nostri nipoti.

A presto. Ciao.

Risposta di Francesco Cavanna 19:30 - 14/02/11

Condivido la necessità di una pianificazione energetica , poichè si corre il grande rischio che le decisioni vengano prese da imprese private ed i singoli uffici tecnici comunali dove spesso mancano le competenze per valutare i vantaggi  e gli inconvenienti di queste opere .

Spesso per celare loschi interessi privati  gran parte di questi progetti proseguono per vie traverse , tenere la popolazione all'oscuro è una delle tecniche più utilizzate ...

Allego un link molto interessante su quanto è successo in calabria , la regione con il maggior sviluppo di energia eolica.

http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-56b9b197-40cb-4d37-90d6-58cdd84209a7.html .

Sinceramente sono preoccupato che queste speculazioni  possano capitare anche da noi . 

La mia personale opinione è che l'eolico " è bello " sino a quando gli impianti non superano il numero di 4-5 pale , oltre deturpano il paessaggio in particolare se montano , in olanda vi sono centinaia di pale ma il territorio è completamente piatto per cui a un chilometro il loro impatto è già insignificante.

Visto che siamo il paese del sole ed in montagna ne abbiamo molto più che in pianura , visto che vi sono centinaia di tetti di capannoni e case perfettamente esposti puntiamo sul solare e solare termico.

Inoltre credo che la montagna debba sfruttare il legname a disposizione , non è possibile che a Bedonia ed Albareto le abitazioni vengano scaldate con gas metano , con tutto il legname a disposizione .... oggi esistono caldaie a legna che riempite al mattino prima di uscire e alla sera permettono di scaldare casa risparmiando centinaia di euro all'anno . 

Fondamentale è anche il risparmio energetico ... solo sostituendo i vetri singoli delle finestre in vetri doppi  delle case di un comune montano vi rendete conto del risparmio globale che si potrebbe avere .... io con un investimento di 1000 euro (installando vetri doppi sulle vecchie finestre)  sono riuscito a recuperare ben 7 gradi nelle giornate più fredde !!

Grazie Saluti

 
Risposta di Remo Ponzini 19:15 - 14/02/11

Ecco un articolo sull'eolico tratto dal Corriere.it :  (incollo)

E i parchi eolici migliorano le coltivazioni circostanti.

Eolico: PREVEDERE IL VENTO CON IL LASER per gli impianti del futuro

Le ultime ricerche nel settore: l’aerodinamica delle eliche e la migliore spaziatura tra le turbine.

MILANO – Tra le rinnovabili, il fotovoltaico è il settore tecnologicamente più avanzato e nel quale la ricerca sta spostando ogni giorno più avanti i limiti. Ma anche l’eolico non è da meno e lo confermano le ultime ricerche che lasciano intuire spazi di miglioramento, anche in ambiti inaspettati.

LIDAR – Uno dei problemi con le turbine eoliche riguarda proprio la direzione del vento, che da un istante all’altro può modificare la direzione da dove spira facendo diminuire l’efficienza del sistema. Torben Mikkelsen, del Laboratorio nazionale danese per l'energia sostenibile Risø Dtu, ha completato il primo test mondiale di una turbina accoppiata a un anemometro laser, chiamato Lidar. «I risultati mostrano che con questo strumento è possibile prevedere la direzione del vento, le raffiche e le turbolenze». Grazie a un sistema che consente di modificare rapidamente l’inclinazione delle eliche dei rotori, in pratica creando le eliche-intelligenti (smart blades), la posizione delle turbine si mantiene sempre la più appropriata rispetto alla direzione e all’intensità del vento. Le turbine in questo modo possono incrementare del 5% la propria efficienza e durare più a lungo prima di essere sostituite. Soprattutto il sistema consente l’utilizzo di eliche più lunghe che permettono una maggiore efficienza. Per turbine da 4 megawatt , significa un aumento degli utili di oltre 26 mila euro all’anno. Secondo l’Agenzia danese dell’energia, se entro il 2025 il 10% delle turbine utilizzasse il sistema Lidar a eliche-intelligenti, le emissioni di anidride carbonica sarebbero ridotte di 25 mila tonnellate/anno.

SPAZIATURA – In un parco eolico, a quale distanza devono essere posizionate tra di loro le turbine in modo che la turbolenza creata da una non faccia diminuire l’efficienza delle altre? Charles Meneveau della Johns Hopkins University e Johan Meyers dell’Università di Lovanio hanno sviluppato un modello matematico per determinare la distanza ottimale: i pali devono essere fissati a una distanza pari a 15 diametri del rotore. Attualmente, invece, la distanza nei parchi eolici è mediamente di 7 diametri. I due studiosi hanno presentato i loro risultati lo scorso 23 novembre a un congresso a Long Beach della divisione di fluidodinamica della Società americana di fisica.

