Da qualche mese è stato montato, sulla vetta del Monte Orocco, un ANEMOMETRO ALTO 55 metri circa (se non sbaglio la croce del monte Pelpi è alta circa 25 metri).
Questa installazione segue un altro progetto, presentato da una ditta locale, per la creazione un parco eolico di circa 15 PALE sul crinale del MONTE SEGALINO (da Montarsiccio a Tasola) e al progetto del parco eolico del Passo Centro Croci, che dovrebbe essere stato temporaneamente bloccato perchè non era stata esperita la valutazione di impatto ambientale per la regione Liguria (oltre a quella per l'Emilia Romagna, regolarmente ottenuta).
Stiamo parlando di ENERGIA PULITA, è vero, ma l'installazione di pale eoliche sui crinali, sulla vetta di un monte, anzichè in una sella (vedi pale eoliche al passo della Cappelletta) può portare alcuni inconvenienti:
- grandi sbancamenti per realizzare le strade di collegamento;
- notevole impatto paesaggistico (le pale dell'Orocco si vedrebbero da qualsiasi posizione delle valli del Taro e del Ceno);
- svalutazione dei terreni circostanti e dell'area-parco del Monte Penna
Senz'altro si potrebbe produrre già molta energia, facendo in modo che i profitti andassero più ai singoli cittadini che a delle grosse aziende private.
Come? Incentivando:
- MINI-EOLICO (in grande diffusione, da installare a terra o sui tetti degli edifici);
- MINI-IDROELETTRICO (esistono coclee idrauliche che permettono di produrre energia senza deviazioni dei torrenti);
- FOTOVOLTAICO, i cui prezzi stanno calando.
Ricordo come lo scorso anno, durante un viaggio in Olanda, rimasi abbagliato, atterrando all'aeroporto di Amsterdam: si trattava dei riflessi dei tetti dei capannoni, TUTTI COMPLETAMENTE RICOPERTI DI PANNELLI FOTOVOLTAICI.
Perchè sprecare territorio, quando si potrebbero coprire i tetti degli edifici con sistemi per produrre energia?
STIAMO PARLANDO DI PROBLEMI COMPLESSI, che chiedono ponderazione nelle scelte da effettuare sul territorio. Prima di giocarci i crinali è bene riflettere e non lasciare l'iniziativa alle sole grosse aziende il cui obiettivo può essere diverso dalla valorizzazione del nostro territorio.
Si tratta di un argomento delicato, avrei preferito che fossero altri ad introdurlo, ma penso che il forum possa essere una buona "piazza" per discuterne.
![]() Il nuovo anemometro del Monte Orocco |
![]() Il nuovo anemometro del Monte Orocco |
![]() Passo Centro Croci - Pale eoliche in costruzione |
![]() Centrale eolica in Appennino |
Risposta di Andrea Dellanzo | 14:44 - 09/02/11 |
Capisco le tue tematiche ma mi permetto di dissentire in quanto, da cittadino tuo pari, la penso in maniera diversa. Essendo l' energia assolutamente necessaria, vedo più di buon occhio un parco eolico rispetto ad un turbogas. Hai ragione sul numero e sulle estensioni che sarebbero sicuramente da limitare in qualche modo, ma un parco tipo "Passo della Cappelletta", porta più benefici che altro anche a livello turistico. Il minieolico è fantastico ma funziona nel forse 1% delle nostre case e richiede investimenti che i piccoli privati che non vogliono affrontare. Il fotovoltaico è ottimo, abbiamo il sistema di incentivazione maggiore al mondo, ciò nonostante prende piede gradualmente, non si può costringere un azienda a fare un investimento di 200.000 € per coprire di pannelli un capannone. E non trovo neanche giusto che lo stato dia soldi per fare guadagnare un privato, con tutti i problemi che abbiamo. Senza parlare dello smaltimento tra 20 o 30 anni. Il miniidroelettrico a coclea costringe comunque a deviare un piccolo tratto di un torrente in un canale artificiale, come ad esempio il canale di un mulino, (non puoi mica appoggiare la coclea sul letto del torrente) con conseguenti problematiche burocratiche e di opinione pubblica. Non dico che in tutte le cime della valle ci debbano essere 50 pale, ma osteggiare in maniera aperta tutti gli interventi mi sembra controproducente. Tutto con il massimo rispetto per la tua opinione. Saluti. |
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Risposta di Paolo | 19:49 - 09/02/11 |
Quoto al 100 % Andrea Dellanzo, l'energia non è purtroppo producibile esclusivamente con impianti mini.... E tra gli impianti maxi l'eolico è il più pulito, e bello anche dal punto di vista paesaggistico e turistico!!! Quanto a Camila, non credo che facciano così tanto rumore (o per lo meno) non credo arrivi fino alle case. A Montegroppo non arriva certo il rumore del parco eolico della Cappelletta... e la domenica quanta gente che arriva a portare i bambini a vedere le pale... Per me è un'ottima idea, da incentivare... E' facile dire, le pale sì, ma da un'altra parte... e non credo che sul monte Orocco ci siano case... |
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Risposta di Camila | 23:00 - 09/02/11 |
Paolo, Ci sono le case. Il problema è proprio quello. Dicono poi che si possa sentire un fischio a seconda della direzione del vento (è vero?) Non so se a Montegroppo le sentano, ma comunque sono più distanti, sono solo due pale e messe ad una maggiore altezza. A Montarsiccio, Tasola e Tomba sarebbero molto vicine ai paesi. Prova a dare un'occhiata su Google Earth. Un'altra cosa... a quale turismo ti riferisci? Per fare venire qui qualcuno a vedere bisognerebbe mettere in sicurezza la strada da Bedonia a Segalino cosa che gli imprenditori del vento non sono disposti a fare. E poi non so se quello si possa chiamare turismo... per intenderci, non è che con le pale verrà gente a guardarle dal terrazzo della mia casa trasformata in b&b eolico, o che se mi metto con un baracchino al Segalino vivrò della vendita di panini o che gli alberghi di Bedonia saranno pieni di ambientalisti e scienziati durante i periodi di vento!! Quale turismo? Non sarà quello delle cartine di merendine e bottiglie di plastica per terra, spero.