OFFSHORE - Un dato, quello della spaziatura, importante se si considera il prossimo sviluppo di campi eolici offshore posizionati a oltre 20 chilometri dalle coste. Infatti, secondo quanto sostenuto dagli esperti del progetto Orecca (Offshore Renewable Energy Conversion platforms Coordinated Action) - finanziato dall’Unione europea e al quale partecipano 28 industrie e centri di ricerca europei tra cui quattro italiani – l’eolico offshore (insieme all’energia da maree e correnti marine) è tecnicamente in grado di soddisfare l’intera futura domanda di energia in Europa. Un potenziale enorme, quindi, ma che ha un collo di bottiglia rappresentato dall’efficienza del trasporto via cavo dell’energia prodotta offshore fin sulla terraferma. Lo stesso problema che deve fronteggiare anche il progetto Desertec, i megaimpianti solari da posizionare nel Sahara per fornire energia fotovoltaica in Europa. Il sistema di trasporto migliore, cioè quello che subirebbe meno perdite di energia sulle lunghe distanze, è basato sull’utilizzo della corrente continua. Solo che l’intera rete elettrica europea ad alta tensione dalla fine dell’Ottocento si è basata sulla corrente alternata, in quanto all’epoca era la tecnologia migliore per trasportare corrente a elevato voltaggio con le minori perdite. Ora però la tecnologia attuale consente di ottenere risultati migliori con la corrente continua. Dal 1° settembre è operativo – per la durata di tre anni – un progetto europeo per lo studio di come diminuire le perdite di energia nelle stazioni a corrente continua.

ELICHE - Come si diceva, l’efficienza di una turbina eolica dipende dalle condizioni del vento e dall’angolazione. Ora però si sta studiando in dettaglio anche il flusso del vento sulle singole eliche in modo da migliorarne le prestazioni. Studi che sono in parte simili a quelli sulle ali degli aerei. Per diminuire la resistenza aerodinamica delle pale delle turbine – e di conseguenza anche il rumore da queste generato - all’Università del Minnesota hanno analizzato l’effetto prodotto da piccole scanalature di 40-225 micron sul rivestimento della superficie dell’elica ed è stato riscontrato un incremento dell’efficienza del 3% per una turbina di 2,5 MW. Simili scanalature impiegate nelle vele delle barche di Coppa America e sulle ali degli Airbus hanno portato a una diminuzione del 6% della resistenza aerodinamica.

IN ARIA – Un parco eolico a terra, magari formato da centinaia di pale, ha indubbiamente un impatto ambientale notevole, specie se è posizionato in una zona abitata o ad alto valore paesaggistico. Ma se le turbine galleggiassero in aria tramite palloni o aquiloni e fossero ancorate al suolo soltanto con i cavi che portano a terra l’energia prodotta? Fantascienza? La Nasa ha finanziato con 100 mila dollari studi di fattibilità di questi sistemi presso il Langley Research Center per turbine piazzate a 600, 3 mila e 9 mila metri di altezza. «A 600 metri», spiega Mark Moore, ingegnere aerospaziale a Langley, «la velocità del vento è tre volte maggiore di quella al suolo. E sappiamo che la produzione di energia è proporzionale al cubo della velocità del vento. Quindi a quell’altezza risulta pari a 27 volte quella ottenibile al suolo, a un’altitudine dove inoltre i venti sono più costanti. Se potessimo portare una turbina a 9 mila metri, in una corrente a getto che spira a 240 km all’ora, al posto di ottenere 500 watt per metro quadro di rotore, ne avremmo 20-40 mila al metro quadro e a un'intensità 50 volte maggiore». Il posto migliore per posizionare le turbine galleggianti sarebbe offshore, spiega Moore, a oltre 20 km dalle coste.

AGRICOLTURA – Tra le voci contrarie all’eolico ci sono quelle che sostengono che le pale non solo occupano terreno agricolo, ma danneggiano i raccolti. Due recenti studi americani dicono il contrario. Il professore di scienze dell’atmosfera Somnath Baidya Roy dell’Università dell’Illinois, in uno studio pubblicato in ottobre sulla rivista scientifica specializzata Pnas, dimostra che nelle immediate vicinanze dei parchi eolici il clima è un po’ più fresco durante il giorno e leggermente più caldo di notte rispetto alle aree limitrofe. Secondo Roy l’effetto è dovuto al rimescolamento degli strati d’aria sovrastanti grazie alla turbolenza generata dalle pale. In un altro studio condotto da Gene Takle e Julie Lundquist dell’Università del Colorado, presentato il 16 dicembre al convegno di San Francisco dell’Unione geofisica americana, nell’analisi effettuata sulle coltivazioni di mais e soia nelle zone centrali degli Stati Uniti si è notato che il microclima generato dalle pale eoliche migliora le coltivazioni in quanto previene le gelate primaverili e autunnali e, facendo diminuire la rugiada che inizia a depositarsi prima del tramonto, riduce l’azione dei funghi patogeni che crescono sulle foglie. E anche nel pieno della calura estiva, l’abbassamento di 2,5-3 gradi sopra le coltivazioni grazie alla turbolenza dovuta alle pale, può fare la differenza per le coltivazioni di mais.

Risposta di claudio m. 21:21 - 14/02/11

Ciao Remo,
i tre giorni di vacanza Ti hanno ritemprato e i tuoi interventi sono sempre numerosi, puntuali e mai polemici, e perciò li leggo sempre volentieri.

L'ambiente è la nostra ricchezza; il silenzio la nostra forza.

Ieri ho incontrato una amica che è venuta a Bedonia per l'aria salubre e non inquinata, consigliatale per  la sua rara malattia (ipersensibilità agli odori e profumi) poco conosciuta e studiata qui da noi, ma  ben nota a Huston.

Le ho parlato per tutto il tempo mentre lei aveva una mascherina asettica.

Mi ha raccontato il suo calvario a Roma e della sua allergia ai residuati dei metalli pesanti.

Pensare che lei trovi giovamento qui da noi , a Bedonia, mi ha fatto bene.

A presto. claudio m.

Risposta di Paolo Belloni 21:52 - 14/02/11

Ritengo che l' intervento di Remo sia pericoloso: la teoria del fare a tutti i costi ha già fatto parecchi danni in italia... anche nel nostro territorio, molto interessante il link sulla calabria.

Risposta di zenesie 22:11 - 14/02/11

innanzitutto vi ringrazio, sia della disponibilita' sia della cortese compagnia,
le esperienze che ci cito , le ho tratte in rete ,da siti che seguo da un po di anni , perche' purtroppo vivendo in un appartamento ...non posso fare granche'

x ora comunque vi segnalo questo:
http://paroleverdi.blogosfere.it/2008/05/arriva-il-minieolico-silenzioso.html .

e questo , di alcuni concittadini , sempre molto attivi:
http://www.energiapertutti.it/?page_id=33 .

Risposta di Remo Ponzini 22:17 - 14/02/11

Egregio signor Belloni,
ho l'impressione che Lei non mi abbia minimamente capito. Io non cavalco la teoria del fare a tutti i costi come Lei afferma.
Lei pensa che io sia un cerebroleso o semplicemente un citrullo ?
Nessuna persona ragionevole potrebbe ipotizzare una simile idiozia.

La mia era una semplice distinzione fra le persone fattive, laboriose ed efficienti contrapposte a quelle indolenti, accidiose e nullafacenti.

Era così difficile comprenderlo ?

Risposta di Remo Ponzini 22:59 - 14/02/11

Ciao Claudio,
il mio destino è di cavalcare il passo del Bocco. Vuoi per lavoro o vuoi per diletto quella strada l'avrò percorsa diverse migliaia di volte.
Avrai capito che quei tre gg di cui parlavo li avevo trascorsi in Chiavari e Lavagna.

Ho letto con stupore della malattia rarissima e stranissima di cui soffre la tua amica. Ovviamente mi fa piacere che qui possa trovare quel giovamento che solo un'aria pulita come la nostra (un po' di campanilismo) Le può offrire.
Noi che ci abitiamo siamo soliti lagnarci di tante cose ma non teniamo mai nella giusta considerazione la qualità dell'aria che respiriamo.
Lo diamo per scontato; lo consideriamo un minimo sindacale che ci spetta per volere divino.

Eppure proprio nei giorni scorsi leggevo delle problematiche che le " polveri sottili " arrecano a tante città ... Parma compresa.
Mi sa che dovremo fare uno sforzo e cercare di apprezzare anche queste cose che sono molto più importanti di quanto pensiamo.

A presto.
Remo.

Risposta di Federico Rolleri 17:09 - 15/02/11

“Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente. Per cambiare qualcosa, costruisci un modello nuovo che renda la realtà obsoleta.”


Richard Buckminster Fuller

Risposta di Marco Biasotti 19:49 - 15/02/11

beh, Federico, visto che citi ..........cito anch'io, ma vado a memoria, potrebbe non essere esatta alla lettera, ma il senso è quello:

Signore, dammi il coraggio per cambiare le cose che SI POSSONO cambiare;

dammi la forza per accettare le cose che NON SI POSSONO cambiare;

e, sopratutto dammi l'intelligenza per distinguere le une dalle altre.

autore?....boh, non ricordo!

Risposta di Federico Rolleri 18:34 - 16/02/11

Siccome sogno, vado a vedere dove i sogni li stanno realizzando.
Ed è solo un esempio tra tanti...

http://montevegliotransizione.wordpress.com .