Se vogliamo contribuire a risolvere il problema energetico... se la questione è invece arricchire qualcuno, allora è un altro discorso. :-s |
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Risposta di Camila di Montarsiccio | 15:10 - 09/02/11 |
Ma come? Non era già stato detto che non le volevamo qui? Perchè non le mettono dove non c'e gente che ci vive? Non volendo il nucleare condivido la scelta di energie alternative, ma per ogni luogo bisogna scegliere quella adatta. Da noi potrebbero potenziarsi infatti quelle che proponi. Non mi va di vivere con 16 torri giganti che girano sulle mie spalle!! E fanno pure rumore! Ma le imprese che vogliono fare questa cosa non solo se ne sbattono della nostra opinione, ma pensano che proprio il bello stia nel fatto che mettono le pale e non devono nemmeno vederele, se ne vanno altrove, comodamente ed in silenzio a contare gli euro che guadagnano mentre noi ci rodiamo il fegato nel vedere che non è servito a nulla sacrificarsi per mantenere il territorio nei modi più naturali possibili. Non è da trascurare il discorso che queste ditte mirano a propri guadagni e contributi europei senza lasciare NULLA alla comunità. Noi rimaniamo a beccarci i loro danni. Non solo le nostre abitazioni si ritroverebbero in gran parte deprezzate perchè nemmeno il più verde dei verdi vorrebbe vivere sotto le pale eoliche, ma la nostra vita e la nostra scelta di vivere in montagna e non nei borghi, scelta già abbastanza sacrificata per la vita comune di una normale famiglia, verrebbe demolita da un esercito di giganti rumorosi. Le pale vanno messe dove non ci sono abitanti, persino al mare si possono mettere e con grandi risultati. Dove ci sono abitazioni si mette il fotovoltaico, del quale gli impresari che mirano ai guadagni con l'eolico gurda caso ne parlano male, l'idroelettrico o il mini eolico. Certo le quantità di energia prodotte sono diverse, ma non si può pensare di "fare impresa" sacrificando la vita delle persone e forse prendendo pure i loro soldi attraverso contributi della Comunità Europea... o pagano tutto da soli? A ogni ambiente la sua energia alternativa e le grandi pale eoliche non sono appropriate in luoghi dove ci vivono persone. Questo penso così di botto. No alle energie alternative che portino un impatto negativo nelle nostre vite, si ad energie che possano produrre insieme a noi e non contro di noi. No? |
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Risposta di zeneise | 19:59 - 09/02/11 |
...forse e' perche' noi siamo sempre indietro, almeno 10 anni e loro sono a passo coi tempi. 10 anni fa anche loro puntavano sull 'eolico , ora ( come in molti altri paesi progrediti ) hanno capito che e' meglio creare l 'energia direttamente nel punto di consumo ( abitazioni,fabbriche ,edifici pubblici ) che crearla concentrata in altri posti e poi trasportarla , gestirla , trattarla ( vari voltaggi ) Qui in Italia, invece di prendere esempio da chi ha gia' esperienza, si vuole ottusamente e ipocritamente far da soli, col risultato che si studiano "progetti" gia'vecchi in partenza, per dare appalti a societa' che devono lucrarci,politici ,amministrazioni,regioni, ecc ecc pensate solo il vortice di denaro per studi d fattibilita', compatibilita' ,vincoli ambientali , acquisto terreni,progettazioni,realizzazioni,gestioni,impianti, elettrodotti,stazioni di controllo ..... che viene messo in moto . in olanda invece hanno gia' superato queste fasi e giunti al livello concettuale ," produco dove serve ", e attuo "indipendenza energetica " reale, locale , bassi impatti, bassa gestione , bassa manutenzione . Ecco perche'.... |
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Risposta di E. Mazzadi | 22:34 - 09/02/11 |
Direi che nella risposta di Zeneise c'è già tutto. L' "energia pulita" prodotta dall'eolico è un mito già sfatato dagli stati che hanno più esperienza di noi. La produttività non è così grande e la redditività dipende in gran parte dagli incentivi statali a favore delle aziende che installano. Noi Italiani arriviamo sempre tardi: - facciamo le pale eoliche quando ormai tutti sanno che si potrebbe produrre in altro modo; - facciamo gli inceneritori (vedi Parma) quando ormai si sa che è una tecnologia vecchia e dannosa per la salute (particolato ultrafine, ecc). Per Andrea Dell'Anzo: le coclee idrauliche, anche con la normativa attuale, si potrebbero installare con deviazioni minime del torrente (15-20 metri). Inoltre la regione Emilia Romagna sta studiando modalità per incentivare l'idroelettrico "in linea" (sfruttando sbarramenti già esistenti) e le coclee in alveo. Inoltre, oltre che per il fotovoltaico, lo stato attribuisce gli incentivi anche all'eolico. Quindi, se proprio dobbiamo incentivare qualcuno, preferirei fossero aiutati dei cittadini che impattano zero (installando fotovoltaico sui proprio tetti) piuttosto che grandi aziende che mettono le mani sul crinale dell'Appennino. (Per chi crede che le pale eoliche siano silenziose... vada, in un giorno in cui tira vento, alle Case del Re sopra Montegroppo di Albareto.. a me è capitato... lì una casa proprio non la comprerei). Per chi pensa che le pale eoliche produca turismo... mah... si vede che le nostre valli proprio non hanno ancora una mentalità turistica! A vedere le pale del passo della Cappelletta ci vanno al massimo le persone del posto, non credo venga gente da molto lontano e che tale intervento migliori il paesaggio. Immaginate che vadano in porto tutti i progetti eolici di cui si parla, con i nostri crinali costellati di 80-100 pale, sul Penna, sull'Orocco, sul Gottero..(come è avvenuto in Calabria): pensate che avremmo ancora qualche chances dal punto di vista turistico? Pensate che avremmo "speso bene" le risorse del nostro territorio? In ogni caso sarebbe opportuna una pianificazione energetica, uno studio in cui si mettesse in luce quanto si può sfruttare un territorio e la soglia oltre la quale un parco eolico ha un impatto eccessivo. Io non sono contro l'eolico, qualche pala eolica va bene, ma 100 pale, in un territorio come il nostro, affosserebbero definitivamente ogni possibilità di rilancio turistico. |
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Risposta di Federico Rolleri | 08:53 - 10/02/11 |
Ciao, A tal proposito, si è formato un Gruppo per un Piano Energetico Locale (abbiamo raccolto un migliaio di firme solo a Borgotaro), nato per proporre agli Amministratori dell'alta valle una fase di ricerca sul territorio che sfoci in uno strumento di pianificazione utile a programmare e perseguire una serie di interventi per la valorizzazione delle energie rinnovabili, con lo scopo di avvicinare l'alta valle all'autosufficienza. E con lo scopo di far PARTECIPARE tutti i cittadini alle decisioni e ai successivi profitti. Qualsiasi iniziativa che concorra ad aumentare in tutta la valle il consenso per questa proposta è benvenuta. Quindi, raccontate, raccogliete, sensibilizzate...proporremo un TAVOLO DI LAVORO al quale possano partecipare tutti i portatori di interesse. Così è se… partecipate. |
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Risposta di Camila | 13:37 - 10/02/11 |
Ottimo! Dimmi solo quando volete venire al Circolo di Montarsiccio ad illuminarci sulle migliori scelte da fare. |
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Risposta di Andrea | 17:06 - 10/02/11 |
Ripeto quello che ho già detto, sono d' accordo che non si debbano fare 100 pale sui nostri monti, ma 10 secondo me si. Detto ciò chiedo, vista la mia ignoranza in materia acustica, di rispondere se possibili alle seguanti domande in modo da comprendere meglio il problema. Gli abitanti di Montegroppo si lamentano? Per quanti giorni all' anno si avverte da Montegroppo il rumore? E' più forte il rumore avvertito nell' abitato o quello di una strada come quella Borgotaro-Bedonia? Avete ragionissima sulle miniproduzioni, c'è solo un piccolo inconveniente: nonostante gli incentivi (che conosco bene per questioni lavorative) quasi nessun privato vuole "spendere" soldi per installarle. Voi ad esempio l' avete installata una pala da 3 Kw o un impianto fotovoltaico? Se no, perchè? Saluti |
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Risposta di Paolo | 18:30 - 10/02/11 |
Non abito a Montegroppo, ma vado spesso da quelle parti, e non si sente assolutamente nulla!!!! Idem, figuriamoci se dall'alto dell'Orocco si sentirebbe ''il rumore'' a Tomba o a Montarsiccio... Davvero, provate ad andare al Passo della Cappelletta, provate ad allontanarvi e dopo qualche centinaio di metri non senti più nulla.... Sicuramente è meglio aver vicino una centrale eolica rispetto ad una strada statale o peggio ancora la ciminiera della ceramica... |
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Risposta di zeneise | 18:42 - 11/02/11 |
...dissento, perche' le pale si "sentono"anche da lontano , sempre che sei nella direzione del vento, si sente una specie di ronzio che pulsa , tipo quando viaggi e lasci il finestrino dietro aperto Ovvio che se sei controvento e le hai dietro...non senti quasi nulla. Comunque tutto crea inquinamento acustico , se provi a passare sotto una linea elettrica aerea ad alta tensione , noterai che ronza pure quella , ma e' tutto relativo perche' in questo caso anche un paesaggio subisce un impatto , tale e quale se si costruisce un pont. Cio' che forse si voleva affrontare , era il vero Beneficio, Valore aggiunto ,l 'Utilita' ed i benefici reali ,raffrontandolo ai lati NEGATIVI , xche' chiunque tra una centrale a carbone con ciminiere fumose preferirebbe 5 pale sul monte . E ti dico questo perche da " zeneise " qui hanno pure fatto progetti " apocalittici " di decine di pale sulla diga foranea ( abbandonati solo per i costi manutenzione salino " , perche' genova ha l'unica centrale elettrica davanti alla Lanterna , ed e' parzialmente ancora a carbone ( infatti nel piazzale di lato c'e un continuo bagnare cumuli enormi di carbone , le cui polveri hanno per decenni raggiunto il quatiere davanti , lasciando le strade del porto nere ... ) |
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Risposta di Alberto Chiappari | 12:30 - 12/02/11 |
Caro Emanuele, Mi riservo di intervenire di nuovo su questo tema in modo più puntuale ma intanto ci tenevo a fare questo breve incursione nel forum. saluti a tutti Alberto
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Risposta di claudio m. | 19:43 - 12/02/11 |
ciao Alberto. Condivido quanto hai scritto. Natura, cultura e tecnologia possono convivere.L'energia è necessaria. E' questione di giusti dosaggi. Il consenso a impattanti opere sull'ambiente deve essere informato; la popolazione va informata e sensibilizzata, altrimenti la bandiera ecologista sarà sempre slabbrata e portata da pochi. Il problema è la comunicazione . Buona domenica a tutti. claudio m.