 
Risposta di Giuseppe 10:49 - 17/03/11

A me, e a tanti come me, le pale piacciono, e il crinale con le pale sarà molto suggestivo: preferiamo avere tante, ma tante pale eoliche, tanti, ma tanti pannelli solari sui tetti e non sui terreni, tante, ma tante forme di energia rinnovabile, ovunque. Piuttosto che cacciarci in un incubo nucleare o in mano ai ricatti dei beduini.

In Olanda le pale sono lungo le autostrade, lungo le strade di campagna, ai bordi delle città. Lo sa che con 100 pale EOLICHE si fanno 100 megawatt, l'equivalente di una centrale turbogas o a carbone? E che con 300 pale si fa un reattore della tecnologia nucleare "sicura" (si è visto in Giappone).

Una pala eolica produce una energia 80 volte superiore a quella che è servita per costruirla ed installarla. Al termine della vita utile viene sostituita con un'altra pala eolica che costa la metà in termini ambientali ed economici. L'energia che produce è rinnovabile, l'impatto è praticamente nullo.

Noi vogliamo 300 pale per evitare una centrale nucleare: ovunque, anche di fianco a casa mia. Dunque coraggio: poniamo delle condizioni, chiediamo il minimo impatto dei lavori, ma installiamo subito queste pale, per il bene nostro e dei nostri figli.

Risposta di E. Mazzadi 14:01 - 17/03/11

Poveri noi! Guardi la quarta foto in alto, all'inizio di questo argomento.
LE SEMBRA UN "CRINALE SUGGESTIVO"??? Che distorta idea di paesaggio ha?
Pensa che con 300 pale eoliche avremmo migliorato la nostra valle?
In Olanda ci sono stato: tappezzano di fotovoltaico i tetti dei capannoni e le pale sono in pianura quindi, dopo pochi chilometri, scompaiono alla vista.
Da noi le pale si vedono a decine di chilometri e per installarle spesso bisogna fare enormi sbancamenti sui crinali dei monti.
Non sono contrario all'eolico. Ho già indicato le alternative: fotovoltaico sulle coperture degli edifici, mini-idroelettrico ove possibile (in corrispondenza di briglie dei fiumi, ecc), mini-eolico. Poi alcuni impianti di grandi pale eoliche si possono anche fare (come al passo della Cappelletta ad Albareto, che sono vicino ad una strada e poste in una "sella" del crinale), ma 300 pale??? Le mettiamo anche sulla cima del monte Penna e del Monte Gottero?
Guardate cosa hanno fatto in Calabria: hanno messo pale ovunque e ora? Un territorio compromesso, con enormi danni dal punto di vista paesaggistico e turistico.
Pensate quando si diceva "la discarica di Tiedoli porta soldi al territorio" e... poi si è rischiato il disastro ambientale nella valle del fungo porcino IGP!
Mi spiace che ci sia gente che non comprenda la bellezza e le potenzialità del nostro territorio e sia disposta a "SVENDERE" tutto per una visione distorta del concetto di "sostenibilità" energetica.

Risposta di Giuseppe 16:23 - 17/03/11

A me le pale piacciono sul crinale, a lei no.

Visto che Lei non ha la verità in tasca, e nemmeno io, La informo che noi membri del moVimento promuoveremo mozioni per la diffusione dell'eolico e del solare DAPPERTUTTO, ma proprio dappertutto.

E promuoveremo una legge di iniziativa popolare per l'OBBLIGO dei pannelli solari dappertutto e l'obbligo dei comuni collinari e montani di dotarsi dell'eolico.

E siccome siamo in democrazia, ci conteremo.

Si prepari, alle prossime elezioni anche lei dovrà fare i conti con noi.

E vedrà che alla fine 300 mulini a vento e una centrale nucleare in meno piacerà anche a Lei, cappelletta o non cappelletta.

W I MULINI A VENTO. W I PANNELLI SOLARI.

Risposta di fabio paterniti 10:35 - 18/03/11

Sig. Giuseppe,
ho esitato un’ attimo prima d’intervenire e francamente non credo che esista al mondo argomento capace di farla recedere da quella che ( mi perdoni) mi pare una esaltazione pericolosa.

Considerato che mi rivolgo ad un anonimo che parla anche a nome di altri, mi permetto di suggerirle il seguente modus operandi:

Insieme ai suoi amici organizzi un bel convegno sul tema e magari dia la possibilità ad un esperto “critico” d' intervenire, così abbiamo tutti la possibilità di farci un’idea minimamente fondata.

Intanto le confesso che a fronte delle sue argomentazioni preferisco il seguente stralcio da una valutazione sicuramente più razionale della sua, tratto da un documento di Italia Nostra

Un saluto

fabio paterniti


Produttività delle pale.