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Risposta di Federico Rolleri | 15:37 - 13/02/11 |
Salute, Sui temi ambientali, penso che solo l'azione congiunta di chiunque abbia a cuore l'ambiente locale possa far emergere risultati apprezzabili. Solo questa permette di incidere sulle scelte strategiche in materia di energia, che molto probabilmente, per bisogno, dovrà comprendere anche alcune pale eoliche, opportunamente collocate. Solo una accurata ricerca sul territorio (di natura pubblica) potrà definire limiti e potenzialità energetiche dell'alta valle. Per questo motivo, è stata organizzato un Convegno per il 12 marzo (in Comunità montana a Borgotaro) nel quale si tenterà una discussione sulle possibilità di progettare e programmare gli interventi in materia di energia, valorizzando le risorse locali (sole, vento, biomasse, reflui e scarti organici, mini-idroelettrico) e puntando all'efficienza dei consumi. Sarà un momento di confronto su temi che, volenti o nolenti, riguardano tutta la cittadinanza e che richiedono il contributo di tutte le persone che si dichiarano ambientalmente consapevoli. Sarebbe un modo per passare dalle parole ai fatti. In vista del 12 marzo, il Gruppo di cittadini valtaresi di cui faccio parte ha incontrato e sta invitando tutte le Amministrazioni dell'alta valle, sta tentando di contattare tutte le Associazioni valligiane che hanno nel proprio statuto anche temi ambientali, sta provando a sensibilizzare i cittadini dell'alta valle affinché partecipino a quell'evento, in modo da dimostrare che siamo sensibili ai temi ambientali, interessati al cambiamento e ci piacerebbe partecipare ai processi decisionali. Occorre rivendicare che esistono altre possibilità, che anche qui si può pensare ad una forma di sviluppo sociale e territoriale legato alla qualità del vivere. Ora, mi chiedo, possibile che non si riesca a trovarsi al Convegno in 500 persone, in modo da suscitar clamore e, sulla scia dell'entusiasmo, intraprendere un percorso di crescita culturale dell'alta valle? Siamo sicuri che il futuro ci aspetti? Federico |
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Risposta di Remo Ponzini | 20:26 - 13/02/11 |
Dopo aver letto con interesse le vostre varie argomentazioni e congetture ritengo di non aver nulla da aggiungere sugli assunti esposti. |
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Risposta di Marco Biasotti | 01:05 - 14/02/11 |
sono d'accordo con Remo........ io intanto stò installando un impianto fotovoltaico da 20 kw, il mio lo faccio.! |
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Risposta di Federico Rolleri | 10:22 - 14/02/11 |
Salute sig. Ponzini, Faccio ricerca al Politecnico di Milano e per la Regione Emilia-Romagna: uno degli assunti fondamentali cui mi hanno posto di fronte i miei maestri riguarda la necessità di prendere in considerazione tutte le ipotesi e vagliarle secondo un metodo scientifico rigoroso. Comprese le Centrali termoelettriche e le turbine eoliche (queste ultime, come ho avuto modo di scrivere più sopra, servono a produrre energia, ma servono anche a diminuire le tariffe e a far guadagnare i cittadini e le Amministrazioni, non solo i privati...). Dia un'occhiata alle Energy Service Company (ESCO), ad esempio... Abito in valle e ciò che più mi preme è lo sviluppo (economico, turistico, sociale, ambientale) di questa area geografica con enormi potenzialità. Tutto questo significa affrontare ricerche che permettano di comprendere quali tecnologie applicare in vista dell'autosufficienza energetica della valle: non è un sogno, è la realtà riscontrabile in luoghi (italiani e non) dove Amministrazioni illuminate si sono date da fare per perseguire quell'obiettivo. Sto girando, insieme ad alcuni componenti del Gruppo di cui faccio parte, tutti i Comuni dell'alta valle, parlando con cittadini, Associazioni e Amministratori (obiettivo, oltre all'organizzazione del Convegno del 12 marzo, è elaborare una piccola ricerca sulle buone pratiche in valle in materia di energia): Le assicuro che in valle, pur con le grandi difficoltà dovute ai tagli del Governo nazionale, le Amministrazioni stanno tentando di razionalizzare la produzione e il consumo di energia. Valmozzola, Bedonia, Albareto, la stessa Borgotaro hanno in cantiere o hanno già realizzato opere che si muovono nella direzione della produzione di energia da fonti rinnovabili. Un inizio, un buon inizio, una speranza per il futuro. Ma c'è da fare di più, e Lei è invitato, se vorrà, a partecipare. Direttamente. Ciò che il Gruppo di Ricerca Energie Locali si è prefissato di mettere in piedi è un Tavolo di Lavoro dell'alta valle cui possano partecipare gli interessati a passare dalle parole ai fatti: PIANIFICAZIONE e PARTECIPAZIONE sono le paroline magiche per la creazione di uno strumento progettuale che consenta A TUTTI di godere dei benefici dell'installazione di tecnologie per la produzione di energia. Basse tariffe, sicurezza energetica, resilienza dell'alta valle: un sistema dell'energia intelligente e innovativo. Con cordialità. Federico Rolleri |
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Risposta di Remo Ponzini | 11:10 - 14/02/11 |
Egregio signor Rolleri, |
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Risposta di zeneise | 13:03 - 14/02/11 |