Gli industriali eolici ed i loro sostenitori ricorrono a numerosi "trucchi" per magnificare la produttività dei loro impianti. Il primo e più importante è l'enfasi posta sulla potenza installata, che ha un mero significato statistico trattandosi di energia intermittente, anzichè sull'energia prodotta. Poi c'è la consuetudine di ragionare in termini di "consumi per le famiglie" soddisfatti da questi impianti. La famiglia dà l'idea di nuclei numerosi, ma in realtà essa corrisponde nel nostro caso in media a poco più di due persone ciascuna. Il "trucco" che impressiona di più è invece quello di considerare solo i consumi domestici (circa un sesto del totale in Emilia Romagna), e non quelli pro capite, come se l'energia elettrica prodotta al di fuori delle abitazioni non servisse alle famiglie medesime o fosse ottenuta in modo diverso da quella utilizzata per usi domestici. Facciamo un caso concreto per renderci conto del consumo soddisfatto dall'eolico. Nel 2008 in Italia sono stati consumati circa 340.000 GWh di energia elettrica. La produzione eolica è stata di 4.861 GWh cioè circa l' 1,4% del consumo finale. Questa produzione è stata realizzata con oltre 3.700 pale per una produzione media di circa 1,3 GWh a pala. Per ottenere in modo grossolano le ore di produzione medie effettive di un MW di potenza eolica installata, dividiamo 4.861 GWh per la potenza eolica installata di 3.538 MW ottenendo 1.373 ore. I consumi elettrici pro capite in Italia sono stati nel 2008 5,332 MWh per abitante. In Emilia Romagna sono stati 6,518. Dividendo la produzione media di una pala italiana (che però considera i siti più ventosi ormai già sfruttati) per il consumo pro capite dell'Emilia Romagna, otteniamo 200: una colossale pala in un sito a buona ventosità soddisferebbe il consumo annuo di appena duecento persone. Se volessimo calcolare l'efficienza dell'impianto di monte Galletto dovremmo dividere l'energia prodotta complessivamente pari a 3,2 GWh per 6,518 ottenendo così 490 persone per 10 pale, cioè 49 per una singola pala! Essendo la potenza prevista per le singole pale di Monte dei Cucchi il triplo di quelle di monte Galletto, si può ipotizzare che ogni singola pala, di impatto così devastante, sarebbe in grado di soddisfare i bisogni di poco più di 150 persone. Ma questi calcoli partono da paragoni impropri: questi già deprimenti risultati vengono ulteriormente compromessi dalla natura casuale dell'energia prodotta, per cui ogni paragone con le fonti energetiche tradizionali, compresa quella idroelettrica, è del tutto fuorviante.

Risposta di Remo Ponzini 10:44 - 18/03/11

Egregio signor Giuseppe,
parimenti a Lei anch'io sono sempre stato un grande fautore di ogni tipo di produzione di energia elettrica pulita. Avevo anche espresso un giudizio positivo per quella mini-centralina (70 kw) da realizzare sul Ceno attirandomi gli improperi di decine di persone. Avevo anche auspicato di non porre limiti numerici alla costruzione di pale eoliche. Infatti a lato del Passo di Cento Croci (Passo Cappelletta), se fosse dipeso da me, ne avrei fatto installare un centinaio.

Ma fatte queste premesse che i soliti frequentatori di questo forum conoscono benissimo, devo dirLe che le sue affermazioni di collocarle anche sulle cime dei monti mi sembrano proprio esagerate. Sulla vetta del Penna (Pennino) direi che la statua della Madonna con annessa cappelletta NON deve certo essere "disturbata " da altre presenze. Idem per il monte Pelpi ecc. ecc.. Non interpreti questo mio pensiero come un ripensamento tardivo; tutt'altro. Io ho avuto l'impressione che Lei avesse innestato il turbo senza guardare dove andava a parare.

L'esempio del Cento Croci collima perfettamente con il mio pensiero. La cima è stata rispettata (c'è il ripetitore TV !!!) ma a lato, sulle note selle, si potrebbe installare una miriade di pale senza essere eccessivamente invasivi. Oltretutto su quella sella il vento sembra abbia convogliato tutte le sue più furenti correnti.

Guardi che non sono venuto qui a criticarLa. Mi piace la concretezza e la solidità delle sue affermazioni. Il mio intento era quello di farle notare che non si può procedere con gli occhi bendati.
In questo momento il focus è sul monte Orocco. Io penso che si possano preservare le vette ottenendo ugualmente buoni risultati. Succede spesso che i venti si incanalino in anfratti meno invasivi dal punto di vista paesaggistico.
Con un po' di raziocinio si possono ottenere risultati importanti senza necessariamente procedere a testa bassa a mo di ariete.  Stesso discorso per le ruspe che vanno utilizzate con la dovuta prudenza.

Sul nucleare abbiamo visioni diverse ma c'è un'altro blog dove mi sono già espresso (http://www.esvaso.it).
Va da se che anch'io mi auguro che un giorno si possa dare un calcio all'atomo, al petrolio, al gas ed al carbone. Ma questo orizzonte è, purtroppo, ancora molto lontano.
 
A risentirci.

Risposta di Mattia Lezoli 13:16 - 18/03/11

Vorrei dire la mia idea in merito.

Ho letto attentamente le tesi di ognuno, però credo sia opportuno ragionare terra terra.. Mi spiego..

E' vero come dice Emanuele che sarebbe importantissimo che si sviluppasse al massimo il mini-eolico, il mini-idrico, il mini-solare ecc ecc ecc. Questo però sarebbe possibile se TUTTI i singoli privati fosse d'accordo di fare spese (magari basse grazie agli incentivi) per l'autoproduzione di energia. Credo che questo sia un obiettivo quasi impossibile da raggiungere, la maggior parte continueranno ad acquistarla, chi all'ENEL chi a IREN ecc ecc...

Quindi, magari a torto, do per scontato che il mini, almeno qui da noi avrà molta fatica a progredire...

A questo punto, sono d'accordo al 90-95% col signor Giuseppe e spiego anche il perchè.

L'energia scarseggia, l'estate scorsa in paese ci son stati parecchi black out, quindi è necessario trovare un modo di avere maggiore energia, la si produce, o la si compra.

E qui mi trovo pienamente d'accordo col signor Giuseppe, preferisco cento volte vedere crinali come quello nella foto sopra, piuttosto che foto con centrali turbogas (minore dei mali), a carbone a petrolio o peggio ancora nucleari..

Non dico di riempire ogni monte Pennino compreso di eliche, ma come di ce Remo, continuare a riempire la Cappelletta e zone simili. Il Pelpi, dietro la croce in direzione Nociveglia ce ne starebbero e più di una, e a mio parere non rovinerebbero l'ambiente. Altrimenti potremmo dire che pure la croce in ferro, è un elemento che deturpa un ambiente verde, e così non è....

Siccome le condizioni di utopia sono scarsamente raggiungibili, credo si debba fare una scelta: se impiantare grosse centrali inquinanti e dannose in alcune zone scelte in giro per l'Italia, o spargere di eliche e pannelli ogni zona dove ciò sia possibile.

Facendo un bilancio tra quello che si perde e quello che si ha, con le eliche, si perderà (poco) dal punto di vista ambientale e si otterrà (molto) in quanto ad aria pulita.

So che questo suciterà mille polemiche, ma è il mio pensiero, un pensiero completamente esterno ad ideologie politiche.  

Quando la politica entra in queste decisioni fa solo danni, da una parte e dall'altra, perchè usano i progetti energetici per fare campagne elettorali, piuttosto che opposizione ai governi, e di conseguenza nessuna decisione viene mai portata a termine da nessun governo. (purtroppo o per fortuna), dipende...

Risposta di E. Mazzadi 14:41 - 13/04/11

Si segnala il seguente progetto di impianto eolico (5 pale) previsto in comune di Albareto. I dati possono essere consultati sul sito del Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.

http://bur.regione.emilia-romagna.it/dettaglio-inserzione?i=7dec1dd40253565e225913863879cd00 .

Cordiali saluti

Risposta di Mattia Lezoli 18:20 - 13/04/11

Bene bene!! 2 belle notizie in una settimana, il quasi no al turbogas a Borgo Val di Taro e il forse sì all'eolico ad Albareto!! Mi fa molto piacere...

Risposta di Antonio 20:57 - 14/04/11

Si all'eolico ok, ma avete letto che chiedevano di installare 9 pale .... per fortuna il progetto è stato ridotto a 5 ......

Risposta di Antonella 13:12 - 16/04/11

9 pale !!!!!!!

Non hanno ritegno ....

Risposta di E. Mazzadi 14:51 - 07/06/11

Volevo solo informare che di recente, con alcuni amici, abbiamo organizzato un'escursione alla cima del Monte Orocco per capire gli effetti di una possibile installazione di pale eoliche in tale sito.

- Su tale crinale (è lo spartiacque fra la valle del Taro e quella del Ceno) le pale si vedrebbero a decine di chilometri e dalle zone naturalisticamente più importanti (SIC del Penna, SIC del Monte Nero, SIC del Ragola) del nostro comprensorio

- L'anemometro è alto circa 65 metri e non 55 metri come avevo erroneamente stimato.

A presto

Risposta di Nadia 08:07 - 08/06/11

Volevo farti alcune domande, se mi puoi rispondere ne sarei contenta, perche' non capisco alcune cose. Le centraline idroelettriche non vanno bene tolgono acqua al fiume, le pale eoliche si vedono e disturbano il passaggio dei cormorani (specie autoctona dei nostri fiumi ? ), secondo te, che sei un convinto naturalista, cosa ci proponi di concreto in alternativa? grazie..