io ribadisco pero' i miei dubbi, in favore della " filiera corta " MI domando .....perche' si punta alla centralizzazione della produzione dell' energia , e non si predilige invece il concetto " produco dove serve" Perche' non prediligere piccoli impianti , che creano elettricita' dove serve , invece di installare mega impianti , linee di distribuzione , linee di smistamento,spese mantenimento e manutenzione , ecc ecc Forse perche' le Multinazionali cosi' hanno dei guadagni, mentre se sono i singoli , si crea la stessa produzione ma loro rimangono abocca asciutta? Perche' devo pagare in bolletta quello che potrei farmi a casa mia ?prodotto invece a 1000km ? perche' non posso produrre io quanto mi serve? sul posto ? Questo e' il CONCETTO che noto sfugga a molti, che all 'estero e' diventato fondamentale , mentre da noi continuano le politiche anni 70 ( causa ottusita dei politici ed amministratori ) Eppure e' lo stesso concetto " filiera corta " che finalmente diventa possibile , lo stesso concetto che mi scaldo con la legna perche' ho i boschi e non ha PIU ALCUN SENSO crearci carbone per poi bruciarlo ,per poi trasformarlo in vapore , per poi farlo diventare energia elettrica , per poi trasportarla e poi mi scaldo con la stufa elettrica ad infrarossi ??????? |
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Risposta di Remo Ponzini | 15:26 - 14/02/11 |
Carissimo zeneise, |
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Risposta di Camila | 16:04 - 14/02/11 |
Bene! Chiarito che i Signor Ponzini non intendeva criticare i commenti qui fatti (cosa che "perplimeva" anche me) bensì invogliare a fare le cose in tempi brevi (giusto Sig. Remo?) trovo proprio in quella tendenza l'invito di Rolleri. Io lo vedo come un'iniziativa per fare una specie di piano regolatore degli interventi per la creazione di energie rinnovabili dell'alta valle. Questo per evitare che arrivi uno che prende contributi e ne ha di suoi e piazza 14 pale qui o la, un'altro che ha soldi e prende contributi per fare altra cosa. Se ci vorranno le pale si metterano le pale, magari molte meno, ma si faranno anche altre cose. Vanno studiate bene tutte le alternative e quindi bisogna conoscerle, imparare e capire prima di decidere il da fare. Zeneise mi rincuora assai nel suo insistere a farci pensare alla necessità di una certa autonomia energetica per un futuro sostenibile. Credo anch'io che sia lì la via del futuro. Tutti in Comunità Montana il 12 marzo? Risulta evidente che questo incontro non nasce da questa discussione ma da una seria organizzazione precedente vista la presenza di esperti non facilmente "prenotabili". :-) |
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Risposta di Remo Ponzini | 18:51 - 14/02/11 |
Carissima Camila, |
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Risposta di Francesco Cavanna | 19:30 - 14/02/11 |
Condivido la necessità di una pianificazione energetica , poichè si corre il grande rischio che le decisioni vengano prese da imprese private ed i singoli uffici tecnici comunali dove spesso mancano le competenze per valutare i vantaggi e gli inconvenienti di queste opere . Spesso per celare loschi interessi privati gran parte di questi progetti proseguono per vie traverse , tenere la popolazione all'oscuro è una delle tecniche più utilizzate ... Allego un link molto interessante su quanto è successo in calabria , la regione con il maggior sviluppo di energia eolica. http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-56b9b197-40cb-4d37-90d6-58cdd84209a7.html . Sinceramente sono preoccupato che queste speculazioni possano capitare anche da noi . La mia personale opinione è che l'eolico " è bello " sino a quando gli impianti non superano il numero di 4-5 pale , oltre deturpano il paessaggio in particolare se montano , in olanda vi sono centinaia di pale ma il territorio è completamente piatto per cui a un chilometro il loro impatto è già insignificante. Visto che siamo il paese del sole ed in montagna ne abbiamo molto più che in pianura , visto che vi sono centinaia di tetti di capannoni e case perfettamente esposti puntiamo sul solare e solare termico. Inoltre credo che la montagna debba sfruttare il legname a disposizione , non è possibile che a Bedonia ed Albareto le abitazioni vengano scaldate con gas metano , con tutto il legname a disposizione .... oggi esistono caldaie a legna che riempite al mattino prima di uscire e alla sera permettono di scaldare casa risparmiando centinaia di euro all'anno . Fondamentale è anche il risparmio energetico ... solo sostituendo i vetri singoli delle finestre in vetri doppi delle case di un comune montano vi rendete conto del risparmio globale che si potrebbe avere .... io con un investimento di 1000 euro (installando vetri doppi sulle vecchie finestre) sono riuscito a recuperare ben 7 gradi nelle giornate più fredde !! Grazie Saluti |
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Risposta di Remo Ponzini | 19:15 - 14/02/11 |
Ecco un articolo sull'eolico tratto dal Corriere.it : (incollo) |
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Risposta di claudio m. | 21:21 - 14/02/11 |
Ciao Remo, L'ambiente è la nostra ricchezza; il silenzio la nostra forza. Ieri ho incontrato una amica che è venuta a Bedonia per l'aria salubre e non inquinata, consigliatale per la sua rara malattia (ipersensibilità agli odori e profumi) poco conosciuta e studiata qui da noi, ma ben nota a Huston. Le ho parlato per tutto il tempo mentre lei aveva una mascherina asettica. Mi ha raccontato il suo calvario a Roma e della sua allergia ai residuati dei metalli pesanti. Pensare che lei trovi giovamento qui da noi , a Bedonia, mi ha fatto bene. A presto. claudio m. |