Risposta di E. Mazzadi 09:40 - 08/06/11

Ciao Nadia. Mi aspettavo una obiezione di questo tipo, ma alla tua domanda ho già risposto (basta leggere il mio post iniziale). In ogni caso riporto di nuovo quanto avevo scritto.

Bisognerebbe puntare su (e incentivare):

MINI-EOLICO (in grande diffusione, da installare a terra o sui tetti degli edifici);

MINI-IDROELETTRICO 

- esistono coclee idrauliche che permettono di produrre energia praticamente senza deviazioni dei torrenti (in più, la nostra regione, sta studiando dei sistemi quali "l'idroelettrico in linea"),

- si potrebbero recuperare alcuni antichi mulini, utilizzando i vecchi canali ed evitando di mettere turbine (che creano delle barriere al passaggio dell'acqua e quindi dei pesci), ma riutilizzare le vecchie ruote idrauliche e le vecchie pale a cucchiaio);

- altro modo è quello di produrre energia idroelettrica sfruttando i grandi salti dei nostri acquedotti comunali;

- abbiamo anche proposto di sfruttare acque di scarico come quelle della lynx a Masanti

FOTOVOLTAICO, installato soprattutto sui tetti degli edifici. In altri paesi d'Europa tappezzano i tetti dei capannoni e delle case di fotovoltaico.

Poi guarda, io non sono un naturalista convinto! Faccio l'architetto e so che il territorio va utilizzato e trasformato. Però è meglio trasformarlo nel modo più adeguato, non "svenderlo" e abbruttirlo. Mi vien da ridere quando sento discorsi del tipo "Ma sai quanto turismo portano le pale eoliche?" Di recente ho parlato con alcuni turisti ed emigranti che rientrano in Italia durante le vacanze. Mi hanno comunicato le loro preoccupazioni per i progetti di parchi eolici sul crinali.. se vogliamo perdere una delle nostre poche risorse (il nostro territorio) facciamo pure!

P.S. dei cormorani ne hai parlato tu. Fosse per me sterminerei cormorani e aironi dalle nostre zone, visti i danni che fanno (anche agli stabilimenti di troticoltura).

 

Risposta di Davide 20:10 - 18/07/11

Sterminare! eh la madonna....dove li porti in un campo di concentramento? Magari controllarne il numero è più che sufficiente :-)

Prima dell'eolico sul Monte Orocco forse è meglio incentivare altre fonti di energia.... fotovoltaico e termico. Meno impattanti sia per la vista, sia per l'ambiente. Credo che con queste due energie il fabbisogno della val taro sarà più che soddisfatto.

Avete mai visto i prati fioriti dell'Orocco quando nascono i crocus e le genziane? Beh io non vorrei perdere tale patrimonio naturalistico per delle strade di servizio.

Risposta di Camila 23:30 - 18/07/11
Risposta di DelNevo 22:33 - 28/04/13

Sono con te ! W l'eolico ... Anche nel mio giardino se volete. Ciao

 
Risposta di Remo Ponzini 10:36 - 19/07/11

Caro Davide,
accantona un attimo l'impatto psicologico che può provocare il verbo "sterminare" e cerca di inquadrare i fatti con il necessario raziocinio.

Verso la fine degli anni ottanta furono immessi nella nostra vallata gli aironi ed i cormorani. Io ero un pescatore e quindi bazzicavo i fiumi con una certa assiduità. Questi volatili, nel giro di un decennio, si moltiplicarono a dismisura e determinarono lo sterminio di trote e di ciprinidi.
Considera che si cibano quasi esclusivamente di pesce e che un airone ne ingoia almeno 7 etti al giorno. Uno studio di quei tempi calcolò che ne erano presenti circa 700 esemplari. Fa una semplice moltiplicazione e ti renderai conto dei danni che procurarono.

Il risultato fu che i pescatori, provenienti anche dalle città, abbandonarono i nostri territori causando un danno anche alle attività turistiche ad esso correlate. Danni enormi ai fiumi ma anche ai troticoltori che non sapevano e non sanno come difendersi da questa falcidie.

La morale finale è molto semplice ed io la sintetizzo così. " E' demenziale introdurre in natura animali non autoctoni. Si producono dei danni ai quali non si riuscirà più a porre rimedio ".
Infatti in alcune provincie italiane ne autorizzarono l'abbattimento (ahimè!!!) reclutando i cacciatori. Ma servì a ben poco in quando dopo qualche anno la quantità di questi volatili si ripristinò e tutto ritornò come prima.

Avrai capito che la tua affermazione " basta controllarne il numero " non è purtroppo praticabile. Questa è la cruda realtà.

Ciao.

Risposta di Davide 10:01 - 28/07/11

Aver sbagliato una volta (introduzione di animali) non vuol dire sbagliarne una seconda..... secondo me aironi e altri uccelli sono arrivati perchè c era e continua ad asserci cibo. Mi domando a che scopo siano stati liberati tali animali, mi sembra un pò la storia delle vipere lanciate dagli aerei....... secondo me sono arrivati punto e basta.

Io vivo vicino a Varese, in giardino ho un piccolo laghetto in cui vivono un migliaio di pesci.....ci sono due o tre aironi che giornalemnte fanno visita, ti assicuro che non mi hanno mai svuotato il laghetto. Continua a brulicare di vita in perfetto equilibrio e ti assicuro che pescare, per gli aironi, nel mio laghetto è come sparare ad un anatra morta.

Comunque ripeto secondo me prima dell eolico è meglio sfruttare le altre energie.

Saluti

Risposta di PK 13:00 - 28/07/11

Davide: Comunque ripeto secondo me prima dell eolico è meglio sfruttare le altre energie.

OK, quali?

Risposta di Davide 17:42 - 28/07/11

Avevo letto su una ricerca che l eolico sul territorio nazionale andrà ad incidere per un 10 % sulla produzione di energia e gli impianti per costanza dei venti, facilità di accesso, realizzazione e manutenzione è meglio prevederli nel sud italia.

La Val Taro e la Val Ceno credo abbia un fabbisogno basso di energia, in quanto molte case sono utilizzate stagionalmente e non ci sono molte ditte . Quindi credo che l energia si riesca a produrla grazie agli impianti fotovoltaici, termici, geotermici, biomasse e l idroelettrico (questi ultimi due impianti possono creare dei posti di lavoro in più). Se queste non bastano....ok mettiamo 4 pale eoliche sull Orocco o sul Pelpi.

 

Risposta di PK 08:58 - 29/07/11

Davide: La Val Taro e la Val Ceno credo abbia un fabbisogno basso di energia, in quanto molte case sono utilizzate stagionalmente e non ci sono molte ditte .

Facciamo un calcolo molto semplice, prendiamo il solo Comune di Borgo Val di Taro, vi sono 3500 nuclei familiari attivi (un nucleo familiare può essere composto anche da una sola persona), per ciascuno prudenzialmente contiamo una potenza installata di 3 kW, quindi 10500 kW di potenza installata, a cui dovremmo sommare le attività artigianali che hanno sempre in via prudenziale una potenza i. di 10 kW, ma che traslascio non avendo dati precisi, pertanto stimeremmo in modo molto inferiore alla realtà una potenza i. di circa 10.000 kW ovvero 10 MW solo per Borgo Val di Taro Comune (stica e contro stica)

Davide: Quindi credo che l energia si riesca a produrla grazie agli impianti fotovoltaici, termici, geotermici, biomasse e l idroelettrico (questi ultimi due impianti possono creare dei posti di lavoro in più).

Fotovoltaico: per produrre 20 kW servono circa 200 mq su terra oppure 150 su tetto, fai tu i calcoli.

Termici: un po' generico, bruci cosa? Metano, Olio combustibile, rifiuti?

Geotermico: santodio se non c'è anomalia geotermica come la produciamo quest'energia

Biomasse: Hai una vaga idea di quanto combustibile serva per una centrale con potenza installata da 10 MW?

Idroelettrico: c'è un piccolo problema... manca l'acqua

Eolico: Impianto di Monterenzio e Castel del Rio (BO) / Casoni di Romagna potenza:12.8MW numero torri:16 proprietà:Agsm Veronese

 

Sembrava facile produrre energia, ma prima o poi ci arriveremo ;-)

Intanto mi siedo e guardo.

 


PK

Risposta di Davide 12:17 - 30/07/11

Lo so che è difficile produrre energia "pulita" per soddisfare tutte le esigenze, infatti per me la possibilità di sviluppare il nucleare era essenziale., ma è andata come è andata forse bene forse male, lo scopriremo fra 50 anni. Io abito tra Milano e Varese e puoi capire che qua i numeri di consumo sono nettamente maggiori rispetto alla Val Taro e alla Val Ceno. Non abbiamo venti costanti, per il geotermico devi andare al settimo girone infernale, il sole chi lo vede più. Se per Voi un adeguato numero di pale eoliche vi garantiscono energia per tutto l anno, ben venga.

 

Risposta di Marco Biasotti 14:07 - 30/07/11

Bene!

Io intanto ho piazzato un'impianto fotovoltaico da 20KW sul tetto del capannone, ho smaltito la merda di eternet (e non mi sembra poco) e tutto questo a costo zero!

dall'11 maggio ad oggi ho già prodotto 8500 kw, e non mi sembra poco.!

Risposta di PK 21:33 - 10/08/11

finalmente trovata la vera energia pulita, l'unica alternativa al nucleare

 
http://www.youtube.com/watch?v=7ywENxnuPqU&feature=player_embedded .

 

 
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