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Risposta di Paolo Belloni | 21:52 - 14/02/11 |
Ritengo che l' intervento di Remo sia pericoloso: la teoria del fare a tutti i costi ha già fatto parecchi danni in italia... anche nel nostro territorio, molto interessante il link sulla calabria. |
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Risposta di zenesie | 22:11 - 14/02/11 |
innanzitutto vi ringrazio, sia della disponibilita' sia della cortese compagnia, |
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Risposta di Remo Ponzini | 22:17 - 14/02/11 |
Egregio signor Belloni, Era così difficile comprenderlo ? |
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Risposta di Remo Ponzini | 22:59 - 14/02/11 |
Ciao Claudio, |
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Risposta di Federico Rolleri | 17:09 - 15/02/11 |
“Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente. Per cambiare qualcosa, costruisci un modello nuovo che renda la realtà obsoleta.”
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Risposta di Marco Biasotti | 19:49 - 15/02/11 |
beh, Federico, visto che citi ..........cito anch'io, ma vado a memoria, potrebbe non essere esatta alla lettera, ma il senso è quello: Signore, dammi il coraggio per cambiare le cose che SI POSSONO cambiare; dammi la forza per accettare le cose che NON SI POSSONO cambiare; e, sopratutto dammi l'intelligenza per distinguere le une dalle altre. autore?....boh, non ricordo! |
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Risposta di Federico Rolleri | 18:34 - 16/02/11 |
Siccome sogno, vado a vedere dove i sogni li stanno realizzando. |
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Risposta di Giuseppe | 10:49 - 17/03/11 |
A me, e a tanti come me, le pale piacciono, e il crinale con le pale sarà molto suggestivo: preferiamo avere tante, ma tante pale eoliche, tanti, ma tanti pannelli solari sui tetti e non sui terreni, tante, ma tante forme di energia rinnovabile, ovunque. Piuttosto che cacciarci in un incubo nucleare o in mano ai ricatti dei beduini. In Olanda le pale sono lungo le autostrade, lungo le strade di campagna, ai bordi delle città. Lo sa che con 100 pale EOLICHE si fanno 100 megawatt, l'equivalente di una centrale turbogas o a carbone? E che con 300 pale si fa un reattore della tecnologia nucleare "sicura" (si è visto in Giappone). Una pala eolica produce una energia 80 volte superiore a quella che è servita per costruirla ed installarla. Al termine della vita utile viene sostituita con un'altra pala eolica che costa la metà in termini ambientali ed economici. L'energia che produce è rinnovabile, l'impatto è praticamente nullo. Noi vogliamo 300 pale per evitare una centrale nucleare: ovunque, anche di fianco a casa mia. Dunque coraggio: poniamo delle condizioni, chiediamo il minimo impatto dei lavori, ma installiamo subito queste pale, per il bene nostro e dei nostri figli. |
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Risposta di E. Mazzadi | 14:01 - 17/03/11 |
Poveri noi! Guardi la quarta foto in alto, all'inizio di questo argomento. |
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Risposta di Giuseppe | 16:23 - 17/03/11 |
A me le pale piacciono sul crinale, a lei no. Visto che Lei non ha la verità in tasca, e nemmeno io, La informo che noi membri del moVimento promuoveremo mozioni per la diffusione dell'eolico e del solare DAPPERTUTTO, ma proprio dappertutto. E promuoveremo una legge di iniziativa popolare per l'OBBLIGO dei pannelli solari dappertutto e l'obbligo dei comuni collinari e montani di dotarsi dell'eolico. E siccome siamo in democrazia, ci conteremo. Si prepari, alle prossime elezioni anche lei dovrà fare i conti con noi. E vedrà che alla fine 300 mulini a vento e una centrale nucleare in meno piacerà anche a Lei, cappelletta o non cappelletta. W I MULINI A VENTO. W I PANNELLI SOLARI. |
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Risposta di fabio paterniti | 10:35 - 18/03/11 |
Sig. Giuseppe, |
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Risposta di Remo Ponzini | 10:44 - 18/03/11 |
Egregio signor Giuseppe, |
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Risposta di Mattia Lezoli | 13:16 - 18/03/11 |
Vorrei dire la mia idea in merito. Ho letto attentamente le tesi di ognuno, però credo sia opportuno ragionare terra terra.. Mi spiego.. E' vero come dice Emanuele che sarebbe importantissimo che si sviluppasse al massimo il mini-eolico, il mini-idrico, il mini-solare ecc ecc ecc. Questo però sarebbe possibile se TUTTI i singoli privati fosse d'accordo di fare spese (magari basse grazie agli incentivi) per l'autoproduzione di energia. Credo che questo sia un obiettivo quasi impossibile da raggiungere, la maggior parte continueranno ad acquistarla, chi all'ENEL chi a IREN ecc ecc... Quindi, magari a torto, do per scontato che il mini, almeno qui da noi avrà molta fatica a progredire... A questo punto, sono d'accordo al 90-95% col signor Giuseppe e spiego anche il perchè. L'energia scarseggia, l'estate scorsa in paese ci son stati parecchi black out, quindi è necessario trovare un modo di avere maggiore energia, la si produce, o la si compra. E qui mi trovo pienamente d'accordo col signor Giuseppe, preferisco cento volte vedere crinali come quello nella foto sopra, piuttosto che foto con centrali turbogas (minore dei mali), a carbone a petrolio o peggio ancora nucleari.. Non dico di riempire ogni monte Pennino compreso di eliche, ma come di ce Remo, continuare a riempire la Cappelletta e zone simili. Il Pelpi, dietro la croce in direzione Nociveglia ce ne starebbero e più di una, e a mio parere non rovinerebbero l'ambiente. Altrimenti potremmo dire che pure la croce in ferro, è un elemento che deturpa un ambiente verde, e così non è.... Siccome le condizioni di utopia sono scarsamente raggiungibili, credo si debba fare una scelta: se impiantare grosse centrali inquinanti e dannose in alcune zone scelte in giro per l'Italia, o spargere di eliche e pannelli ogni zona dove ciò sia possibile. Facendo un bilancio tra quello che si perde e quello che si ha, con le eliche, si perderà (poco) dal punto di vista ambientale e si otterrà (molto) in quanto ad aria pulita. So che questo suciterà mille polemiche, ma è il mio pensiero, un pensiero completamente esterno ad ideologie politiche. Quando la politica entra in queste decisioni fa solo danni, da una parte e dall'altra, perchè usano i progetti energetici per fare campagne elettorali, piuttosto che opposizione ai governi, e di conseguenza nessuna decisione viene mai portata a termine da nessun governo. (purtroppo o per fortuna), dipende... |
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Risposta di E. Mazzadi | 14:41 - 13/04/11 |
Si segnala il seguente progetto di impianto eolico (5 pale) previsto in comune di Albareto. I dati possono essere consultati sul sito del Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna. |
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Risposta di Mattia Lezoli | 18:20 - 13/04/11 |
Bene bene!! 2 belle notizie in una settimana, il quasi no al turbogas a Borgo Val di Taro e il forse sì all'eolico ad Albareto!! Mi fa molto piacere... |
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Risposta di Antonio | 20:57 - 14/04/11 |
Si all'eolico ok, ma avete letto che chiedevano di installare 9 pale .... per fortuna il progetto è stato ridotto a 5 ...... |
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Risposta di Antonella | 13:12 - 16/04/11 |
9 pale !!!!!!! Non hanno ritegno .... |
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Risposta di E. Mazzadi | 14:51 - 07/06/11 |
Volevo solo informare che di recente, con alcuni amici, abbiamo organizzato un'escursione alla cima del Monte Orocco per capire gli effetti di una possibile installazione di pale eoliche in tale sito. - Su tale crinale (è lo spartiacque fra la valle del Taro e quella del Ceno) le pale si vedrebbero a decine di chilometri e dalle zone naturalisticamente più importanti (SIC del Penna, SIC del Monte Nero, SIC del Ragola) del nostro comprensorio - L'anemometro è alto circa 65 metri e non 55 metri come avevo erroneamente stimato. A presto |
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Risposta di Nadia | 08:07 - 08/06/11 |
Volevo farti alcune domande, se mi puoi rispondere ne sarei contenta, perche' non capisco alcune cose. Le centraline idroelettriche non vanno bene tolgono acqua al fiume, le pale eoliche si vedono e disturbano il passaggio dei cormorani (specie autoctona dei nostri fiumi ? ), secondo te, che sei un convinto naturalista, cosa ci proponi di concreto in alternativa? grazie.. |
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Risposta di E. Mazzadi | 09:40 - 08/06/11 |
Ciao Nadia. Mi aspettavo una obiezione di questo tipo, ma alla tua domanda ho già risposto (basta leggere il mio post iniziale). In ogni caso riporto di nuovo quanto avevo scritto. Bisognerebbe puntare su (e incentivare):
MINI-EOLICO (in grande diffusione, da installare a terra o sui tetti degli edifici); MINI-IDROELETTRICO - esistono coclee idrauliche che permettono di produrre energia praticamente senza deviazioni dei torrenti (in più, la nostra regione, sta studiando dei sistemi quali "l'idroelettrico in linea"), - si potrebbero recuperare alcuni antichi mulini, utilizzando i vecchi canali ed evitando di mettere turbine (che creano delle barriere al passaggio dell'acqua e quindi dei pesci), ma riutilizzare le vecchie ruote idrauliche e le vecchie pale a cucchiaio); - altro modo è quello di produrre energia idroelettrica sfruttando i grandi salti dei nostri acquedotti comunali; - abbiamo anche proposto di sfruttare acque di scarico come quelle della lynx a Masanti FOTOVOLTAICO, installato soprattutto sui tetti degli edifici. In altri paesi d'Europa tappezzano i tetti dei capannoni e delle case di fotovoltaico. Poi guarda, io non sono un naturalista convinto! Faccio l'architetto e so che il territorio va utilizzato e trasformato. Però è meglio trasformarlo nel modo più adeguato, non "svenderlo" e abbruttirlo. Mi vien da ridere quando sento discorsi del tipo "Ma sai quanto turismo portano le pale eoliche?" Di recente ho parlato con alcuni turisti ed emigranti che rientrano in Italia durante le vacanze. Mi hanno comunicato le loro preoccupazioni per i progetti di parchi eolici sul crinali.. se vogliamo perdere una delle nostre poche risorse (il nostro territorio) facciamo pure! P.S. dei cormorani ne hai parlato tu. Fosse per me sterminerei cormorani e aironi dalle nostre zone, visti i danni che fanno (anche agli stabilimenti di troticoltura).
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Risposta di Davide | 20:10 - 18/07/11 |
Sterminare! eh la madonna....dove li porti in un campo di concentramento? Magari controllarne il numero è più che sufficiente :-) Prima dell'eolico sul Monte Orocco forse è meglio incentivare altre fonti di energia.... fotovoltaico e termico. Meno impattanti sia per la vista, sia per l'ambiente. Credo che con queste due energie il fabbisogno della val taro sarà più che soddisfatto. Avete mai visto i prati fioriti dell'Orocco quando nascono i crocus e le genziane? Beh io non vorrei perdere tale patrimonio naturalistico per delle strade di servizio. |
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Risposta di Camila | 23:30 - 18/07/11 |
Ecco i crocus, i prati e la vista dell'Orocco. :) |
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Risposta di DelNevo | 22:33 - 28/04/13 |
Sono con te ! W l'eolico ... Anche nel mio giardino se volete. Ciao
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Risposta di Remo Ponzini | 10:36 - 19/07/11 |
Caro Davide, |
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Risposta di Davide | 10:01 - 28/07/11 |
Aver sbagliato una volta (introduzione di animali) non vuol dire sbagliarne una seconda..... secondo me aironi e altri uccelli sono arrivati perchè c era e continua ad asserci cibo. Mi domando a che scopo siano stati liberati tali animali, mi sembra un pò la storia delle vipere lanciate dagli aerei....... secondo me sono arrivati punto e basta. Io vivo vicino a Varese, in giardino ho un piccolo laghetto in cui vivono un migliaio di pesci.....ci sono due o tre aironi che giornalemnte fanno visita, ti assicuro che non mi hanno mai svuotato il laghetto. Continua a brulicare di vita in perfetto equilibrio e ti assicuro che pescare, per gli aironi, nel mio laghetto è come sparare ad un anatra morta. Comunque ripeto secondo me prima dell eolico è meglio sfruttare le altre energie. Saluti |
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Risposta di PK | 13:00 - 28/07/11 |
Davide: Comunque ripeto secondo me prima dell eolico è meglio sfruttare le altre energie. |
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Risposta di Davide | 17:42 - 28/07/11 |
Avevo letto su una ricerca che l eolico sul territorio nazionale andrà ad incidere per un 10 % sulla produzione di energia e gli impianti per costanza dei venti, facilità di accesso, realizzazione e manutenzione è meglio prevederli nel sud italia. La Val Taro e la Val Ceno credo abbia un fabbisogno basso di energia, in quanto molte case sono utilizzate stagionalmente e non ci sono molte ditte . Quindi credo che l energia si riesca a produrla grazie agli impianti fotovoltaici, termici, geotermici, biomasse e l idroelettrico (questi ultimi due impianti possono creare dei posti di lavoro in più). Se queste non bastano....ok mettiamo 4 pale eoliche sull Orocco o sul Pelpi.
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Risposta di PK | 08:58 - 29/07/11 |
Davide: La Val Taro e la Val Ceno credo abbia un fabbisogno basso di energia, in quanto molte case sono utilizzate stagionalmente e non ci sono molte ditte . Fotovoltaico: per produrre 20 kW servono circa 200 mq su terra oppure 150 su tetto, fai tu i calcoli. Geotermico: santodio se non c'è anomalia geotermica come la produciamo quest'energia Biomasse: Hai una vaga idea di quanto combustibile serva per una centrale con potenza installata da 10 MW? Idroelettrico: c'è un piccolo problema... manca l'acqua Eolico: Impianto di Monterenzio e Castel del Rio (BO) / Casoni di Romagna potenza:12.8MW numero torri:16 proprietà:Agsm Veronese
Sembrava facile produrre energia, ma prima o poi ci arriveremo ;-) Intanto mi siedo e guardo.
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Risposta di Davide | 12:17 - 30/07/11 |
Lo so che è difficile produrre energia "pulita" per soddisfare tutte le esigenze, infatti per me la possibilità di sviluppare il nucleare era essenziale., ma è andata come è andata forse bene forse male, lo scopriremo fra 50 anni. Io abito tra Milano e Varese e puoi capire che qua i numeri di consumo sono nettamente maggiori rispetto alla Val Taro e alla Val Ceno. Non abbiamo venti costanti, per il geotermico devi andare al settimo girone infernale, il sole chi lo vede più. Se per Voi un adeguato numero di pale eoliche vi garantiscono energia per tutto l anno, ben venga.
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Risposta di Marco Biasotti | 14:07 - 30/07/11 |
Bene! Io intanto ho piazzato un'impianto fotovoltaico da 20KW sul tetto del capannone, ho smaltito la merda di eternet (e non mi sembra poco) e tutto questo a costo zero! dall'11 maggio ad oggi ho già prodotto 8500 kw, e non mi sembra poco.! |
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Risposta di PK | 21:33 - 10/08/11 |
finalmente trovata la vera energia pulita, l'unica alternativa al nucleare
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